L'Angelo Custode |
Vicino al bambino Dio fa discendere/ Uno dei bei Angeli del suo cielo,/ Per amarlo, per difenderlo/ E dargli dei giorni di miele./ Il felice bambino, quando si lascia/ Condurre in tutto da quella mano,/ Mai cade e si ferisce,/ Mai esce dal buon cammino./ / E quando egli prega con sua madre/ A due ginocchi nel sacro luogo,/ L’Angelo fa salire la sua preghiera,/ Come un dolce profumo, al buon Dio./ Se dona al povero che sospira,/ Se è saggio e lavora bene,/ In un bel sogno, egli vede sorridere/ Vicino al suo letto l’Angelo custode./ Ma se talvolta il male lo sfiora/ E che egli lo ascolta un solo istante,/ L’Angelo dimenticato si nasconde e piange,/ Ed il buon Dio non è contento./ Bambini, amate bene i vostri Angeli,/ E, quando verrà l’ultimo giorno,/ Essi vi apriranno le loro falangi/ In seno all’eterno soggiorno. Quételart (Tratto dalla rivista “L’Angelo Custode”, Febbraio 1899) Vegliate su di me, quando mi risveglio,/ Buon angelo, poiché Dio l’ha detto,/ Ed ogni notte, quando dormo,/ Chinatevi sul mio lettino;/ Abbiate pietà della mia debolezza,/ Ai miei fianchi camminate incessantemente,/ Parlatemi lungo il cammino;/ E mentre che vi ascolto,/ Per paura che non cada nella via,/ Buon angelo, datemi la mano. Mme Testu (Tratto dalla rivista “L’Angelo Custode” n° 6 – Ottobre 1892) |
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