San Michele Custode dell'Altare |
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... che questa sublime funzione gli era stata confidata dalla Santissima Trinità, il giovedì santo, come Gesù ebbe istituito questo augusto sacramento. Da altre rivelazioni della Santa Vergine e di San Michele, come pure dei miracoli, hanno diverse volte confermato questa credenza in tutti i secoli dell'era cristiana. Così noi diremo con un pio e sapiente autore, l'abate Fierville: "O anima che ami l'Eucarestia, tuo Dio e tuo tutto, alza gli occhi verso il cielo, vedranno l'Arcangelo Michele riparante con la sua ala il divin Tabernacolo; apprendi da lui ad adorare il Dio nascosto sotto le specie eucaristiche; sentilo invitandoti a nutrirti del suo corpo e del suo sangue che ti comunicheranno la forza divina e depositeranno nel tuo intero essere il germe dell'immortalità. Ma fai attenzione, pensa alla maestà di Colui che è nascosto sotto queste apparenze, purifica il tuo cuore prima di sederti alla Sacra Tavola, agisci con discernimento, poiché ancora lì San Michele vendica la divinità e l'umanità del Verbo fatto carne, atterrando i profanatori e gli ingrati". Ma San Michele non è solamente il custode dell'Eucarestia, egli ne è anche per così dire il sacrificatore col sacerdote. Come fermò il braccio di Abramo pronto ad immolare suo figlio e provvide alla vittima, dicono i commentatori della Scrittura, così è lui che presenta la Vittima stessa a Dio Padre, con l'incenso delle nostre preghiere e delle nostre adorazioni. Il sacerdote offre, è vero, in nome del popolo fedele, il pane ed il vino, ma come questa offerta è diventata, tra le sue mani, con le parole della consacrazione, il corpo ed il sangue di Nostro Signore, è un angelo che riceve l'ordine di farla gradire all'Altissimo, e quest'angelo, dicono i liturgisti, è San Michele Arcangelo. La Chiesa stessa ha confermato questa credenza, poiché essa fa recitare al sacerdote durante l'offertorio questa espressiva preghiera: "Il Signore si degni di benedire questo incenso e di riceverlo come un dolce profumo, per intercessione del beato Arcangelo San Michele che siede alla destra dell'altare". E dopo l'elevazione, nel momento in cui ci si inchina per chiedere a Dio di gradire l'immolazione della Santa Vittima, il celebrante aggiunge questa toccante invocazione: "Vi supplichiamo e scongiuriamo, o Dio onnipotente, comandate che questi misteri ineffabili siano portati, dalle mani del vostro santo Angelo, al vostro sublime altare, alla presenza della vostra maestà divina, affinché, dopo aver partecipato a questi celesti misteri e ricevuto il Santissimo Corpo ed il preziosissimo Sangue del vostro adorabile Figlio, noi siamo colmati da tutte le benedizioni e inondati da tutte le grazie del cielo". Uniamoci dunque al sacerdote pregando San Michele, durante l'augusto sacrificio della messa, di intercedere per noi presso Dio, nostro Salvatore. Chiediamo anche a questo celeste custode di Gesù-Ostia di risvegliare la nostra fede, di fortificare la nostra speranza e di eccitare nelle nostre anime i sentimenti col più ardente amore per l'Ostia divina che risiede giorno e notte nel tabernacolo dell'altare; supplichiamolo soprattutto, quando ci accostiamo alla mensa eucaristica, di presentarci a Nostro Signore, di offrirgli il nostro cuore, e di colmare la nostra anima delle grazie che Dio riserva a quelli che, degnamente preparati, partecipano sovente al divino banchetto degli Angeli. Tratto da "L'Angelo Custode" n° 4, Agosto 1896, pp- 111-113 |
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