Maria Lataste |
Religiosa francese. Nata nel 1822. Morta nel 1847. Su ordine del suo direttore spirituale, ella scrisse le sue memorie, che furono pubblicate allo stesso tempo del suo giornale e della sua corrispondenza, nel 1862. le sue locuzioni non sono senza richiamare i celebri "Dialoghi" di santa Caterina da Siena. Estratti - Capitolo II: Voglio parlarvi di due cose che producono gli Angeli sugli uomini. La prima, è l'illuminazione dell'intelligenza, la seconda il movimento della volontà (...). Gli Angeli, figlia mia, illuminano gli uomini in tre maniere: annunciando loro i divini misteri, istruendoli, esortandoli; essi li illuminano manifestandosi ad essi visibilmente od invisibilmente (...). Invisibilmente, quando essi non si servono di nessun oggetto sensibile per manifestarsi all'uomo, quando agiscono direttamente con l'anima sull'anima, quando gli parlano come uno spirito ad uno spirito, come un Angelo ad un Angelo; e questo, sia che colui a cui si rivolgono sia sveglio, sia che sia addormentato, come si rivolgono a tutti quelli a cui essi portano un interesse e che sono loro confidati ispirando loro buoni pensieri (...). Questo movimento non rassomiglia pertanto ad un movimento, come quello per esempio che voi comunichereste ad un oggetto qualsiasi; no, figlia mia, perché la volontà permane sempre libera, e siccome è libera, né gli Angeli, né Dio possono dargli movimento verso il bene se essa non vuole. Questo movimento è una disposizione verso il bene, un'attitudine, una facilità nel fare il bene. A questo effetto, gli Angeli tolgono, fanno scomparire o diminuiscono gli ostacoli che impedirebbero la volontà e la fermerebbero, e in questo senso, essi gli danno ancora il movimento. Estratti - Capitolo III: Figlia mia, Dio governa, dirige e guida tutto immediatamente con la sua provvidenza. Nulla Gli sfugge, come ha creato tutto, così conserva tutto, così vigila su tutto e porta i suoi occhi su tutte le cose. Nondimeno, gli è piaciuto confidare l'esecuzione degli atti della sua provvidenza a dei ministri che Egli si è dati. Questi ministri sono gli Angeli (...). Egli ha fatto il mondo e lo ha confidato ai suoi Angeli, ha fatto l'uomo e lo ha anche loro confidato. Essi sono sempre ai suoi fianchi, sono sempre con lui, vegliano su di lui, lo custodiscono, ed è per questo che sono chiamati Angeli Custodi. Tutti gli uomini hanno un Angelo Custode (...) poiché tale è la volontà del Padre mio del cielo, facendo tutto per il bene e la salvezza dell'uomo. Gli Angeli Custodi non sono stati dati affatto agli uomini solo dopo la mia venuta in questo mondo, ma fin dall'inizio, tutti gli uomini hanno ricevuto da Dio un Angelo per vegliare su di essi. Estratti - Capitolo IV: Ecco quello che fa per voi l'Angelo Custode e quello che voi dovete fare per lui. L'Angelo Custode allontana da voi i mali del corpo e dell'anima; egli lotta contro i vostri nemici, vi eccita nel fare il bene; porta a Dio le vostre preghiere ed inscrive sul libro della vita le vostre buone opere; prega per voi, vi segue fino alla morte, e vi porterà nel seno di Dio, se vivete nella giustizia nel mentre che sarete sulla terra (...). Un nulla può affliggere il nostro corpo per sempre, un incidente può per sempre anche rapirvi la vita dalla vostra anima. Voi non siete affatto abbastanza accorti per allontanare ed evitare tutti i pericoli; e quand'anche lo sareste abbastanza, sovente non lo potreste voi stessi. Quello che voi non vedete, il vostro Angelo Custode lo può per voi, ed egli protegge il vostro corpo e la vostra anima allontanando tutto quello che potrebbe essergli pregiudizievole; egli lo fa senza che voi ve ne accorgiate. Se talvolta vi riflettereste, e che vi domandiate come siete sfuggito a tale incidente, a tale disgrazia, voi tocchereste con mano l'azione del vostro buon Angelo (...). Infine, figlia mia, il vostro Angelo Custode vi seguirà dappertutto; vi seguirà tutti i giorni della vostra vita, e quando Dio vi trarrà da questo mondo, egli vi presenterà a Lui. Tratto da "Vita ed opere di Suor Maria Lataste", libro 4: "Gli Angeli e gli uomini", Pascal Darbin, Parigi, Téqui, 1974. |
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