Santa Ludwina da Schiedam |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions L'orazione propria della sua festa (14 aprile) ci apprende che ella fu un "esempio della sofferenza umana e della pazienza eroica". Divenuta paralizzata a seguito di un incidente allorché non aveva che sedici anni, ella si un alla Passione di Cristo e sarà favorita fino alla fine della sua vita da numerose grazie mistiche. Nata nel 1380. Morta nel 1433. Preghiera al suo Angelo Custode: Angelo di Dio e benamato Fratello, mi confido nella vostra beneficenza e vi supplico umilmente di intercedere per me presso il mio Sposo, affinché mi rimetta i miei peccati, mi affermi nella pratica del bene, mi aiuti con la sua grazia a correggermi dai miei difetti e mi conduca in Paradiso per gustarvi la fruizione della sua presenza e del suo amore e possedervi la vita eterna. Amen. Una visione attraente. Una pia vedova che curava Santa Ludwina da Schiedam e che non ignorava che gli Angeli si rivelavano alla sua amica sotto ... ... una forma sensibile, la supplicò di mostrargliene uno. Ludwina, riconoscente per questa donna per la tante buone cure, implorò il Signore e dopo essersi assicurata che la sua preghiera era stata accolta, disse alla vedova: "Inginocchiatevi mia carissima, ecco che l'Angelo che voi desiderate conoscere viene". E l'Angelo spuntò nella stanza sotto la figura di un ragazzo la cui veste era intessuta da fili di fuoco bianco. Quella donna era talmente incantata che fu incapace di profferire una sola parola per esprimere la sua gioia. Allora Ludwina, rallegrata nel vederla così contenta, chiese: "Fratello mio, volete autorizzare mia sorella a contemplare, non fosse che per un minuto, lo splendore dei vostri occhi?". E l'Angelo fissandola, quella donna si sollevò fuori di se stessa, e per qualche tempo, ella non fece che gemere d'amore e piangere, senza poter dormire o mangiare.Ludwina diceva talvolta alle sue intime: Non conosco nessuna afflizione che un solo sguardo del mio Angelo non dissipi; il suo sguardo opera sul dolore come un raggio di sole sulla rugiada del mattino che evapora. Immaginatevi dunque con quali allegrezze il Creatore inonda i suoi eletti in cielo, poiché la minima veduta dei suoi Angeli basta per disperdere tutti i mali e dispensarci un giubilo che sorpassa di molto tutte quelle che possiamo aspettarci quaggiù". Ed ella aggiungeva:"Si tratta di amare e di venerare questi puri Spiriti che, benché molto superiori a noi, acconsentono comunque nel proteggerci e nel servirci". Canonico Millot, Tesoro di Storie per la spiegazione della dottrina cristiana, T. 1. Parigi, Lethielleux, 1909. |
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