Gli Angeli dei catechisti |
Nel Nuovo Testamento appare il verbo greco "Catecheìn" (letteralmente risuonare, far risuonare), col significato religioso di istruire, insegnare oralmente, raccontare. In questo senso, la catechesi indica il ministero della parola nella sua molteplicità: evangelizzazione, istruzione, profezia, testimonianza, esortazione. In seguito, nell'epoca post apostolica e patristica, la catechesi riceverà un significato più preciso di insegnamento approfondito e fondamentale della fede cristiana. Poiché la Chiesa si basa sui due pilastri della Parola e della Tradizione, la Chiesa tutta è quindi catechista, perché attraverso l'annuncio della parola di Dio, l'amministrazione dei Sacramenti e l'esercizio della carità continua, nel corso della storia, la missione di Cristo. Per i fedeli laici, che sono oltre il 99, 9% dei membri del popolo di Dio, la vocazione cristiana è vivere nel mondo come santi e sante nella vita quotidiana: "Implicati in tutti i singoli impieghi e gli affari del mondo e nelle ordinarie condizioni della loro vita ... ... familiare e sociale di cui la loro esistenza è come intessuta" (Lumen Gentium 31). Con il battesimo i fedeli laici sono addirittura consacrati per vivere come tempio santo di Dio, per offrire tutte le loro opere buone come sacrifici spirituali a Dio. In questo senso tutti i bambini, i giovani, gli adulti, gli anziani, i malati hanno corresponsabilità alla missione apostolica della Chiesa, ciò vuol dire: "Hanno la vocazione e missione di essere annunciatori del Vangelo" (Christifideles laici 33). Il campo dell'attività evangelizzatrice dei laici cristiani comincia dalla propria famiglia (come il primo spazio per l'impegno personale) e continua nella professione (come via alla propria santificazione e al miglioramento della società) nella parrocchia, nei gruppi ecclesiali cattolici, nelle diverse forme di volontariato, nel mondo della cultura e della politica. La nostra particolare e personale via alla santità viene beneficata quando risponde alle ispirazioni e aiuti che ci sono offerti dai Santi Angeli di Dio. Gli Angeli ci aiutano potentemente ad allontanarci da tutto ciò che è contrario alla volontà di Dio. Ma chi sono gli Angeli per noi cattolici? Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci insegna che i Santi Angeli sono esseri spirituali (n° 328), "servitori e messaggeri di Dio. per il fatto che << vedono sempre la faccia del Padre... che è nei cieli >> (Mt 18, 10), essi sono << potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola>> (Sal 103, 20) (n° 329). Nello svolgimento del loro servizio a Dio i Santi Angeli si impegnano con tutto il loro essere, con tutta la loro intelligenza e volontà. Gli Angeli riguardo a noi uomini, ci accompagnano e ci aiutano nel nostro cammino spirituale dall'inizio della nostra vita "fino all'ora della morte" (CCC n° 336), ci incoraggiano (cf At 1, 10-11), ci sostengono, ci proteggono (cf Sal 34, 8; 91, 10-13). E, continua il Catechismo: "tutta la vita della Chiesa beneficia dell'aiuto misterioso e potente degli angeli" (CCC n° 334). I Santi Angeli ci aiutano a raggiungere la nostra salvezza (cf Eb 1, 14). La nostra risposta a questo aiuto degli Spiriti celesti si esprime logicamente in modo particolare nella devozione che la Chiesa, fin dalle origini, ha tributato ai Santi Angeli: "Nella Liturgia, la Chiesa si unisce agli Angeli per adorare il Dio tre volte Santo; invoca la loro assistenza nella liturgia dei Defunti e celebra la memoria di alcuni Angeli in particolare (San Michele, San Gabriele, San Raffaele, Gli Angeli Custodi)" (CCC n° 335). Anche il Compendio della Chiesa Cattolica, riguardo agli Angeli, afferma: "La Sacra Scrittura dice: <<In principio Dio creò il cielo e la terra>> (Gn 1, 1). La Chiesa, nella sua Professione di fede, proclama che Dio è il Creatore di tutte le cose visibili e invisibili: di tutti gli esseri spirituali e materiali, cioè degli Angeli e del mondo visibile, e in modo particolare dell'uomo" (n° 59). Riguardo poi all'identità di questi Spiriti celesti il Compendio sottolinea che gli Angeli sono creature puramente spirituali, incorporee, invisibili e immortali, esseri personali dotati di intelligenza e di volontà. Essi, contemplando incessantemente Dio a faccia a faccia, lo glorificano, lo servono, e sono i suoi messaggeri nel compimento della missione di salvezza per tutti gli uomini (n° 60). Il Compendio al n° 61 sottolinea ancora che la Chiesa si unisce agli Angeli per adorare Dio e cita una frase di San Basilio Magno: "Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita". Gli Angeli ci aiutano pure nella nostra attività di evangelizzazione e di catechesi. Come gli Angeli del Natale recano la prima buona notizia della Nascita di Cristo ai pastori di Betlemme, così essi costituiscono i nostri modelli nella diffusione del Vangelo (cfr Lc 1, 11.20; 2, 8-15). San Tommaso d'Aquino afferma che la trasmissione delle verità di fede avviene soprattutto grazie agli Angeli, "tramite i quali i misteri divini vengono rivelati agli uomini. Per questo gli Angeli conducono all'illuminazione della fede" (Summa Theologiae, I.11, 1,1,m). l'identità del catechista nella Chiesa Cattolica è quindi molto simile alla figura dell'Angelo Custode, tanto da rendere possibile un accostamento tra queste due figure. San Giovanni Battista de La Salle (1651-1719), il Fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane, laici consacrati con i voti all'insegnamento e alla catechesi dei giovani, nominato da Pio XII nel 1950 patrono universale degli Educatori cristiani, nel 1700 scriveva che la missione degli educatori-catechisti è simile a quella degli Angeli Custodi. Dò la parola al Santo pedagogista che, nelle sue meditazioni per il tempo del ritiro, scrive testualmente: "I bambini, quando nascono, sono esseri nei quali predomina la vita animale e solo col tempo si comincia a distinguere in loro l'intelligenza che a poco a poco ne prende pieno possesso. Ciò spiega perché i ragazzi che frequentano la scuola non siano capaci di comprendere da soli le verità e le massime cristiane: hanno bisogno di buone guide, di angeli visibili che le insegnino loro. Gli Angeli hanno il vantaggio, rispetto agli uomini, di non esser soggetti al corpo e alla funzione dei sensi, senza le quali lo spirito umano normalmente non può agire. Quegli spiriti godono di una visione più perfetta delle cose e quindi possono contribuire efficacemente a far sì che lo spirito umano sia più capace d'intendere di quanto sarebbe per natura, rendendolo partecipe della loro luce e della conoscenza del vero bene. Tramite questa comunicazione di luce da parte degli Angeli Custodi, si può raggiungere una conoscenza più chiara di Dio, di ciò che lo riguarda e dei mezzi idonei per elevarsi a Lui. Se questo è vero per tutti, lo è molto di più per i fanciulli. Il loro intelletto è meno libero dai legami dei sensi ed ha bisogno che le verità cristiane, difficili da intendersi, vengano presentate in maniera sensibile e adeguata alle loro capacità. Diversamente, essi rischiano di rimanere per tutta la vita ignavi, anzi ostili verso le cose di Dio, incapaci di comprenderle e di gustarle. A questa difficoltà la bontà divina provvede dando agli alunni insegnanti-catechisti cristiani che li istruiscano nella verità della fede". Cito ancora San Giovanni Battista de La Salle perché nonostante che i suoi scritti siano del XVIII secolo sono per noi catechisti del XXI secolo di una attualità sorprendete: "Nella vita si presentano tanti ostacoli da superare che è impossibile vincerli se si è abbandonati a se stessi ed alle proprie forze. Dio perciò vi ha dato gli Angeli Custodi, perché veglino su di voi affinché come dice il profeta: "Non inciampi nella pietra il vostro piede" (Sal 91, 12), cioè contro ciò che ostacola la vostra eterna salvezza. Essi, inoltre, consigliano e aiutano a star lontani da pericolosi incontri. Quanto è più facile, a coloro che sono deboli nello spirito e nel corpo ed hanno un'imperfetta nozione del bene, correre il rischio di cadere nel male! Essi, per camminare sulla via della salvezza, hanno bisogno della luce di attente guide, esperte nelle verità religiose e in grado di conoscere i difetti ordinari dei giovani per farglieli rilevare ed evitare. Dio ha provveduto a queste guide, affidando ad insegnanti-catechisti vigili e premurosi, il compito di non permettere che ciò che può recar danno s'impadronisca dei loro cuori, ma di guidarli sulla buona via tra le insidie e i pericoli del mondo. Grazie alle cure di guide così attente e sagaci il demonio non oserà avvicinarsi". Sempre sul ministero del catechista come "angelo custode" del catechizzando, San Giovanni Battista de La Salle scrive delle pagine magistrali nella storia della spiritualità degli educatori cristiani: "Gli Angeli Custodi godono di una speciale illuminazione e conoscono il bene nella sua essenza. Per loro mezzo Dio manifesta la sua volontà a noi che siamo predestinati ad essere suoi figli adottivi e "anche suoi eredi" (Rom 8, 17) comunicandoci la luce divina di cui godono, ci indicano quel che dobbiamo fare per divenire "coeredi di Cristo" (Rom 8, 17). Ciò è raffigurato nella scala che Giacobbe vide in sogno, mentre si recava in Mesopotamia. Sulla scala misteriosa "gli Angeli di Dio salivano e scendevano" (Gn 28, 12). Salivano a Dio per presentargli i bisogni dei loro protetti e per ricevere i suoi ordini; discendevano per far conoscere ai loro beneficati la volontà divina circa la loro salvezza. Dovete fare altrettanto coi giovani affidati alle vostre cure. Salire ogni giorno a Dio mediante l'orazione per apprendere quel che dovete insegnare; discendere ai giovani adeguandovi alla loro capacità, per comunicar loro quanto Dio gli avrà insegnato sia nella preghiera, sia mediante i Libri sacri pieni di celeste sapienza [...]. Gli Angeli Custodi non si limitano ad illuminare coloro di cui sono la guida perché, conoscendo il volere divino, giungano alla salvezza, ma ispirano loro il bene e procurano i mezzi per compierlo. Dio, inoltre, si serve degli Angeli per liberare gli uomini dalla potestà delle tenebre, perché lo conoscano il più chiaramente possibile e vivano in maniera degna di Lui, in modo da riuscirgli graditi. Gli Angeli custodi sono pieni di zelo per la salvezza delle anime sicché contribuiscono, per quanto dipende da loro, a renderle degne di partecipare alla sorte dei santi. Voi che partecipate al ministero degli Angeli Custodi, avete la missione di far conoscere ai giovani le verità del Vangelo, essendo stati scelti per annunziarle. Dovete insegnare ad essi anche i mezzi per praticarle e dimostrare inoltre grande zelo perché ne facciano uso. [...] Vegliate molto su di loro perché pratichino il bene e abbiano orrore del peccato: due impegni essenziali per giungere alla salvezza. Se volete compiere la vostra missione di "angeli custodi" dei giovani al fine di renderli idonei ad edificare il corpo di Cristo, cercate di ispirare loro gli stessi sentimenti e le stesse disposizioni d'animo che San Paolo si sforzava di suscitare negli Efesini nella Lettera loro inviata: "Non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione" (Ef 4, 30). La liturgia della Parola delle Messe del Tempo Pasquale è piena della presenza dei Santi Angeli di Dio e ci offre una ulteriore testimonianza sul rapporto angeli e catechisti come servi della medesima missione di evangelizzazione. La primitiva comunità cristiana come è presentata nel Libro degli Atti era cosciente di non essere sola nella sua missione pastorale: la Chiesa celeste e quella terrestre, riconciliata dalla morte pasquale di Gesù, era stata posta a servizio dell'annuncio kerigmatico della Resurrezione. Nella vicenda missionaria della Chiesa non è presente solo la Trinità formata dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo, ma anche gli Angeli sono associati a lavorare per la causa del Vangelo. Come appare dai racconti evangelici, gli Angeli sono i primi testimoni e messaggeri della Risurrezione (Lc 24, 5.7). Per i primi cristiani, la devozione verso gli Angeli, non sminuisce il valore di Cristo e della Rivelazione biblica. Il Libro degli Atti ci attesta la sollecitudine degli Angeli di Dio che liberano gli Apostoli dalla prigione (At 5,18-20) e in particolare di Pietro, minacciato di morte. E' sempre un Angelo che guida l'attività catechistica del Diacono Filippo lungo la strada da Gerusalemme a Gaza (At 8, 26-29), come anche quella di Pietro nei confronti di Cornelio, il Centurione pagano convertito (At 10, 3 e ss.). Gli Angeli, nella visione cattolica del cristianesimo, non sono assolutamente concorrenti di Dio ma sono catechisti e missionari del Signore, a servizio degli uomini che devono entrare in possesso della salvezza. Prova ne è la presentazione biblica di tre figure angeliche: Raffaele, Michele e Gabriele. Raffaele (Tb 12, 15-20), "Medicina di Dio", ci orienta verso la cura degli uomini, che da Dio viene affidata agli Angeli e agli esseri umani. Michele (Dn 10, 13.20; Ap 12, 7) richiama già nella sua etimologia - Chi è come Dio? -, la scelta fondamentale di una esistenza cristiana credente volta al riconoscimento e al servizio divino. Gabriele, "Potenza di Dio", è posto al servizio dell'Incarnazione del Verbo (cfr Lc 1, 19-26) cioè del più grande segno salvifico dell'Onnipotenza divina. Il ministero angelico si fa così modello di quello catechistico umano, chiamato a partecipare la vita divina nel dispiegamento della sua missione su questo pianeta. Il catechista potrebbe quindi ben recitare l'orazione dell'Ora Nona della IV settimana che dice: "O Dio, che mandasti il tuo Angelo al Centurione Cornelio per indicargli la via della salvezza, donaci di collaborare alla redenzione di tutti gli uomini perché riuniti nella tua Chiesa possiamo giungere fino a Te nella gloria". In conclusione, la vita stessa dei catechisti, per essere efficace ed incisiva, deve essere conforme a quella degli Angeli custodi, ovviamente senza scadere in un angelismo astratto, di matrice piuttosto new age e non cristiana. La comunione di vita interiore dei catechisti con gli Angeli ce li fa guardare come "compagni di servizio", "cantori della gloria di Dio" nella lode incessante dell'Agnello celeste a cui la Liturgia cristiana della terra è associata. Gli Angeli ci spingono a cercare i valori eterni (Col 3, 1-14) e a non porre nelle ricchezze effimere della terra la felicità della vita; soprattutto ci spingono al dono fedele, senza misura e senza calcoli per essere sempre anche noi, come loro, "spiriti in perenne servizio" per portare attraverso la catechesi la salvezza ai fanciulli, ai giovani e agli adulti distratti e assorbiti dalle cose sensibili fino a essere portati fuori di se stessi. Ringraziamo quindi i nostri santi Angeli e chiediamo insistentemente la loro assistenza ed il loro aiuto nel nostro difficile ministero catechistico, affinché possiamo anche noi, un giorno, essendo uniti ai Cori angelici, giubilare nell'eterna beatitudine. Don Marcello Stanzione |
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