La fragilità umana - Breve introduzione |
Spesso ,nonostante la nostra fede,ci sentiamo fedeli "dispersi"...Quanti ostacoli da affrontare : l' affettività,il lavoro,la salute,la capacità di vivere il tempo terreno facendo i conti con la nostra fragilità umana. Attraverso il paradigma della fragilità,guardiamo all' uomo in tutte le età della vita,attraverso le sue esperienze fondamentali : l' amore,la solitudine,la libertà,la responsabilità,il bisogno di comunicare,il dolore, la gioia,gli ostacoli all' espressione di se,la forza e la debolezza del corpo e della mente,il far parte di una "comunità",i rischi dell' esclusione,dell'ingiustizia sociale e non solo...Nella fragilità,si svela il legame forte fra la virtù della speranza e la virtù della carità.La carità...Questa parola proviene da caritatem, accusativo del latino caritas ,che deriva a sua volta dall'aggettivo cares. In origine questo aggettivo aveva il significato di costoso,che costa molto e ancora oggi si dice che un oggetto è troppo caro,e si parla spesso di carovita. In latino,tuttavia il termine carus,aveva assunto anche un valore più ampio,indicando non solo ciò che oggettivamente aveva un alto prezzo,ma anche,soggettivamente,un grande pregio:cioè una cosa o una persona cara perché particolarmente stimata ed amata,anche per gli antichi romani, i cari erano soprattutto i parenti più stretti,i membri della propria famiglia verso i quali si nutre maggiore affetto. Caritas,dunque,indicava qualcosa o qualcuno che era carus, e in particolare il sentimento di stima ed affetto o addirittura amore: in questo senso Cicerone parlava della caritas patriae: amore verso la patria. Con il cristianesimo molti termini,che erano alla base della concezione civile e politica romana assunsero un preciso significato religioso e la parola caritas passò a significare l' amore in senso religioso,cioè l' affetto, la predilezione che Dio,creatore ha verso le sue creature e soprattutto verso gli uomini e che tutti gli uomini,in qualità di figli di Dio,devono avere verso di Lui e fra di loro. La carità , con la fede e la speranza diviene una delle tre virtù teologali .Ma la carità,non si riduce al semplice gesto di dare un'elemosina ...Ma è soprattutto dare dignità al fragile... Quante forme di povertà ci sono che rendono fragile l'uomo...Allora impariamo ad essere più caritatevoli ...Non giudichiamo,non condanniamo,non togliamo la dignità a nessuno...Non stiamo sempre lì a puntare il dito verso Dio e verso gli uomini se intorno a noi le cose non vanno...Impariamo ad amare nella carità,perché l' amore non è solo un sentimento che provo io,è sempre anche un ' azione che apre il cuore dell'altro,gli dà gioia...L'amore è un sentire ed un agire...C'è un libro che ho letto un pò di tempo fa : "La città della gioia "la narrazione si svolge in un sobborgo più povero,disperato,miserabile di Calcutta... Ma leggendolo,ti trasmette un intenso amore per la vita...Là dove l'esistenza è più dura e la disperazione è sempre alle porte ,basta un gesto d'amore,una gentilezza,un piccolissimo aiuto per suscitare gioia e riconoscenza che riscalda l'anima. L' amore caritatevole è un buttarci al di là di noi stessi producendo un beneficio che ritorna come dono. Non tutti ne siamo capaci...Ma i Santi Angeli ci aiutano pensiamo all'arcangelo Raffaele...Preoccupiamoci di curare le nostre fragilità e le fragilità altrui ...Solo così "applichiamo" la vera carità aprendo le porte del cuore e della gioia,suscitando una fiducia contagiosa che rende la vita un pò più dolce per tutti...L'amore è ciò che continua a dare ad ogni uomo la forza di vivere... Miriam (Amica della M.S.M.A.) |
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