Trattato di Angelologia - Riflessioni e prospettive |
1. GLI ANGELI E GLI UOMINI. Il posto del trattato degli Angeli, nell'insieme del trattato della Creazione, pone, al teologo, parecchie domande: perché parlare degli Angeli, poiché non se ne parla nei primi racconti biblici della Creazione? Perché dare loro una tale importanza allorché, per esempio, le opere dei primi cinque giorni della Creazione sono quasi negletti dalla teologia. Vi è, a queste questioni, una risposta propriamente biblica, una risposta che interessa la nostra vita spirituale - gli Angeli Custodi della nostra vita, della nostra società ... -, vi è una risposta escatologica - noi siamo chiamati a vivere per l'eternità nella società degli Angeli -. Ve ne sono altre ancora che noi lasciamo al lettore la cura di trovare e di sviluppare, non avendo queste righe altro scopo che quello di aprirgli gli occhi. 2. IL PECCATO DELL'ANGELO ED IL PECCATO DELL'UOMO. Si sa che vi è peccato solamente dove vi è della volontà, cioè anche dello spirituale. A questo riguardo il peccato ... ... dell'Angelo è il peccato più puro, il peccato più peccato che noi possiamo immaginare. Presso l'Angelo nessuna debolezza della carne, nessuna tentazione della sensibilità, nessun trascinamento di un simile, ogni Angelo essendo specificamente differente da un altro, nessuna mancanza di lucidità intellettuale, perché, al contrario, l'Angelo si conosce perfettamente come egli è e questa idea angelica è anche, dicono i teologi, il fondamento e la misura delle sue altre idee. Come può essere che un essere che si conosce e si ama come gli è, che vuole e non può altro volere che il suo compimento, la sua perfezione, possa rifiutare di sottomettersi a Dio? Noi entriamo qui nel mistero più profondo del male, del peccato, della libertà creata e fallibile. Analizzare teologicamente questo peccato dell'Angelo, i suoi motivi. Mostrare come l'Angelo decaduto possa amare Dio, suo Creatore, suo Maestro ed il Principio del suo essere - non può amarlo poiché egli si ama e che Dio è la sua causa - ed avere, per quel Dio che gli offre la sua amicizia, nient'altro che risentimento ed odio. Mostrare come l'Angelo decaduto, che non ha voluto sottomettersi, è divenuto schiavo, mentre che l'Angelo sottomesso non è più solamente creatura e servitore, ma amico. Queste considerazioni sono fruttuose in rapporto al peccato dell'uomo, perché esse forzano nel vedere il peccato in tutta la sua malizia, in quello che vi è di più radicale. Ma vi è un'altra cosa. Difatti, noi vediamo che l'uomo non giunge in un universo innocente. Satana è là, quando Adamo ed Eva appaiono. In quale misura si può dire che il mondo in cui i nostri progenitori giunsero, e che la scienza ci presenta oggi come il termine di una lunga evoluzione dell'animalità, sarebbe stato differente se l'Angelo non avesse peccato? Che vuol dire per il mondo - la Terra stessa - la non innocenza dell'universo? Come comprendere il paradiso terrestre in questa congiuntura? Qual è il rapporto dell'uomo col demonio quando egli opta, con quest'ultimo, per la disobbedienza? Il rapporto tra il peccatore ed il demonio è paragonabile a quello che, l'uomo giustificato, mantiene con Cristo? 3. La semplicità angelica. L'essere dell'Angelo offre, alla considerazione del teologo o del metafisico, una materia splendida: L'Angelo è semplice in effetti - egli non è composto da uno spirito e da una carne, da una materia e da una forma - e nonostante ciò, anche se egli è puro spirito, egli non è Dio. La sua semplicità relativa è compatibile con una certa molteplicità che è interessante analizzare; ecco alcuni termini non identici: il soggetto angelico e la sua essenza - Gabriele e la sua gabrielità -; l'essenza dell'Angelo ed il fatto ch'essa esiste; la sostanza dell'Angelo ed i suoi attributi; l'intelligenza angelica che è la sua essenza, da una parte, ed il suo verbo, dall'altra; l'intelligenza e la volontà angelica, ecc. Dire perché tutte queste cose antinomiche non sono identiche. Nella prospettiva di questa semplicità angelica, analizzare ancora l'atto dell'Angelo in rapporto alla sua essenza; la sua durata; il suo merito; l'acquisizione della sua beatitudine; la sua comprensione delle cose terrene e di quelli di cui ha la custodia, ecc. Paragonare la durata angelica al tempo. Mostrare qual è il principio metafisico che può distinguere un Angelo da un altro Angelo, essendo escluso ogni principio materiale. 4. L'Angelo nell'insieme della teologia. La teologia dell'Angelo è una specie di micro teologia dove si trova condensata quasi tutta la teologia - compresa quella di Cristo che viene a vincere gli Angeli ribelli e sottrarci al loro dominio - e dove si trovano, trattati allo stato puro, molti problemi che rivedremo altrove. Ci se ne ricorderà nei differenti luoghi. Citiamo semplicemente alcune questioni in cui le assimilazioni ed i paragoni s'impongono: questione della beatitudine - beatitudine dell'Angelo e quella dell'uomo -; questione della grazia - grazia santificante e grazia guaritrice: l'Angelo è capace di ricevere questa specie di grazia? -; questione del merito; questione dell'intelligenza e della volontà - paragonare a questo riguardo intelligenza e volontà angeliche ed umane -; questione della fede - fede angelica? I demoni hanno la fede? Taluni testi scritturali (vedi Gc.2,19), la lasciano intendere -, questione della speranza e della carità; della comunione dei Santi; della Chiesa; della castità e della verginità - che significa l'espressione: virtù angelica, cara alla Liturgia, per designare la verginità; mostrare che questa designa altra cosa che un'assenza di rapporti carnali -; del peccato, in particolare dell'orgoglio; della menzogna - mostrare in cosa si trova giustificata la parola di Nostro Signore che tratta Satana di padre della menzogna; dire se questo significa che ogni menzogna viene da un'induzione diabolica, o che ogni menzogna ci mette in un certo legame con il diavolo -; della vita contemplativa; dei Sacramenti, in particolare del Battesimo - esorcismi -, dell'estrema unzione - al momento dell'ultima lotta contro lo spirito del male -; dei Sacramentali - acqua benedetta, benedizioni, consacrazioni di chiese, ecc. -; dell'escatologia. Piccolo trattato di angelologia (Paul Benois D'Azy - Benedettino) |
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