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Distinzioni sulle apparizioni angeliche come oggetto delle visioni dei misticiInnanzitutto le visioni intellettuali degli Angeli rigorosamente parlando, sono le sole che siano proporzionate all’immaterialità di questi puri Spiriti. Tuttavia esse sono alquanto rare, perché per il fatto stesso che esse siano in perfetto rapporto con la natura dell’Angelo proprio per questo sono le meno adatte alla natura sensibile dell’essere umano, a cui queste manifestazioni si rivolgono. Se ne trovano degli esempi della già citata mistica Santa Teresa D’Avila, elle vede la SS. Vergine accompagnata da una moltitudine di Angeli, non sotto una forma sensibile, ma con un semplice sguardo dello Spirito, poiché, ella ci dice: “La visione era intellettuale”. Le visioni immaginative degli Angeli sono le più diffuse, e la sottigliezza con la quale essi si insinuano nelle nostre facoltà sensitive dimostra bene qual è l’immaterialità della loro natura.

Gli Angeli frequentemente appaiono in sogno come fecero con San Giuseppe e con tanti altri  personaggi del Nuovo e dell’Antico Testamento (ad esempio il famoso sogno nella scala di Giacobbe, con gli Angeli che salivano lungo la scala a portare le preghiere, le Lodi, le richieste degli uomini a Dio e che poi scendevano dal cielo verso la terra per portare le Grazie e le risposte di Dio). Vengono, in terzo luogo, le visioni corporali degli Spiriti Celesti che i mistici hanno avuto e di cui io offrirò dei brevissimi flash durante i duemila anni di storia della Chiesa.

Queste apparizioni sottoforma corporea degli Angeli, ci mostrano sin dove arriva l’estrema condiscendenza degli Angeli nei nostri riguardi. Gli Spiriti Angelici, secondo la dottrina di San Tommaso d’Aquino, attingono agli elementi materiali per mostrarsi al nostro sguardo sia attraverso una forma aerea con una condensazione dell’area circostante, sia attraverso le sembianze di un corpo analogo al nostro, ma attenzione, anche se si tratta di un corpo materiale provvisto dei suoi organi, essi però non lo informano, come fa la nostra anima di fronte al corpo che gli è congiunto in un’unità di natura, quindi non vi è unione sostanziale tra l’angelo e il suo corpo di forma, ma solamente unione accidentale: l’Angelo sostiene e governa la forma del corpo dal di dentro, senza esserne il principio vitale, senza renderlo propriamente vivente nella forma tipica di noi essere umani. Ci chiediamo: ma queste visioni corporali degli Angeli sono state numerose? Senza alcun dubbio! Quello che io riporterò tra poco, non saranno che una minimissima parte delle manifestazioni angeliche che si sono  rivelate nella vita dei Santi.

Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)

 
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