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Gli Angeli e i sogni PDF Stampa E-mail

Gli Angeli e i sogniIl nostro mondo naturale è scandito da ritmi precisi come l'alternarsi del giorno e della notte, il succedersi delle stagioni e il respiro delle maree. Anche gli animali e gli uomini hanno una specie di orologio interno che stabilisce un tempo alle loro funzioni vitali. Normalmente, questo ritmo biologico è in armonia sincronica con quello astronomico. Per meglio comprendere i bioritmi degli esseri viventi, alcuni scienziati hanno compiuto degli esperimenti su persone che sono vissute per lunghi periodi isolati dalle influenze degli orologi esterni come la luce, l'oscurità o la temperatura. Si scoprì che anche in assenza di condizionamenti esterni, pur vivendo in una grotta sotterranea, il rimo di molte funzioni, tra cui principalmente il sonno e la veglia, resta invariato, in media per la durata di 24 ore, la stessa della rotazione terrestre. Il sonno occupa un terzo della nostra vita;

una persona vissuta 75 anni ha dormito per almeno 25 anni. Alquanto diffusa è l'opinione popolare secondo cui il sonno serva a reintegrare le riserve di energia vitale, consumatesi durante il giorno a causa degli sforzi compiuti. Ciò è veritiero solo in parte, perché durante il sonno tutti gli organi vitali, come il muscolo cardiaco e i polmoni, continuano la loro attività.

Durante il sonno lo stomaco digerisce i cibi consumati prima di andare a dormire. La pelle continua a produrre il sudore corporeo e sia i capelli sia la barba e le unghie dei piedi e delle mani continuano a crescere. Il dottor John Bigelow, un pioniere nel campo della ricerca scientifica sul sonno, dimostrò che anche durante il sonno, come da svegli, sono possibili percezioni sensoriali, dal momento che i sensi della vista, dell'udito e del gusto, come pure le cellule nervose, rimangono attivi. Secondo tale scienziato, l'uomo dorme  perché la parte più nobile della sua anima si unisce per astrazione alla sua natura più elevata e in questo modo partecipa alla sapienza e alle capacità profetiche della divini tà . Il dottor Bigelow scrive ancora:  I risultati delle mie ricerche non solo hanno rafforzato la mia convinzione che il vero e proprio scopo finale del sonno non è quello di liberare dalle fatiche del giorno, ma anzi non hanno lasciato il minimo dubbio sul fatto che nessun aspetto della vita umana è più insostituibile del sonno per lo sviluppo armonico e perfetto delle forze spirituali, in quanto libera l'uomo da ogni distrazione proveniente dal mondo sensibile .

Ho avuto un po' di esitazione nell'inserire in questa testo la parte che tratta degli angeli ed i sogni perché facilmente sarei potuto essere accusato di essere un visionario e un sognatore. Purtroppo, oggi l'uomo post-moderno, anche quello religioso, è assai meno spirituale e molto più nevroticizzato dell'uomo biblico e ama poco inoltrarsi in questa affascinante dimensione della sua vita notturna. Oggi molti, anche nella chiesa, per eccesso di razionalismo, negano il diritto di cittadinanza a quell'importante dimensione  del nostro essere che è quella onirica. Molti cattolici dimenticano che quel colosso di santità che è stato San Giovanni Bosco, un pioniere nel campo dell'assistenza sociale, cioè un uomo con i piedi per terra, è stato un grande sognatore. Infatti, tutte le grandi imprese della sua vita traggano origine da tali visioni oniriche e lo stesso Don Bosco assicurava che la Congregazione Salesiana si sviluppava sulla scia di tali sogni, mediante i quali Dio gli manifestava la sua volontà. Generalmente, durante il sogno gli appariva una guida che cambiava di volta in volta: Gesù, la Madonna, l'Angelo Custode, San Francesco Salesio, San Domenico Savio e Luigi Colle.

Questi sogni riguardavano la Chiesa cattolica, la Congregazione Salesiana e l'oratorio di Valdocco. Nel 1864, Don Bosco disse ai primi salesiani, radunati per una conferenza:  Vi ho già confidato molte rivelazioni in forma di sogno .e dalle quali possiamo dedurre che la Vergine ci ama e ci aiuta. . Riguardo all'oratorio, i sogni  rivelavano a Don Bosco le coscienze dei giovani, le morti che sarebbero avvenute, i pericoli e i trionfi. T ragazzi dell'oratorio erano convinti che Don Bosco avesse ricevuto dal Signore doni straordinari, poiché prediceva in anticipo la morte di parecchie persone. Nel 1854 i ragazzi rimasero ancora più impressionati quando egli cominciò a raccontare i sogni che si potevano considerare come visioni celesti, perché attraverso tali sogni (a cui il Santo annetteva una grande importanza) il Signore gli svelava quanto voleva da lui. I sogni riguardanti l'oratorio erano come dei quadri plastici, grazie ai quali Don Bosco ammirava l'evolversi degli avvenimenti, con una visuale così nitida, da poterli predire con sicurezza. Il Papa Pio IX, quando fu informato dei sogni del fondatore della Congregazione Salesiana, ordinò al Santo di metterli per iscritto.

Oggi, nella nostra epoca post-moderna, una delle maggiori cause che ci fanno essere scettici riguardo ai sogni è il fatto che le informazioni su questi argomenti di carattere onirico, ci giungono, purtroppo, quasi esclusivamente dalla letteratura specializzata in casi anormali di soggetti con un subconscio alterato. Invece, chi vuole entrare correttamente nel mondo dei sogni, dovrà accettarli e amarli. I sogni sono, per i Cristiani, un dono del creatore per cui, quando un uomo normale, cioè non un visionario o uno squilibrato, senza pregiudizi si apre con serenità alla dimensione onirica, potrà disporre di un'originale ricchezza spirituale e, imparando a poco a poco a meditare sui propri sogni e a pregare, imparerà a vivere meglio. Nella Sacra Scrittura è chiaramente affermato che i sogni possono anche. servire a Dio come strumento di comunicazione con gli esseri umani. Nel primo libro della Bibbia, appare l'importanza del sogno per la formazione del popolo di Dio e come chiave di discernimento e di guida spirituale nella vita dei grandi Patriarchi: Abramo, Giacobbe e soprattutto Giuseppe. Anche i due grandi Re d'Isr aele, Davide e suo figlio Salomone, danno una grande importanza ai sogni (cfr. 2 Sam. 7,4-17; 1 Re 3,5-15).

Riguardo ai Profeti, Dio ricorda già nel libro dei Numeri che Egli ha scelto il veicolo dei sogni come strumento di comunicazione con loro (Num. 12,6). Nei Vangeli, i sogni sono collegati specialmente nei momenti più critici e drammatici della vita della Sacra Famiglia durante l'infanzia di Gesù. Nel libro degli Atti degli Apostoli, i sogni di San Paolo hanno un'importante ruolo nell'espansione della Chiesa primitiva e San Pietro, nel suo discorso di Pentecoste, ricorda il compimento della profezia di Gioele, annunziando l'effusione dello Spirito che inaugurerà i tempi nuovi. In questa profezia dell'Antico Testamento, proprio i sogni occupano un posto privilegiato come segno di compimento:  I vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno dei sogni  (GI. 3,1; At. 2,14-17). Dio, per rivelare i suoi progetti, si serve dei messaggeri angelici e dei sogni e spesso com bina insieme questi due elementi. Il Talmud ebraico prescriveva che ogni pio israelita, prima di addonnentarsi, doveva recitare questa bellissima preghiera:  Nel nome del Signore Dio d'Israele, sia Michael alla mia destra, Gabriel alla mia sinistra, dinanzi a me Uriel, dietro a me Raphael e sopra la mia testa la Divina presenza di Dio . Sempre la tradizione talmudica, parla proprio di un angelo del sogno, cui l'onnipotente Iddio, l'antico dei giorni, assegna il compito esclusivo di essere custode e guida nel mondo onirico degli esseri umani.

Presso gli Amorrei, tale Angelo dei sogni era chiamato Ramaele. Il prototipo di tutti i sogni biblici in cui appaiono gli angeli e la misteriosa esperienza onirica del grande patriarca Giacobbe, la trascriviamo puntualmente dalla Bibbia:  Giacobbe partì da Betsabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno; una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli Angeli di Dio salivano su di essa. Ecco il signore gli stava davanti e disse:  Io sono il signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La Terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e la tua discendenza tutte le nazioni della terra. Ecco: Io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese perché non ti abbandonerò, senza aver fatto tutto quello che t'ho detto . Allora Giacobbe si risvegliò dal sonno  (Gen. 28, 10-16).

Questo brano biblico conferma come le teofanie, cioè le manifestazioni di Dio, avvengano spesso di notte e specialmente secondo il libro dell'Esodo, durante i sogni, e gli Angeli sono strumenti di cui Dio si serve nel suo rapporto di comunicazione con g li uomini. Numerosi Padri della Chiesa, in linea con il pensiero di Filone d'Alessandria, hanno visto negli Angeli dì Dio che salivano e scendevano la scala, l'immagine della Provvidenza che Dio esercita sulla terra tramite il ministro degli spiriti celesti. Un'altra celebre visione angelica notturna, l'ebbe San Giuseppe. Un Angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse:  Alzati, prendi con te il Bambino e sua Madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò  (Mt. 2, 13). Immediatamente San Giuseppe, senza dubitare, va dalla Palestina in Egitto. Lo stesso faticoso itinerario, la Sacra Famiglia dovrà ripetere alcuni mesi dopo quando:  Morto Erode, un Angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e disse: `Alzati, prendi con te il Bambino e sua Madre e va' nel paese d'Israele, perché sono morti colora che volevano la vita del Bambino  (Mt. 2, 19-2O). L'Angelo attraverso il sogno aiuta i suoi protetti ad evitare gravi pericoli e indica quale soluzione  adottare. L'Angelo ha poi una funzione di consolazione e di illuminazione, cioè di chiarimento di fatti della vita difficilmente comprensibili. Sempre nella vita di San Giuseppe, conosciamo il suo grande turbamento e confusione nell'apprendere che Maria, sua promessa sposa, è incinta.

Nel sogno l'Angelo gli dà la chiave che illumina sia la sua mente sia la sua emotività; l'Angelo gli dice:  Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con Te Maria tua sposa. Perché quel che è generato in Lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: Egli infatti salverà il suo popolo dai peccati  (Mt. 1,20-22). Anche l'apostolo delle Genti, San Paolo, in navigazione verso Roma, durante una forte tempesta che aveva creato terrore ai passeggeri e all'equipaggio, narra pubblicamente l'apparizione di un angelo di consolazione:  Questa notte mi è apparso un Angelo di Dio, a cui appartenga e al quale servo, dicendomi:  Non temere, Paolo, bisogna che tu compaia da vanti a Cesare e per questo motivo Iddio ti ha fatto dono di tutti i compagni di navigazione  (At. 27,23-25). Il padre Gesuita Mariano Ballester ha scritto un bel libro sui sogni, che ha dedicato al proprio Angelo custode con infinita riconoscenza e amore per quanto lo ha aiutato e arricchito attraverso il mondo dei sogni, e in tale testo offre delle indicazioni pratiche su come utilizzare i sogni grazie all'angelo custode per la propria evoluzione spirituale cristiana. Il padre Ballester parla di una porta segreta fra i due mondi del conscio e del sub-conscio e la chiave più sicura ed efficace per aprire tale porta segreta è l'amore, mentre la chiave più pericolosa è la tensione o i sentimenti negativi come la paura.

Il già citato padre gesuita, sottolinea che per un cristiano, i1 fatto di addormentarsi dopo aver fatto una preghiera fedele e amichevole al proprio angelo custode, manifestando il desiderio di ricordare il sogno, anzi chiedendogli il grande dono di essere svegliato per  ricordare il meglio dei sogni fatti durante la notte, costituisce un bel modo di purificare e santificare la dimensione onirica. In conclusione è proprio la Bibbia che ci presenta gli Angeli come speciali intenditori del mondo dei Sogni. Nel sogno di Giacobbe gli angeli mettevano in comunicazione i due livelli, quello celeste e quello terreno attraverso la famosa scala. Gli stessi Angeli parlano spesso nei sogni a San Giuseppe e probabilmente ai Re Magi. Non è quindi un'ipotesi assurda il ritenere che, oltre alle varie mansioni di custodire e proteggere gli esseri umani, questi esseri celesti abbiano ricevuto da Dio anche il compito di elevare i contatti dell'uomo con la sua sottile dimensione onirica.

Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)

 
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