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Il Male e l’opinione dei Servi di Dio PDF Print E-mail
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Il Male e l’opinione dei Servi di DioNon è possibile oggi interpretare gli insegnamenti della dottrina cattolica se non si fa riferimento al periodo post conciliare. L’8 Dicembre del 1965 si tenne la chiusura ufficiale del Concilio Vaticano II che ha indubbiamente costituito l’inizio di una nuova era del cristianesimo occidentale e, proprio dopo questo evento, la Chiesa si è concentrata nel rinnovamento e nel ringiovanimento delle sue parvenze. Di questo periodo così ricco e fecondo, l’Esorcista Don Raul Salvucci, riporta nel suo libro “Le potenze malefiche”, sette rilevanti date che dimostrano il punto di vista ufficiale dei Pontefici e la visione ufficiale della Chiesa circa il diavolo.Il 15 Novembre 1972, sette anni dopo la chiusura ufficiale del Concilio Vaticano II, il Papa Paolo VI, parlando in Piazza a San Pietro, rivolse tutta la sua attenzione a confermare la veridicità e la pericolosità di Satana. Satana non va inteso come un principio astratto, ma come una creatura vivente e fatta di puro spirito. Egli dice: “Quali sono oggi i bisogni ... 

... maggiori della Chiesa? Non vi stupisca come semplicistica, o addirittura come superstiziosa ed irreale la nostra risposta: uno dei maggiori è la difesa da quel male, che chiamiamo demonio … terribile realtà: misteriosa e paurosa”. Già in un suo discorso datato 29 Giugno 1972, il Pontefice aveva reso noto quanto segue: “da qualche fessura è entrato Satana nel tempio di Dio”. Non c’è alcun dubbio che se Paolo VI, lucido e colto, avesse dovuto preparare una allocuzione sul diavolo oggi, non avrebbe parlato di “fessura”, bensì di “portone”.

Il 25 Gennaio 1983, dopo circa 15 anni di lavoro a carico di un gruppo di periti, venne varato il nuovo Codice di Diritto Canonico per la Chiesa post conciliare. Mentre molti teologi e filosofi ritenevano che il Concilio avesse posto fine al loro presunto oscurantismo del male, ecco che al Canone 1172 troviamo quanto segue: “Nessuno può proferire legittimamente esorcismi sugli ossessi, se non ha ottenuto dall’Ordinario del luogo peculiare ed espressa licenza”. Ecco che, nonostante il suo dilagare, Satana viene ancora smascherato e la Chiesa, anche se solo in parte, continua questa battaglia.

Il 24 Maggio 1987 il nostro Papa Giovanni Paolo II, in visita alla famosa grotta sul Gargano benedetta direttamente dall’Arcangelo San Michele disse: “Questa lotta contro il demonio, che contraddistingue la figura dell’Arcangelo Michele, è attuale anche oggi, perché il demonio è tuttora vivo ed operante nel mondo. Infatti il male che è in esso, il disordine che si riscontra nella società, l’incoerenza dell’uomo, la frattura interiore della quale è vittima, non sono solo le conseguenze del peccato originale, ma anche l’effetto dell’azione infestatrice ed oscura di Satana, di questo insidiatore dell’equilibrio morale dell’uomo”. Parole sante dette da un sant’uomo, ma allora i mi domando il motivo per cui abbiano abolito la recita della Preghiera all’Arcangelo Michele, alla fine della Santa Messa. Giovanni Paolo II, inoltre, il 20 Agosto 1986 tenne una intera trattazione teologica circa gli angeli buoni e gli angeli decaduti.

L’11 Ottobre 1992, dopo sei anni di duro lavoro, viene pubblicato e riconosciuto dal Sommo Pontefice, il Catechismo della Chiesa Cattolica, ovvero il testo che, dopo la Bibbia, tutti noi dovremmo conoscere a memoria. Non vi nascondo, difatti, che nella stesura di questo libro, in vari capitoli ho riportato numerosi passi tratti dal Catechismo ufficiale, perché risultano così completi ed esaurienti, che sarebbe stato un peccato manometterli e perché offrono la risposta a tutte le nostre domande di fondo. In tale libro, del demonio troviamo moltissimi riferimenti, anzi, nell’indice analitico rileviamo che alla voce diavolo vi è un rimando addirittura ad 11 paragrafi differenti. Ciò che più ci deve colpire e che non va mai dimenticato è quanto viene espresso al paragrafo 328: “L’esistenza degli esseri spirituali incorporei, che la Sacra Scrittura chiama comunemente angeli, è VERITA’ DI FEDE”.

Da questo contesto si evince che con il termine angeli noi intendiamo sia quelli di Dio che quelli assoldati da Satana nella sua lotta. Il paragrafo 1673, inoltre, riferisce quanto segue a proposito di esorcismi: “Quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona ed una cosa sia protetto contro l’influenza del Maligno e sottratto al suo demonio, si parla di esorcismo … L’esorcismo mira a cacciare i demoni o a liberare dall’influenza demoniaca, e ciò mediante l’autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa”. Chiedo scusa ai lettori se, nel corso della narrazione, ho ripetuto più volte questa parte del Catechismo, ma è talmente chiarificatrice ed attuale che, chi la nega o la elude, deve sapere apertamente che è contro Dio.

Il 20 Luglio 1993 il “Corriere della Sera” presenta con vistosi titoli in prima pagina la frase: “Il Papa esorcizza in Vaticano”. Si tratta di una esclusiva notizia comparsa nel diario di Mons. Jacques Martin, Prefetto della Casa Pontificia, pubblicato di recente  e titolato: “Mes  six Papes” (I miei sei Papi). Egli racconta: “Il Vescovo di Spoleto Mons. Alberti è venuto in udienza dal Papa con una donna ossessa, Francesca F. , che si rotolava per terra urlando, Noi, dal di fuori, sentivamo le sue grida. Il Papa ha incominciato a pregare, pronunciando vari esorcismi, ma invano. Soltanto quando, alla fine, il Papa ha detto alla donna che avrebbe celebrato Messa per lei domani, improvvisamente Francesca F., liberata dalla possessione malefica, è tornata normale ed ha presentato al Pontefice le sue scuse ufficiali”. L’episodio in oggetto è avvenuto nel 1982. Nel diario, inoltre, Mons. Martin precisa che il Santo Padre rimase realmente scosso da quanto gli era capitato e definì il tutto come una vera e propria “scena biblica”. Voci di corridoio riferiscono che la donna si recò l’anno dopo in udienza dal Papa per annunciargli la sua prossima maternità. Il giornale fornisce anche altri particolari: la signora abitava a Cesi, provincia di Terni, aveva 22 anni e fu accompagnata dal Papa, oltre che dal Vescovo Mons. Alberti,  anche da Don Baldino, parroco della donna. Il 16 Aprile 1995 la Conferenza Episcopale Italiana pubblica il Catechismo degli Adulti “La verità vi farà liberi”. A pagina 194, ci riferisce l’esorcista Don Raul Salvucci, leggiamo:

 “L’esorcismo è un sacramento, un gesto compiuto a nome della Chiesa. Nella forma deprecativa ci si rivolge a Dio, perché cacci il demonio; nella forma imperativa, confidando nella vittoriosa potenza di Cristo, si ordina al demonio di andare via. Può fare l’esorcismo solo un ministro autorizzato dal Vescovo”.

Il 22 Febbraio 1997 l’Osservatore Romano, in qualità di media ufficiale del Vaticano, per ben sei sabati consecutivi ha pubblicato una serie di articoli dedicati interamente alle Sette ed ai culti satanici. L’ultimo articolo, titolato “Atteggiamenti pastorali di fronte al fenomeno del satanismo”, è stato redatto da Mons. Moronja che, dopo aver ribadito la diffusione smodata del culto di Satana, scrive quanto segue: “La Chiesa non può sentirsi indifferente davanti a tale fenomeno presente nella nostra società. I pastori ed i responsabili della pastorale non possono pensare che forse si tratti di un fenomeno lontano dalle proprie comunità o ritenere che siano altri a dover dare delle risposte … Il problema rimane davanti a noi e non possiamo restare indifferenti o semplicemente estranei ad esso. In seno all’azione pasquale della Chiesa si richiede che tutti approfondiscano e si impegnino in attività che tocchino direttamente o indirettamente il fenomeno e le sue manifestazioni. Alcune azioni possono essere preventive, altre curative, tuttavia l’indifferenza non può essere certamente l’atteggiamento della Chiesa davanti a questo problema”. [Le potenze malefiche – Raul Salvucci].

Carlo Di Pietro

 
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