E’ dimostrabile la realtà delle apparizioni angeliche nella vita dei mistici? |
La dimostrazione della realtà delle apparizioni degli Spiriti Celesti, dipende dal punto di vista da quale ci si pone. La dimostrazione per dei credenti, è certamente più facile in quello che riguarda la Sacra Scrittura, poiché le manifestazioni angeliche sono molto numerose nel testo Sacro. Essa è forse più delicata e complessa per quello che riguarda la vita dei mistici, perché per quanto riguarda gli Angeli Buoni, essi talvolta hanno una presenza quasi impalpabile. Il demonio è come una tromba d’aria o un alluvione che rovescia tutto al suo passaggio, l’Angelo Buono, invece, si può paragonare il più delle volte, ad una brezza leggera che si accontenta di alzare sul suo stelo la corolla del fiore appassito. Il diavolo fa irruzione presso i mistici come il brigante di notte che colpisce alle spalle; l'Angelo Buono, invece, il più delle volte, si accosta ai mistici come il raggio di luce che filtra dall’alto o piuttosto come un amico che cerca un colloquio privato. E’ più facile riconoscere immediatamente la presenza del ... ... diavolo e degli spiriti tenebrosi dal disordine che creano, dallo strepitio che fanno e dai colpi che infliggono agli amici di Dio (vedi per esempio, l’azione del diavolo di San Pio da Pietrelcina; invece i soavi conforti prodotti dalla custodia angelica, in generare non lasciano segni apprezzabili all’occhio carnale. Comunque, è possibile dimostrare ampiamente la realtà delle apparizioni angeliche nella vita di numerosi santi canonizzati dalle Chiesa Cattolica, in quanto spesso gli Angeli appaiono pubblicamente, o quasi. Quindi, gli Angeli, o si mostrano con una manifestazione eclatante e luminosa svelando anzitutto la loro superiore natura celestiale, oppure essi si rivelano in modo ‘nascosto’ e rivestono l’apparenza umana sia di un povero, sia di un pellegrino, sia di un ospite, sia di un messaggero; la loro scomparsa improvvisa fa capire che si è avuto a che fare con delle presenze misteriose ma reali, non appartenenti a questa terra. Questo genere di apparizioni celesti può avere varie espressioni fisiche. Talvolta, gli Angeli non si manifestano allo sguardo umano ma la loro presenza è rivelata da canti e musiche di un’altra dimensione o da profumi paradisiaci e tutto ciò è percepito dai mistici, e non sempre da chi sta loro accanto. Santa Giovanna d’Arco, ad esempio, durante il suo processo pubblico, ebbe a dire che, quando aveva trent’anni, la prima voce che udì, fu quella di San Michele Arcangelo e in seguito udì la voce di altri Angeli e Santi. La realtà delle apparizioni angeliche ha come prova importantissima la testimonianza spesso resa dai medesimi mistici. Se ad esempio, una mistica del calibro di Santa Teresa D’Avila afferma : “Ho visto gli Angeli, uno Spirito Celeste si è mostrato a me”. Tale affermazione si impone attraverso l’autorevolezza di chi la pronuncia (ad esempio un Padre o Dottore, o un Confessore della fede). L’attendibilità delle apparizioni angeliche nella vita dei Santi, è stata già indagata dai Bollandisti, cioè da un gruppo di storici dell’agiografia cristiana appartenenti alla Compagnia di Gesù che sotto la guida del Rev. Padre Bolland (1596- 1665) realizzarono una gigantesca raccolta di documenti sulla vita dei Santi e dei Beati apparsa nel XVII sec. Ad esempio al giorno 29 settembre, in occasione della festa liturgica di San Michele Arcangelo, gli agiografi bollantisti, riportano secolo per secolo quello che essi definiscono: “I benefici conferiti ai Santi dal Ministero degli Angeli”. E così questo gruppo di storici della santità, realizzarono uno studio di estremo interesse e dettagliatamente documentato che si trova oggi nell’Archivio- biblioteca del Collegio San Michele di Bruxelles. Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.) |
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