Padre Pio e il diavolo |
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... silenzio si interruppe bruscamente mentre si trovava nello studentato di Sant Elia a Pianisi. Egli stesso raccontò quanto gli accadde nel settembre 1905: ”Una notte sentii dei rumori che mi sembravano provenienti dalla cella vicina.” Che farà a quest’ora Fra Anastasio?”, mi dissi; e pensando che vegliasse in adorazione mi misi a recitare il rosario. C’era infatti tra noi una sfida a chi pregava di più e io non volevo rimanere indietro. Continuando però questi rumori, anzi diventando sempre più insistenti volli chiare il confratello. Si sentiva intanto un forte odore di zolfo. Mi scorsi dalla finestra per chiamare: le nostre due finestre erano così ravvicinate che ci si poteva scambiare libri o altro sporgendo la mano.” Fra Anastasio”, chiamai senza alzare troppo la voce. Non ottenendo risposta, mi ritirai. Ma quale non fu la mia sorpresa, quando dalla porta vidi entrare un grosso cane dalla cui bocca usciva tanto fumo. Caddi riverso sul letto e udii che diceva: “ è iss”( è lui). Mentre ero in quella postura,vidi l’animalaccio spiccare un salto sul davanzale della finestra, da qui lanciarsi sul tetto di fronte, per poi sparire”. Saverio Gaeta (Padre Pio sulla soglia del Paradiso pp.21-23) |
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