Luciano Moggi, il demonio e l'esaltazione dell'omosessualità |
Recentemente Luciano Moggi, mio collega di Petrus, ha affermato che il mondo del calcio è inadatto agli omosessuali, poco tempo prima, il generale Mauro Del Vecchio, di diverso orientamento politico di Moggi, aveva affermato che l’esercito è inadatto agli omosessuali. Di fronte alle dichiarazioni di Moggi, il paladino degli omosessuali italiani, Franco Grillini, immediatamente ha accusato Moggi di avere gli occhi foderati di prosciutto e di fare tali dichiarazioni per accreditarsi in certi ambienti della destra clericale. In realtà Moggi si è rivelato per quello che è cioè un uomo con gli attributi, perché oggi in Italia ci vuole un enorme coraggio per dire certe cose. Poco tempo fa una grande indignazione è esplosa tra i cattolici austriaci perché è stato esposto all’interno del museo della cattedrale di Vienna, nell’ambito di una mostra retrospettiva dedicata all’artista Alfred Hrdlicka, un quadro intitolato “Ultima cena Di Leonardo ... ... , restaurata da Pier Paolo Pasolini”. Nella tela invece di un pasto consumato tra amici nel cenacolo, si assiste ad un’orgia omosessuale, con scene di sesso pornografico e stomachevole. Il cardinale Christoph Schoenborn, che era all’oscuro del contenuto di tale dipinto, a scandalo scoppiato ha ovviamente ordinato la sua rimozione. A dire il vero parlando dell’omosessualità, la posta in gioco è molto più grande di quanto non lo immaginano le povere creature di carne e di sangue come noi siamo, spesso ignoranti e presuntuose in abbondanza. I nostri veri nemici non sono gli uomini, dice San Paolo, ma quegli spiriti maligni, tanto inetti quanto disperati, informi, che non appartengono né alla terra , né al cielo da cui l’Arcangelo Michele li ha cacciati (cfr. Ap.12, 9). Nella biografia di una ex satanista, ritornata poi alla fede cattolica, è scritto testualmente: “ E ricordo soprattutto l’esaltazione dell’omosessualità e della violenza, che poi ho compreso che per la setta rappresentavano il modo migliore per glorificare satana e offendere Dio.” (Michela, Fuggita da Satana, edizioni Piemme, Casale Monferrato (Al), 2007, p.12). Essi non chiedono che di nuocerci in quello spazio che resta loro, il “tra i due”, il “né sì, né no”, che appartiene al Maligno come Gesù ci ha avvisati (cfr. Mt.5, 37). E’ per questo che Paolo li chiama Le forze dell’aria, Le forze del tra i due (Ef.2, 2), le forze dell’ambiguità, dell’equivoco, della confusione. Sono tali forze che, con la stupida complicità dell’uomo, pervertono il linguaggio. Come pure che visto che l’essere creato comincia con la Parola, il Verbo, come dice San Giovanni, l’illusione e la menzogna che ne sono l’esatta negazione, cominciano con la perversione del linguaggio che è opera diabolica. Degli esempi di questa crudele perversione del linguaggio? Oggi gli omosessuali si fanno chiamare gay, termine inglese che vorrebbe ispirare simpatia e benevolenza e sta ad indicare una categoria di persone briose, divertenti spensierate, quando invece il termine adatto è quello di invertiti o di sodomiti. Tutti coloro che non accettano che l’omosessualità sia messa sullo stesso livello dell’eterosessualità sono accusati di essere omofobi e come tali devono essere esposti al pubblico ludibrio dei mass media come persone cretine, malvage, antiquate e possibilmente sbattute in galera. A tale riguardo è esemplare la vicenda del vescovo incriminato per il reato di omofobia. Mons. Andrè Mutien-Lèonard, vescovo di Namur, Belgio, è stato ufficialmente incriminato per il reato di “omofobia” ai sensi della Legge Anti-discriminazione del 2003, per aver espresso punti di vista contrari alla pratica della omosessualità. Adesso rischia fino a 12 mesi di carcere. In una intervista al settimanale Tèlè Moustique, dopo aver ribadito che “ per definizione, il matrimonio è un’unione stabile fra uomo e donna”, il vescovo aveva affermato che la sua posizione in tema di omosessualità coincide con la teoria di Freud, secondo il quale questo comportamento è frutto di uno sviluppo psicologico bloccato: “ L’omosessualità corrisponde ad uno stato imperfettamente sviluppato della sessualità umana, che contraddice la sua logica intrinseca”. Accusato di essere “retrogrado”, il vescovo belga ha invece denunciato la cultura omosessualista di tornare indietro nei secoli: “La promozione dell’omosessualità attraverso delle manifestazioni come i gay pride ci fanno ritornare all’antichità greco-romana. La glorificazione dell’omosessualità implica un salto indietro di 2000 anni”. Parlare male della potentissima lobby omosessualista oggi in Europa è molto pericoloso per cui il vescovo è stato processato penalmente ai sensi di una legge del 2003. Secondo la legislazione belga, la discriminazione si può riferire anche alla “preferenza sessuale”. Le dichiarazioni del vescovo sono state addirittura stigmatizzate in sede di Parlamento Europeo. Una mozione presentata dal gruppo socialista, chiedendo “la fine di ogni discriminazione nei confronti degli omosessuali”, criticava come “ inaccettabili le continue dichiarazioni di leader religiosi, come quelle del vescovo di Namur”. La suprema impostura, la più nascosta e la più perniciosa, è quella che poggia sulle forze così nobili dell’istinto sessuale. La sessualità è uno dei linguaggi più fondamentali della vita e dell’amore umano. Dio vi ha d’altronde collegato la procreazione, realtà che evoca una collaborazione diretta con l’atto creatore, ancor più fondamentalmente del lavoro o della creazione artistica. Questa impostura, denunciata così vigorosamente dalla Bibbia e soprattutto San Paolo, è l’omosessualità. Il suo veleno non è solamente morale, psicologico, sociale o medico, come l’uomo “naturale” potrebbe apprezzarlo (senza troppo comprendere, d’altronde, perché è vietato e perché degli individui consenzienti che avrebbero fatto questa scelta non potrebbero darvisi, dopo tutto, tranquillamente …), il suo vero veleno è spirituale. Solo rarissimi autori sembrano averlo compreso. Infatti la condizione sessuale non è solamente la base dei veri rapporti umani, ma l’introduzione all’intelligenza dell’incontro tra Dio e l’uomo. L’umanità è, di fronte a Dio, nella condizione della donna di fronte all’uomo (è per questo che San Paolo dice che la donna è la gloria dell’uomo (1 Cor. 11,7). Se l’uomo scopre la verità su Dio, in opposizione all’idolatra, egli ritroverà il segreto del servizio, del rispetto profondo della donna, del vero amore che dona la sua vita a colui che ama. Tutto diventa possibile. Altrimenti, i rapporti diventano tristi rapporti di forze o dei rapporti pervertiti, nello stile dell’omosessualità in cui si afferma una falsa virilità, una falsa libertà, “aspirazione verso un angelismo asessuato … “. I frutti, tristi anch’essi, sono presto là: avvilimento, disgusto … In un ammirabile quadro, l’Incoronazione di Maria, alla metà del XV secolo, Enguerrand Charton raffigura il Padre ed il Figlio come due giovani, barbuti, di una estrema dignità, quasi non distinguibili, tanto essi si rassomigliano, che incoronano la Vergine Maria in uno splendore da far impallidire le più belle immaginazioni poetiche. L’omosessualità rende incomprensibile questo amore perfetto, tutto tenerezza, dolcezza, forza, rispetto, padronanza di sé che deve essere quello della vera amicizia. Non la minima traccia di passione, di necessità, qui. Tutto è marcato dalla più semplice delle libertà. L’omosessualità, al contrario, vi mischia un allenamento segretamente frenetico, ponendo le cose al meglio, una segreta ricerca, un certo narcisismo od i tranelli vischiosi ed innominabili del sadomasochismo. Non fosse che allo stato di traccia, è la fessura attraverso la quale penetrano i miasmi di satana per pervertire tutto, radicalmente, per gettare la suspicione sulla tenerezza vera e scatenare un mondo di violenza e di follia, illustrato dai bassifondi di New York, Los Angeles o di San Francisco, agli antipodi dalle pretese dei suoi partigiani. Si dirà che si vorrà e ci si difenderà, ben certo, davanti ad un giudizio tanto crodo ed anche poco tollerante, in apparenza. La dottrina della Chiesa in materia di omosessualità è molto chiara: “Appoggiandosi sulla Sacra scrittura, che ci presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la teologia ed il magistero cattolico hanno sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono sempre intrinsecamente disordinati. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati”. La semplice inclinazione omosessuale, anche se intrinsecamente disordinata, non costituisce di per se un peccato. Può provenire da cause varie, anche senza colpa della persona. Lo stesso Catechismo cattolico mette in evidenza che “la sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile”. Una persona che prova questa inclinazione ma che resiste, e riesce quindi a controllarsi, merita rispetto e comprensione. Tutt’altra è la situazione di uno che cede e pratica atti di omosessualità. In questo caso si tratta di una condotta morale gravemente riprovevole. Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.) |
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