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Gli Angeli nella Liturgia - Associazione all'Universo PDF Imprimir E-Mail
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Gli angeli nella Liturgia - Associazione all'UniversoAl Capitolo 19,6 dell'Apocalisse, si assiste ad una grandiosa Liturgia di lode: "Poi una voce uscì dal Trono ... (E' dunque un Angelo che parla) ... Lodate il nostro Dio, voi tutti che Lo servite e voi che Lo temete, piccoli e grandi ...". Tutti i servitori di Dio sono dunque invitati ad aggiungersi ai Cori Angelici per acclamare il Signore, tutti i figli di Dio, da dove essi vengono. E' di una lode universale, cosmica, di cui si parla ... perché gli Angeli hanno un ruolo cosmico che elargisce il senso della Liturgia: traboccante ogni assemblea particolare, ogni Tempio terrestre, essi vi invitano l'intero Universo. La partecipazione al Sacrificio Eucaristico, per gli Angeli, appariva già nel Nuovo Testamento: Si legge, nell'Epistola agli Ebrei (12,22-24): "Ma voi vi siete avvicinati alla montagna di Dio ed alla Città del Dio vivente, della Gerusalemme celeste, ed a miriadi di angeli, riunione di festa di Gesù, mediatore d'una alleanza nuova, e di un Sangue purificatore più eloquente di quello di Abele". E' così ...

... che, nella prima Preghiera Eucaristica, nel Canone Romano, si vede la menzione di un Angelo che deve trasportare i voti dell'assemblea ed il suo Sacrificio sull'Altare del Cielo ... L'Apocalisse (8,2-5) parla dei sette Angeli che stanno davanti a Dio. Essi offrono la preghiera di tutti i Santi sull'Altare d'oro ... e si vede spesso che, nell'antica Liturgia Romana, il Confiteor comportava la menzione di San Michele Arcangelo, e la Preghiera Liturgica degli agonizzanti, quella che si può recitare presso colui che va ben presto ad entrare nella sua eternità, fa esplicita menzione degli Angeli.

ESSI SONO I RIVELATORI DEI MISTERI DI DIO E DI CRISTO

In tutto l'Antico Testamento, gli Angeli sono i Messaggeri di Dio. Vi è l'Angelo che soccorre Agar dopo che Sara, la moglie di Abramo l'ha cacciata nel deserto, l'Angelo che è commissionato alla custodia del Popolo di Dio e che non è altri che Michele. E' ancora lo stesso Michele che va ad aiutare Giosuè, il successore di Mosé alla testa del Popolo Eletto, ad occupare la città di Gerico. Vi è l'Arcangelo Gabriele che annuncia a Zaccaria che sta per essere il padre del futuro Giovanni Battista, ed è lo stesso Gabriele che andrà a portare a Maria il meraviglioso Annuncio ... Vi sono quegli angeli che cantavano nel cielo di Betlemme al di sopra della grotta dove riposava Gesù ... L'Angelo dell'Agonia nel Getsemani ... tutti, servivano Gesù, riconoscendo in Lui il Figlio di Dio, il Verbo Incarnato. Vi è l'Angelo che prepara l'Apostolo Pietro a ricevere la visita del Centurione Cornelio (Atti 10,3), quello che andrà a liberare dalla sua prigionia il Principe degli Apostoli (Atti 12,7). Perché gli Angeli "che contemplano il volto del Padre" (Mt.18,10), ci ricordano che Dio deve essere il primo servito, che la sua lode è al di sopra di ogni altra funzione ... Essi ci invitano ad entrare con essi nella vita mistica che è assimilazione a Dio e dialogo con Lui. E gli uomini devono tendere a questa purezza angelica, perché gli eletti sono come "gli Angeli in Cielo" (Mt.22,30). E' dunque, fin da questa terra, che noi dobbiamo cominciare la nostra ascensione spirituale verso Dio al fine di rassomigliare a Cristo: "La vostra vita è oramai nascosta col Cristo in Dio", scriveva già San Paolo ai Colossesi (3,1-4).

GLI ANGELI SONO ANCHE I SERVITORI DEGLI UOMINI, I LORO PROTETTORI ED I LORO CUSTODI

Votati del tutto alla Causa di Dio, gli Angeli non vogliono altro che l'estensione del Culto Divino, della conoscenza e dell'amore di Dio in mezzo agli uomini. E' là che interviene il loro ruolo di assistenza spirituale per ognuno di noi. L'Arcangelo Raffaele si dona come compagno al giovane Tobia (Tb.5,4-5), mentre che "l'Angelo di Yahvé" rinnova il coraggio del Profeta Elia sulla strada verso l'Oreb (1 Re 19,15). Tale è anche il ruolo dell'Angelo che ognuno di noi ha per Custode. San Tommaso d'Aquino l'ha dimostrato espressamente (I - 113 - 5). I Padri della Chiesa si sono spesso fermati a sottolineare il ruolo degli angeli presso i Catecumeni. Sant'Ambrogio di Milano dichiara ai battezzati che gli Angeli li hanno guardati avanzarsi verso il fonte battesimale e sono stati nell'ammirazione quando li hanno visti risplendere della grazia di Dio (De Sacr.4,2-5), e questa assistenza dell'Angelo si prolunga lungo tutto il corso della vita di quello che è stato loro affidato. Il ruolo dell'Angelo Custode è dunque - nei limiti della libertà dell'uomo - di proteggere costui dalle influenze cattive, ma anche - e negli stessi limiti della sua propria disponibilità - di portare il proprio protetto ad una più grande intelligenza del Mistero di Cristo e ad un più grande zelo per l'estensione del Regno.

Si comprende meglio allora il ruolo specifico di questo grande Arcangelo Michele che combatte per l'onore di Dio e che lotta contro il potente Avversario, Satana ... Si comprende nello stesso tempo che Michele non potrà aiutarci e soccorrerci se - nella nostra libertà - noi non lo chiamiamo ... San Michele, l'Angelo della lotta contro il Maligno e contro il peccato, è anche l'Angelo del Giudizio. Così lo presentavano i testi dell'antica Liturgia dei Defunti:"Che San Michele, il porta stendardo, li introduca nella santa Luce ..." (Offertorio della Messa dei Funerali prima della riforma liturgica). La terza Antifona dei Primi Vespri della Festa dell'Arcangelo, alla data del 29 settembre, diceva:"Arcangelo Michele, io ti ho stabilito principe su tutte le anime da accogliere (nel seno di Abramo)". Bisognerebbe d'altronde rileggere e meditare questi ammirabili testi che l'antica Liturgia consacrava a San Michele nel giorno della sua Festa. San Michele è colui che è più vicino a Dio, è il Principe. Mal si immagina di quale bellezza e di quale splendore egli debba brillare, nello stesso tempo della foga ch'egli deve spiegare per lottare per l'onore del suo Dio. Nessun dubbio che quelli che, sulla terra, sono chiamati a Testimoniare col sangue la loro fedeltà alla loro Fede, i martiri, beneficino d'un modo del tutto speciale dell'assistenza di Michele.

San Michele Cavaliere di Dio (Jean Derobert)

 
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