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L'Arcangelo Michele e la Francia PDF Print E-mail
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L'Arcangelo Michele e la FranciaAd ogni nazione, come ad ogni individuo, Dio ha dato un Angelo tutelare, un Angelo per guidarlo, illuminarlo nel suo cammino attraverso i secoli; sostenerlo, proteggerlo nelle sue lotte con gli altri popoli, finché essa rimane fedele alla sua missione provvidenziale. Tale è l'insegnamento dei Padri della Chiesa e della Sacra Scrittura. Chi è dunque l'Angelo custode della Francia? E' San Michele, principe delle falangi celesti e glorioso vincitore di Lucifero. Come Dio aveva una volta scelto gli Ebrei in mezzo alle nazioni pagane, per conservare e difendere, sotto l'egida di San Michele, la gloria del suo nome; così ha eletto il popolo Franco per essere, in mezzo alle nazioni cristiane e sotto gli auspici del grande Arcangelo, lo scudo e la spada della sua Chiesa.

Questo onore, questo privilegio divino sembra prima di tutto riservato a Costantino, che estrae la sposa di Cristo dalle catacombe; ma i suoi successori non comprendono la loro missione; essi non rispondono all'appello divino, e scompaiono davanti alle invasioni barbare. Allora San Michele, apparendo sul Monte Gargano, cerca un nuovo popolo per difendere la Chiesa di Dio che l'arianesimo cercava di soffocare da tutte le parti. Questo nuovo popolo di Dio è trovato; è il popolo Franco violentemente impiantato sul suolo gallico, popolo ignorante della fede cristiana, ma puro da ogni eresia. Il suo capo, per pagano come è, ha anche pianto al racconto della passione del Salvatore. Per meglio segnalare e cementare la sua alleanza col popolo Franco, Dio gli invia il suo Arcangelo, l'Angelo dei combattimenti e dei trionfi. Dopo la battaglia di Tolbiac, in cui Clodoveo intravede San Michele, dicono alcuni autori, che combatte con lui e gli procura meravigliosamente la vittoria, il re Franco si fa battezzare a Reims, ed il suo battesimo diventa quello del suo popolo. A partire da quel giorno, la Francia cammina alla testa delle nazioni. Sempre sicura del suo angelico alleato, essa porta dappertutto la luce con le sacre libertà della fede cristiana. Ovunque essa passa, le catene cadono, la tirannia scompare, la barbarie indietreggia spaventata. Così si realizzano, con stupefacente celerità, le parole del papa Anastasio a Clodoveo ed a Santa Clotilde che avevano posto la Francia sotto la protezione speciale del glorioso Principe della milizia celeste. "Si degni il Signore, gli scriveva il pontefice, di accordare a voi ed al vostro regno la sua divina protezione; che ordini a San Michele, che è vostro principe ed è stabilito per i figli del vostro popolo, di custodirvi in tutte le vostre vie, e di darvi la vittoria su tutti i vostri nemici".

Con l'aiuto dell'Arcangelo San Michele, la Francia cresce e prospera; essa merita il nome glorioso di Figlia maggiore della Chiesa. Una delle note eclatanti della sovranità di San Michele sulla Francia, è la sua presa di possesso del suolo del nostro paese. Chi non conosce, almeno di nome, il monte San Michele?  Chi non ha infinite volte inteso parlare di questa roccia di granito che si leva tra la Normandia e la Bretagna, sul litorale della Manica? E' su questa roccia che San Michele vuole un santuario. Nel 708, egli appare tre volte a Sant'Oberto, vescovo di Avranches, e gli chiede una cappella sulla cima di quel monte, al quale frequenti naufragi avevano valso il nome sinistro di Tomba in pericolo di mare. Oggidì, quel santuario di San Michele, trasformato dal genio dei secoli, dalla fede e la rinascita dei nostri padri, è quello che si chiana la meraviglia dell'Occidente ed uno dei più celebri pellegrinaggi.

Così il monte Tomba, una volta riparo del demonio e collegio di druidesse, è diventato la sede d'onore ed il trono di San Michele che, ancora una volta, trionfando su Satana nel posto stesso in cui questi aveva dominato prima del regno della croce. E' dalla roccia del monte San Michele che è sgorgata, come un torrente, quella fede cavalleresca che ha convertito e civilizzato l'intera Europa. E' là che Carlo Magno e San Luigi vennero di volta in volta ad inginocchiarsi; che i Normanni, con Rollon, loro capo, furono addolciti e cristianizzati, e che Carlo VII, risalito sul trono, si rese in azioni di grazie. Più tardi, le sette eretiche hanno del bello nell'inondare la Francia di errori e di sangue, il monte San Michele rimane sempre una fortezza inaccessibile ai loro attentati. Emblema e baluardo della fede, resta in piedi in mezzo alle tempeste dell'oceano, senza esserne strappato, perché l'Arcangelo non ha mai smesso di coprirlo con le sue ali e con esso tutta la Francia.

Ecco perché il popolo Franco, malgrado tanti sbagli, rimane nel mondo quello che è sempre stato, l'operaio delle grandi cose di Dio. Anche nel nostro secolo, in cui si direbbe talvolta che essa ha scambiato lo stendardo dell'Arcangelo con quello di Satana, non è la Francia che, dal suo seno generoso, ha fatto uscire e svanire sul globo le opere della Propagazione della Fede e della Santa Infanzia, opere magnifiche che hanno dato tanta crescita alla Chiesa, tante anime a Dio, soprattutto nei paesi in cui Satana regna ancora con le tenebre del paganesimo? O San Michele, pietà per la nostra cara Francia! Degnatevi di ripararla ancora sotto le vostre ali, malgrado la sua ingratitudine e le sue colpe; degnatevi di coprirla col vostro scudo, soprattutto in questo momento in cui l'Inferno la disputa al Cielo con un accanimento spaventoso! Col vostro potente soccorso, o divino Protettore, possa la nostra patria sfuggire dalle strette dell'empietà e della demoralizzazione che l'avviliscono; possa ridiventare il focolare della vera civilizzazione, la degna figlia maggiore della Chiesa, l'araldo e il campione di Dio in mezzo alle nazioni moderne!

Tratto da "L'Angelo Custode" n° 5, Settembre 1895, pp. 147-150

 
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