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Il Pentecostalesimo PDF Print E-mail
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Il PentecostalesimoI Pentecostali sono il gruppo evangelico più diffuso in Italia e abbracciano numerose comunità molto diverse l'una dall'altra ed esprimono una realtà molto complessa sotto il profilo dottrinale e sociale. Gli stessi studiosi di religione sono divisi se ritenere i Pentecostali una setta alla stessa stregua degli Avventisti o dei Mormoni o dei Testimoni di Geova. Un dato comune ai  vari gruppi pentecostali è la loro prospettiva perfezionistica per cui alcuni autori vedono nel pentecostalismo la riproposizione di antiche eresie medioevali secondo cui sarebbe possibile ottenere uno stato di perfetta santificazione già in questa vita. I Pentecostali affermano l'irruzione dello Spirito Santo nella vita del fedele e della comunità e ciò si esprime all'esterno con i doni dello Spirito Santo, in particolare con la glossolalia, cioè il parlare in lingue, e il dono delle guarigioni. L'insistenza sui fenomeni carismatici e sui segni esteriori della santificazione, in qualche gruppo pentecostale ha ...

... raggiunto delle forme bizzarre come nei gruppi dello snake handling del Tennessee che sulla base del testo del Vangelo di Marco 16, 17-18: "Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono:  nel  mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove,  prenderanno in mano i serpenti e se berranno qualche veleno, non recherà loro danno", invitano i loro adepti a tenere in mano serpenti velenosi senza paura. In realtà ciò avviene con conseguenze tragiche, e infatti tali gruppi sono stati vietati dalla legislazione del Tennessee. Le radici del movimento pentecostale emergono dal movimento di rinnovamento nelle Chiese storiche protestanti, il cosiddetto "Movimento di Santificazione metodista e battista".

La culla del Pentecostalismo internazionale è da tutti ritenuta la vecchia Chiesa metodista di Los Angeles, dove nel 1906 il pastore Joney conduceva uno studio biblico sul libro degli Atti degli Apostoli e con l'insistente preghiera sviluppò una fioritura di carismi. Negli Stati Uniti il Pentecostalismo si sviluppò in due rami distinti: la corrente dei negri, nella quale la fede ha anche una dimensione sociale e politica: nei loro canti (spirituals) si sottolinea come Dio sia impegnato a portare la liberazione agli oppressi; e la corrente dei bianchi, maggiormente spiritualizzata, nella quale si esalta il Battesimo dello Spirito con i doni delle lingue e delle guarigioni. Il movimento pentecostale venne rifiutato dalle Chiese storiche protestanti e si costituì in gruppi liberi ed indipendenti.

Oggi, invece, molte comunità pentecostali tendono a ristrutturarsi come Chiesa e così entrare nel dialogo ecumenico. Il movimento pentecostale in meno di un secolo è cresciuto in modo tumultuoso, specie in America Latina, ma in genere in tutto il mondo. Le sole assemblee di Dio ben rappresentate anche in Italia con circa 200.000 fedeli, hanno superato i 15 milioni di credenti. In Cile i Pentecostali costituiscono il 20% della popolazione, in Messico sono circa 3 milioni e in Brasile 15 milioni, di circa la metà appartengono all'assemblea di Dio. Secondo le statistiche, in America Latina il 90% dei nuovi Pentecostali provengono dal Cattolicesimo romano.

In molti luoghi dove sono stati vani gli sforzi dei missionari cattolici, i Pentecostali invece hanno ottenuto un pieno successo. Caso emblematico è quello degli indios tobas dell'Argentina, stanziati lungo i fiumi Pilcomayo e Bermeyo e dove tutte le iniziative missionarie cattoliche hanno fallito.

Tutte le tribù indie si sono invece convertite al Pentecostalesimo, che forse si adatta maggiormente alla cultura india e propone l'esperienza di Dio nell'estasi. Non solo vengono conservate le pratiche magiche degli indios, ma i pastori pentecostali vengono scelti tra i loro capi. Oggi dunque il Pentecostalesimo, specialmente in America Latina, costituisce una grossa sfida per la Chiesa Cattolica. Bisogna comunque ammettere che nel Pentecostalismo ci sono degli innegabili aspetti positivi. La dottrina fondamentale dei Pentecostali è infatti la Santa Trinità, per cui possiamo affermare che i Pentecostali, a differenza dei Testimoni di Geova o dei Mormoni, sono cristiani. L'annuncio che è Gesù cristo che salva, è dovere di tutti i battezzati e non solo di alcuni specialisti o del clero. La fraternità è vissuta in un modo molto intenso, le loro celebrazioni sono sempre caratterizzate da molta vivacità.

Molto curato è il culto della preghiera di lode che si dà a Dio e tutti i fedeli sono coinvolti nella Liturgia con canti, acclamazioni, pianti e danze.  La  predicazione e le  catechesi sono estremamente popolari, la predicazione non è monopolio di una sola persona, ma è il momento in cui tutta la comunità rivive tramite il commento  biblico una situazione esistenziale. I Pentecostali si impegnano a conoscere sempre meglio la Sacra Scrittura, in genere usano la Bibbia tradotta dal Luzzi o dal Diodati, anche se spesso fanno una lettura di tipo fondamentalista. Infine, essi praticano un rigorismo etico con l'Astenersi dal fumo, dall'alcool, dall'andare al cinema e  al teatro. Lo sviluppo e la crescita dei Pentecostali tra gli immigrati delle fasce povere e marginalizzate della popolazione, costituisce un'autentica sfida per la Chiesa Cattolica che, nonostante le sue risorse in mezzi istituzionali e in persone, talvolta non è in grado di incidere profondamente nell'evangelizzazione degli strati più modesti della società. Nonostante alcuni aspetti dottrinali positivi non dimentichiamo che il Pentecostalesimo è comunque una setta, che non  offre la verità rivelata come il Cattolicesimo. La ricerca dei carismi e della glossolalia e delle guarigioni inoltre spesso sa di patologico. Un grosso limite dei Pentecostali è l'atteggiamento fondamentalista nei riguardi della Sacra Scrittura.

Spesso il testo sacro è interpretato in maniera del tutto acritica, senza  attenzione al contesto globale e ciò comporta parecchie prospettive dottrinali errate. Ad esempio, i Pentecostali considerano imminente  il ritorno di Cristo, e reputano che la venuta di Cristo sarà seguita dal regno millenario sulla terra. Cioè i Pentecostali, come  molte sette, attuano una interpretazione letterale di molte espressioni bibliche: ad esempio essi rifiutano l'evoluzionismo e ritengono che Dio abbia creato direttamente tutte le specie viventi, l'uomo e l'universo in   sei giorni. Sono  inoltre  accusati  di  perfezionismo etico, perché  la perfetta santità  e l'immunità dal peccato che essi credono di poter raggiungere, in realtà è inaccessibile all'uomo durante la sua vita terrena.

La prima Lettera di Giovanni afferma all'ottavo versetto del I capitolo: "Se diciamo: non abbiamo peccati, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi". Un altro limite dei Pentecostali è costituito dal loro capillare frazionamento e noi sappiamo che lo Spirito Santo è unità, non divisione.

I Pentecostali adducono come prova per il Battesimo nello Spirito il passo di Matteo 3,11: "Io (Giovanni) vi battezzo con acqua per la conversione ma colui che viene dopo di me è più forte di me; e io  non sono degno di portargli i sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco". I Pentecostali trascurano il fatto che il  Battesimo di fuoco e di Spirito, annuncio del giudizio messianico, non è Battesimo reale, ma soltanto immagine battesimale di una realtà diversa. Essi non praticano, come i Cattolici, i sacramenti; il Battesimo è conferito solo agli adulti per immersione. Ma il loro battesimo non è più un Sacramento che conferisce la grazia, nel senso cattolico, ma solo il segno esteriore della presenza della fede, sorgente dalla nuova nascita. I Pentecostali celebrano la Santa Cena, che  è il segno esteriore della comunione dei fratelli e delle sorelle in Gesù Cristo, ma non celebrano l'eucarestia.

La Santa Cena dei  Pentecostali è l'esperienza vissuta della presenza di  Gesù, che però non si trova, dicono essi, negli alimenti. I Pentecostali, quindi, rifiutano la dottrina cattolica della transustanziazione, cioè per essi non c'è la presenza reale del Signore nell'Eucarestia, ma una presenza che si manifesta nei partecipanti attraverso l'obbedienza della loro fede. Notiamo bene come queste persone abbiano una dottrina sacramentale, ecclesiologica e biblica assai limitata rispetto alla multiforme ricchezza dottrinale del Cattolicesimo. Oggi invece molti  cattolici vivono una forte esperienza dello Spirito Santo nella Chiesa Cattolica facendo parte dei gruppi del rinnovamento nello Spirito Santo.

Dal 1973 il rinnovamento carismatico cattolico è presente anche in Italia. Attualmente nel nostro  Paese sono presenti oltre 1.000 gruppi con oltre 200.000 aderenti. Una cosa è certa; che lo Spirito di Dio soffia dove vuole, come  afferma anche il Concilio Vaticano II nella costituzione dogmatica sulla Chiesa "Non bisogna aspirare con leggerezza ai doni straordinari. E non bisogna neppure attendere frutti presuntuosi per l'attività apostolica. Il giudizio sull'autenticità e l'uso ordinato di questi doni spetta a coloro che nella Chiesa hanno funzione di guida: a costoro spetta pure in particolar modo non spegnere lo Spirito, ma mettere tutto alla prova e conservare ciò che è valido".

Don Marcello Stanzione

 
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