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Gli Angeli nei catechismiCon il termine "catechismo" si intende quel particolare libro che offre una informazione sui contenuti della fede cristiana. I1 termine catechismo che indica un libro d'istruzione religiosa diviene comune a partire dal XVI secolo. Il Concilio di Trento ha stabilito, il 1 ° Novembre 1569, tra le sue nonne più importanti, che: "I Vescovi avranno cura che almeno le domeniche e i giorni di festa, in ogni parrocchia i fanciulli siano istruiti sui primi elementi della fede e nell'obbedienza che devono ai propri genitori". Dopo il Concilio di Trento, nella Chiesa Cattolica, ogni Vescovo riformatore tiene a pubblicare un manuale di catechismo unico da insegnare nella sua diocesi. Proponendo ovunque la stessa visione del mondo, i catechismi hanno modellato la cultura ed i comportamenti. Il testo del catechismo è diventato, per centinaia di milioni di cristiani, veicolo fondamentale di istruzione religiosa e nello stesso momento di formazione morale. Da quando il battesimo degli infanti è diventato ...

...  prassi generalizzata nelle Chiese, si è reso necessario; tenendo conto delle varie fasi di età, iniziare alla fede le persone già battezzate.

A tale scopo, nel corso dei secoli, sono stati stampati diversi libri di catechismo in cui la scelta delle tematiche, il linguaggio, le strutturazioni sono state determinate in conformità con l'età, il livello di formazione e con i diversi luoghi di apprendimento. Riguardo all'angelologia, nel dizionario di Catechetica della Pontificia Università Salesiana, il teologo Giorgio Gozzellino afferma che essa non è un tema a sé stante, inteso ad elaborare informazioni dirette sugli Angeli, ma costituisce un interessante capitolo interno dell'antropologia e della cristologia e consente, quindi, un sostanziale approfondimento del mistero dell'uomo e di Gesù. Sempre il teologo Gozzellino rileva che le difficoltà opposte alla dottrina degli Angeli e dei demoni, oggi emarginata e contestata, anche in campo cattolico, nascono soprattutto dal fatto che essa si scontra frontalmente con la convinzione della totale autosufficienza dell'uomo pacificamente professata dalle culture dominanti del nostro tempo.

Gozzellino ribadisce che, un'adeguata catechesi del loro significato, costituisce un eccellente correttivo dell'illusione più tragica e diffusa dalla mentalità corrente, rivestendo per ciò stesso un grande valore educativo. È interessante quindi vedere come gli Angeli sono stati trattati in alcuni dei numerosi catechismi cattolici che sono stati pubblicati nei secoli. Iniziamo la nostra analisi ovviamente dal famoso catechismo romano (o catechismo Tridentino o di Pio V), che fu pubblicato, per la prima volta, a Roma, nel 1556. Esso tratta in modo equilibrato sia la funzione, sia la natura degli Angeli, riprendendo i dati dei Concili precedenti: il Lateranense IV il Concilio Fiorentino e ovviamente il Concilio di Trento. Per il catechismo romano è già un dato acquisito che gli Angeli siano "puri spiriti" ed esso attinge sempre alla S. Scrittura senza alcuna concessione alla fantasia popolare e neanche alla predicazione "apostolica", assai in auge alla fine del XIV secolo. La teologia che fa da sfondo al Concilio di Trento è quella di S. Tommaso d'Aquino, per il quale gli Angeli sono puri spiriti senza corpo, sono forme sussistenti in sé, distinti individualmente e secondo la loro specialità (S.TI.l, p. 50, art. 1). Il catechismo romano presenta Dio come Creatore delle realtà visibili e invisibili e con queste testuali parole: "Dio creò anche innumerevoli angeli per farne suoi servitori e ministri. Li ornò e li arricchì dei doni della sua grazia e della sua potenza".

Quando la Sacra Scrittura ci racconta che "il demonio non dimorò nella verità" (Gv. 8,44), ci fa capire chiaramente che lui e gli altri Angeli apostati avevano ricevuto la grazia già all'inizio della loro esistenza. S. Agostino l'afferma decisamente (La Città di Dio, libro 12, cap. 9): "Dio, dice, creò gli Angeli con una volontà retta, cioè con un casto amore che li univa a lui, formando quindi la loro natura, vi aggiunse la grazia come dono". Da ora bisogna così credere che gli Angeli santi non hanno mai perso questa retta volontà, cioè l'amore di Dio. Quanto alla loro scienza, ecco la testimonianza dei nostri sacri testi (2 Re 14,20): "O mio Signore e mio re; voi avete la saggezza di un Angelo di Dio, e conoscete tutto ciò che è sulla terra". Sempre il Catechismo romano riguardo alla finalità delle catechesi sugli angeli sostiene che essa deve "sollevare gli spiriti degli ascoltatori stimolandoli al riconoscimento e alla venerazione della potenza e della provvidenziale cura di Dio per loro" (parte IV, n. 370).

In polemica con le chiese protestanti, il catechismo romano ribadisce che è dovere dei parroci spiegare bene ai fedeli che i cattolici offrono agli Angeli ed ai Santi la venerazione (parte III, n. 299). Inoltre Dio si serve degli Spiriti angelici per reggere non solo la Chiesa, ma l'intero universo (n. 303). Riguardo poi alla custodia angelica dell'umanità il catechismo romano dichiara: "La Provvidenza divina ha confidato a degli Angeli la custodia del genere umano. Ella li ha incaricati di proteggere incessantemente tutti gli uomini per preservarli dai pericoli che potrebbero minacciarli. Allo stesso modo che i genitori danno dei custodi e dei difensori ai loro bimbi quando li vedono intraprendere qualche viaggio difficile e pericoloso, così in questo viaggio che noi tutti facciamo verso la patria celeste, Dio nostro Padre ci ha confidati alla custodia di un Angelo, affinché il suo aiuto e la sua vigilanza ci facciano evitare le insidie segretamente preparate dai nostri nemici, respingere i più terribili attacchi diretti contro di noi, camminare costantemente nel retto cammino, e impedire che qualche trappola tesa del nostro perfido avversario ci faccia uscire dalla via che porta al cielo.

Ciò prova quanto è utile agli uomini questa attenzione, questa provvidenza speciale di Dio, il cui esercizio ed applicazione sono confidati agli Angeli è questo grande numero di esempi che i nostri sacri libri ci riportano, e che ci mostrano chiaramente che la bontà divina ha permesso spesso agli Angeli di operare prodigi sotto gli occhi degli uomini. II catechismo romano afferma che: "già alla nostra nascita, li propone alla nostra custodia e li stabilisce individualmente per vigilare alla salvezza di ciascuno di noi". Questa dottrina chiaramente spiegata avrà per conseguenza di eccitare il coraggio degli ascoltatori e li porterà a riconoscere e a venerare con più grande rispetto le cure paterne e la provvidenza di Dio a loro riguardo". Un catechismo interessante è quello della diocesi di Digione, del 1835, dove alla domanda che chiede perché in genere gli Angeli vengano rappresentati come fanciulli o giovani, il catechismo risponde perché in tal moda ci si vuol far capire che non invecchiano, e alla domanda: "Perché li raffigurano con le ali?" il catechismo replica: "È per far conoscere la loro agilità e prontezza ad eseguire gli ordini di Dio".

Il catechismo dei bambini del 1879, composto dal padre olivetano Emmanuele André immagina il colloquio tra un bambino che chiede a sua madre: "Dimmi mamma, del mio buon Angelo? Il tuo buon Angelo, è lui che Dio ha incaricato di custodire la tua anima ed il tuo corpo, di pregare per te, di amarti così bene perché ti porti con lui in paradiso". Un altro catechismo assai famoso è quello di S. Pio X, del 1912, "il catechismo della dottrina cristiana". Tale catechismo era da valorizzare secondo le intenzioni del pontefice a, fianco del Catechismo Romano che conteneva le "spiegazioni più ampie" da offrire agli adulti. La logica che regge tutto il catechismo è espressa nella domanda n. 27 "Per vivere secondo Dio dobbiamo credere le verità rivelate da Lui e osservare i suoi Comandamenti con l'aiuto della sua grazia che si ottiene mediante i Sacramenti". Il catechismo di S. Pio X presenta gli Angeli come "puri spiriti" cioè "esseri intelligenti senza corpo" (parte I, capitolo III, domanda n. 54). L'interesse prevalente è quello della natura degli Angeli e viene offerta una precisa definizione dalla domanda n. 57: "Sono i ministri di Dio ed anche i nostri custodi, avendo Dio affidato ciascun uomo ad uno di essi". È messo in rilievo l'atteggiamento della chiesa verso gli Angeli: i cattolici li venerano come amici di Dio per i doni. che hanno da Lui, sapendo che in essi il Signore opera le sue meraviglie (n. 174).

Il catechismo di S. Pio X invita i cristiani ad invocare gli Angeli per la loro potente intercessione presso Dio (parte III, sez. II, n. 429). Nel catechismo la funzione angelica è ridotta al livello individuale e il credente deve essere particolarmente grato verso l'Angelo custode, ascoltarne le ispirazioni e non offenderne mai la presenza con il peccato (parte I, cap. III, n. 53). Un altro catechismo interessante è quello francese cantato, del 1915, dove viene realizzato un adattamento in versi e in cantici di tutta la dottrina cristiana. Riguardo alla creazione degli Angeli così il catechismo cantato fa salmeggiare i bambini: Gli Angeli nel cielo, e gli uomini sulla terra. Della creazione occupano il vertice. Perché la ragione divina in essi mette la sua luce. Dello splendore dell'Alto portano il riflesso. Gli Angeli, puri spiriti, sono di più nobile essenza. Più simili a Dio, perché non hanno affatto corpo. Essi furono creati nello stato di innocenza. Dio li aveva ricolmanti dei più ricchi tesori. Ma non tutti hanno guardato l'innocenza prima. Fedeli al Signore, gli uni sono restati buoni. Gli altri, pieni d'orgoglio ed insolenza altera Rivoltati contro Dio, divennero demoni. Come un leone reggente intorno a noi, il diavolo cerca di prendere la nostra anima, a lei rapirgli il ciel. Perché è geloso della felicità ineffabile promessa dal Signore all'uomo virtuoso. Ma Dio onnipotente è la bontà materna presso ciascuno di noi ha messo l'angelo guardiano Che dirige i nostri passi, ci copre con la sua ala, ci guarda da ogni male, ci porta verso il bene.

Analizziamo ora che cosa scrive sugli Angeli il catechismo per tutti i fedeli del 1928 redatto dal domenicano francese padre Tommaso Pégnes: Domanda: In quale stato furono creati gli Angeli di Dio? Risposta: Gli Angeli furono creati da Dio nello stato di Grazia, nel senso che al momento della loro creazione, essi ricevettero da Dio una natura rivestita della grazia santificante che li faceva creature di Dio e dava loro il potere di conquistare la gloria della vita eterna. Domanda: Fu con questo atto del loro libero arbitrio che gli Angeli poterono conquistare la gloria della vita eterna? Risposta: Sì, fu per un atto del libera arbitrio che gli Angeli poterono conquistare la gloria della vita eterna. Quest'atto consistette nel seguire il movimento della grazia che li portò a sottomettersi a Dio e a ricevere da Lui con amore e riconoscenza il dono della sua gloria che Egli offriva loro. Domanda: Occorse molto tempo agli Angeli per pronunciarsi sotto l'azione della grazia su questa scelta che Dio offriva loro? Risposta: Questa scelta si fece per essi istantaneamente e gli Angeli furono ammessi nella gloria subito dopo aver fatto questa scelta.

Un catechismo per gli adulti assai famoso è quello composto nel l930 dal Cardinale Pietro Gasparri che alla domanda: "Che cosa sono gli Angeli?" così rispose: "Gli Angeli sono puri spiriti, dotati di intelligenza e di volontà, che furono creati in uno stato di giustizia e di santità, al fine di meritare la gloria in corrispondenza alla gloria di Dio".

Il catechismo per gli adulti del Cardinale Gasparri, sottolinea l'utilità spirituale per i cattolici di onorare il proprio Angelo custode con una pietà particolare: "È molto utile alla nostra vita spirituale onorare il nostro Angelo custode con un culto speciale, venerandolo ed invocandolo soprattutto contro le tentazioni, seguendone le sue ispirazioni, rendendogli giuste azioni di grazie e non offendendone mai la sua presenza con il peccato". Un altro testo di catechismo edito proprio in quell'anno 1930 fu quello del famoso padre domenicano Sertillanges dal titolo "Il catechismo dei non credenti". Riporto per intero le domande ,e le risposte del catechismo perché sono veramente interessanti ed originali: "Domanda: Ritorniamo dunque agli Angeli. Credete veramente a questi esseri che non si vedono? Non è un'illusione, un imbroglio? Risposta: È l'uomo che è imbrogliato -1' imbroglio dei sensi - è quello che non crede che a ciò che si vede. .Domanda: Perché questo mondo sovraerogatorio, questa erogazione di esseri supplementari? Risposta: Voi trovate naturale che Shakespeare abbia creato Ariei, che è al di sopra dell'uomo, e Calibran, che è al di sotto; ma rifiutate a Dio di creare delle creature tra lui e 1'umanità terrestre? Domanda: I poeti hanno tutti i diritti. Risposta: Se i poeti sono poeti è perché Dio lo è stato prima. Del resto, l'antichità filosofica ha creduto agli Angeli. Aristotele e Platone li fanno intervenire nella loro cosmologia. Socrate nella morale; gli Angeli custodi figurano in Esiodo e la caduta degli Angeli cattivi in Empedocle. Domanda: Ciò che mi meraviglia, è la vostra concezione del puro spirito. Risposta: Il puro spirito è un intermediario naturalissimo tra il Super Spirito e gli spiriti ottenebrati di materia, questi "mostri" in senso pascaliano, che hanno l'aspetto d'appartenere ai due mondi. Domanda; I vostri Angeli non sono dunque tutti della stessa natura, non sono dunque uguali? Risposta: Sono uguali e della stessa natura negativamente, cioè che tutti sono esenti da materia, tutti puri spiriti.

Ma al positivo, non ve ne sono due uguali; perché non differendo che secondo lo spirito, essi rappresentano ognuno, .necessariamente, un'idea di natura differente, ed un'idea, come tale, non si ripete. Si può realizzare due volte l'idea d'uomo; ma non si possono realîzzare due volte. Socrate, e se tutto ciò che c'è in Socrate era contenuto nell'idea dell'uomo, l'idea dell'uomo stesso non si ripeterebbe. Tale è il caso degli Angeli. Domanda: Li credete molto numerosi? Risposta: L'Apocalisse ne parla come di "miriadi di miriadi". E non è naturale che la loro varietà sorpassi di molto, in questi stati, la scala vivente e la scala critica. Domanda: Gli Angeli hanno rapporti con noi? Risposta: Tutti i piani dell'essere comunicano, i regni si interpretano e si rendono mutui servizi. Gli Angeli, posti tra noi e Dio, sono come gli ambasciatori di Dio, i suoi "inviati", come la parola "angelo"'significa, Sono anche i nostri inviati, per l'incarico che prendono dalle nostre preghiere e dai nostri voti. Lo stato dove si trovano in rapporto a noi crea in essi un movimento inverso ai nostro. Noi cerchiamo ciò che non possediamo, i nostri sguardi vanno dal basso in alto, verso le regioni sovrane.

Essi, che possiedono, tendono a comunicare con benevolenza ciò che essi posseggono a quelli che vi tendono ancora e porrebbero sbagliare il cammino. Domanda: Siamo dunque circondati da esseri invisibili? Risposta: La nostra vita è in pieno cielo. Se i nostri occhi s'aprissero, voglio dire se possedessimo quest'intuizione dello spirito che ci manca, saremmo come Giacobbe smaterializzati dal suo misterioso sonno; anche noi vedremmo moltitudini salire e scendere la simbolica scala, e percepiremmo con i gradi dell'essere, gli scambi di attività che collegano tutto". Facendo un balzo di oltre 35 anni arriviamo al famoso nuovo catechismo Olandese che fu pubblicato nel 1966. Il catechismo innanzi tutto non presentava i suoi contenuti concettuali con rigorosa stringatezza dogmatica ma con uno stile prevalentemente descrittivo. Il nuovo catechismo Olandese anche se ha numerosi pregi, creò forte turbamento tra numerosi fedeli per alcune sue nuove opinioni per cui fu istituita una commissione cardinalizia che emanò una dichiarazione circa alcuni punti di teologia dogmatica che il catechismo Olandese doveva meglio riproporre. Dopo qualche mese di lavoro tra l'episcopato olandese e i teologi della S. Sede venne preparato un fascicolo a parie definito supplemento che conteneva le modifiche redatte secondo le indicazioni della Commissione Cardinalizia incaricata dell'esame del Nuovo Catechismo Olandese.

La Commissione dei cardinali riguardo a Dio Creatore affermò: "Bisogna che il `Catechismo' dichiari che Dio ha creata, oltre al mondo sensibile nel quale viviamo, anche il regno dei puri spiriti, che chiamiamo Angeli (Cfr. Conc. Vat. I, Const. Dei Filius, cap. l; Conc. Vat. II, Const. Lumen Gentium nn. 49, 54). Il catechismo della conferenza episcopale belga dal titolo “Il libro della fede”, edito nel 1987, si rivolge sia ai credenti che a coloro che conoscono poco la fede cristiana o che le sono divenuti estranei. Alla domanda: E gli Angeli? Il catechismo belga così risponde: "Chi può affermare che non è stato creato nulla, all'infuori degli esseri visibili? Nell'Antico Testamento gli Angeli fanno parte della corte invisibile di Dio e agiscono come intermediari tra Dio e l'uomo. Nel Nuovo Téstamento essi intervengono in momenti decisivi della _ storia della salvezza: all'Annunciazione, alla Natività, al momento delle tentazioni di Gesù nel deserto e nel Getsemani, alla Risurrezione e all'Ascensione. Gli Angeli rivelano chi è Gesù. Verranno con il Signore, quando egli ritornerà nella gloria. La liturgia celebra tuttora i santi Angeli custodi e S. Michele, S. Gabriele, S. Raffaele e tutti gli Angeli". Qualche anno prima, nel 1985, in Germania, fu stampato il Catechismo cattolico degli adulti che dichiara senza mezzi toni che: "Le affermazioni sugli Angeli incontrano oggi molte obiezioni e difficoltà quanto alla loro comprensione". I teologi tedeschi che compilarono il catechismo affermano che un discorso serio sugli Angeli è arduo anche perché ci troviamo al limite delle nostre possibilità linguistico-espressive.

II catechismo raccomanda la prudenza circa le speculazioni dogmatiche riguardo il numero, le specie, le distinzioni e i Cori degli Angeli. Viene riportata la testimonianza della Scrittura, della liturgia e al resto della Tradizione. Riguardo all'esistenza del particolare Angelo custode di ogni essere umano, il catechismo tedesco dichiara: "Questa convinzione di fede trova scettici molti, specie verso le forme leziose di una falsa fede infantile. Essa ha tuttavia, giustamente compresa, un sostegno sull'affermazione di Gesù a riguardo dei bambini: "I loro Angeli nei cieli contemplano continuamente il volto del Padre mio che è nei cieli" (Mt. 18,10). Significa, tutto sommato, ancora una volta, che il mondo visibile ha un'invisibile dimensione di profondità, e che ogni uomo singolo, anche e più precisamente ogni bambino, possiede davanti a Dio un valore infinito". Il catechismo degli adulti della Conferenza Episcopale Italiana, edito nel 1995, parla poco degli Angeli buoni mentre la trattazione riguardante gli spiriti cattivi o diavoli è molto più estesa e particolareggiata. Al n. 388 il catechismo italiano dichiara: "I puri spiriti, rimasti fedeli a Dio, lo glorificano incessantemente con la lode e il servizio; proteggono la chiesa accompagnano il nostro cammino verso la vita eterna".

Concludo questa analisi sulla presenza degli Angeli nei libri della catechesi con il catechismo della Chiesa Cattolica, redatto dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II e promulgato nel 1992, Scopo di questo catechismo non è quello di sostituire i catechismi locali approvati dalle singole conferenze episcopali ma si propone come obiettivo di aiutare la relazione di nuovi catechismi locali che curino l'unità della fede e la fedeltà alla dottrina cattolica. Tale catechismo ribadisce con forza che l'esistenza degli Angeli è una verità di fede (n. 328) e che Cristo è il centro del mondo angelico. Gli Angeli sono di Cristo perché creati per mezzo di Lui e in vista di Lui (n. 332). Il catechismo presenta l'intervento degli Angeli nella storia della salvezza dalla creazione fino al giudizio universale (n. 334). Il catechismo dopo aver delineato il ruolo degli Angeli nella liturgia e nella vita della Chiesa conclude affermando che dall'infanzia fino all'ora della morte la vita umana è circondata dalla loro presentazione e dalla loro intercessione (n. 336). Nel 2005, il papa Benedetto XVI ha emanato il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, che era stato vivamente auspicato dai partecipanti al Congresso Catechistico Internazionale dell’Ottobre 2002.

Il Compendio costituisce una sintesi fedele e sicura del Catechismo della Chiesa Cattolica del 1992. In esso sono presenti in un modo conciso tutti gli elementi ed essenziali e fondamentali della fede della Chiesa. Riguardo agli angeli, il Compendio sottolinea che essi sono creature puramente spirituali, incorporee, invisibili e immortali, esseri personali dotati di intelligenza e di volontà. Essi, contemplando incessantemente Dio a faccia a faccia, Lo glorificano, Lo servono, e sono i suoi messaggeri nel compimento della missione di salvezza per tutti gli uomini (n. 60). La Chiesa si unisce agli angeli per adorare Dio, invoca la loro assistenza e di alcuni celebra liturgicamente la memoria (n. 61). Riguardo alla caduta degli angeli, il Compendio afferma che con tale espressione si indica che Satana e gli altri demoni, di cui parlano la Sacra Scrittura e la Tradizione della Chiesa, da angeli creati buoni da Dio, si sono trasformati in malvagi, perché, con libera e irrevocabile scelta, hanno rifiutato Dio e il suo Regno, dando così origine all’inferno. Essi tentano di associare l’uomo alla loro ribellione contro Dio; ma Dio afferma in Cristo la sua sicura vittoria sul Maligno (n. 74 ). Infine il Compendio al numero 209 cita gli angeli quando  spiega cosa s’intende per “cielo”. Esso è lo stato di felicità suprema e definitiva. Quelli che muoiono nella grazia di Dio e non hanno bisogno di ulteriore purificazione sono riuniti attorno a Gesù e a Maria, agli Angeli e ai Santi. Formano così la Chiesa del cielo, dove essi vedono Dio “a faccia a faccia” (1 Cor.13,12), vivono in comunione d’amore con la Santissima Trinità e intercedono per noi.

Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)

 
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