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Qui ut Deus ! PDF Stampa E-mail

Qui ut Deus !Dopo l'adorabile nome di Gesù, "che fa flettere ogni ginocchio in cielo, sulla terra e negli inferi"; dopo il nome soave e benedetto di Maria, profumo di salvezza da cui esala la grazia divina, dice Sant'Ambrogio, è il nome più degno di rispetto quello del glorioso principe delle celesti falangi ? Michael o Michele significa: Chi è simile a Dio? Quis ut Deus? MICHAEL è un nome di potenza e di vittoria. Come un re nobilita sul campo di battaglia il generale che ha validamente combattuto per la sua causa, così Dio ha voluto che il grido di guerra, il grido di umiltà e di amore del valoroso arcangelo contro Satana, diventi suo titolo di nobiltà. A questo nome di Michael , a questa parola folgorante: Quis ut Deus? L'orgoglioso Lucifero e la sua truppa ribelle caddero, rapidi come il fulmine, nell'abisso scavato dalla vendetta divina. Michael! Chi è come Dio? Nome sublime, dice il cardinale Desprez, che racchiude tutto il culto che la creatura deve al suo Creatore, nome che contiene in sostanza gli atti di Fede, di Speranza, ...

... di Carità e di Contrizione. "O nome mille e mille volte benedetto, grida un pio autore, nome onnipotente sul cielo, la terra e l'inferno, nome acclamato e lodato dalla Santissima Trinità nei cieli, in cui sarà sempre il nome ed il grido del trionfo, nome grande e salutare per la terra e soprattutto per la Chiesa militante di cui è il baluardo e lo scudo, nome formidabile per i demoni che pone incostetualmente in disfatta; come amo ridirvi incessantemente e celebrarvi sempre, poiché, secondo l'espressione dei santi Padri, ogni volta che siete pronunciato, il cielo ripete il suo grido di vittoria, di riconoscenza e di santa allegrezza; la terra trema come nel giorno in cui l'Arcangelo vi discende ed il cristiano ritrova la sua forza e la sua speranza, malgrado le sue mancanze; l'inferno freme di nuovo di rabbia e di impotenza e curva il suo fronte senza corona, per nascondere la vergogna delle sue costanti sconfitte".

Ad esempio di San Michele, combattiamo valentemente i nemici di Dio. L'ora attuale è un'ora di crisi e di formidabile tempesta. La Chiesa di Gesù Cristo è attaccata da tutte le parti, ed i suoi nemici non sentono neanche più il bisogno di dissimulare i loro colpi. Ma abbiamo fiducia; San Michele combatte con noi, e ben presto brillerà il giorno in cui. Affermandosi il regno di Dio, noi potremo lanciare, anche noi, il nostro grido di fedeltà e di vittoria: Quis ut Deus? Chi è come Dio? A quelli che respingono ai piedi l'autorità divina, che non vogliono più sollevare che il loro sciocco orgoglio, che ripetono ogni giorno, con stupefacente energia, il loro grido di negazione: non vi è nessun Dio! Diciamo arditamente: vi è un Dio, è il Dio che ha creato i mondi, il Dio che comanda alla vita ed alla morte. Guai a colui che non l'ascolta! Egli si seppellisce nella notte più oscura, si trascina nella vergogna, si condanna ad una morte irrimediabile, alla morte eterna. Non abbiamo paura dei clamori empi; manifestiamo fieramente la nostra fede; agli eco dell'inferno, rispondiamo con gli echi del cielo: Quis ut Deus?  La nostra voce finirà col coprire quella dell'empietà, col soffocarla ed annientarla; essa risuonerà vittoriosamente sulla terra, come già una volta quella dei buoni Angeli nel cielo.

Michael! Chi è simile a Dio? Questo nome deve essere lo stemma del cristiano. Attraversando le ombre del tempo e dello spazio, esso non ha perduto nulla della sua forza e della sua prima virtù. Sempre rovescerà i progetti degli empi e confonderà i loro diabolici complotti, come precipitò Satana nell'inferno; sarà sempre una spada di fuoco contro la bestemmia, l'orgoglio e la cupidigia.

Michael! Chi è simile a Dio? Non è la suprema e vittoriosa risposta a tutti i sofismi, a tutte le calunnie ed a tutti gli odi dell'inferno? Opponiamo dunque questa potente affermazione, come una diga ai travasi dell'empietà e dell'apostasia. Ma non dimentichiamo inoltre di farcene a noi stessi un salutare protesto nelle prove della nostra fede interiore, uno scudo contro i trattati del mondo o del demonio. E' impossibile che, passando spesso nell'anima, il nome di San Michele non vi lasci alcune di quelle forti impronte che fissano nel bene, od almeno alcuni di quei raggi vivificanti che illuminano, riscaldano, incoraggiano e consolano sempre. O glorioso Arcangelo, valoroso capo dell'esercito celeste, sosteneteci, fortificateci nelle lotte che occorre sostenere per salvare il nostro onore cristiano, la nostra anima e la nostra fede; copriteli con la vostra egida, prendete di nuovo la spada in mano, affinché Satana ed i suoi accoliti comprendano che attraverso di voi Dio difende la sua Chiesa, e che nel mezzo delle prove, nel più forte della lotta, noi ripetiamo incessantemente con fede e fiducia il vostro grido vincitore: Quis ut Deus? Chi è simile a Dio?

Tratto da "L'Angelo Custode" n° 4, Agosto 1895, pp. 111-114

 
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