Inchiesta sugli Angeli |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions Inchiesta sugli Angeli Questo libretto fonda la sua inchiesta sulla Bibbia, sulla teologia e sul magistero della Chiesa, fornendo così al cristiano elementi per guardare senza superstizione agli Angeli come messaggeri inviati da Dio per stimolare gli uomini a compiere il disegno salvifico dell'amore divino. In quanto messaggeri di Dio agli uomini, il ministero angelico è stato spesso riportato nei libri sacri sia del Vecchio che del Nuovo Testamento. Non meno impressionante è la documentazione delle loro azioni terrene in mezzo ai mistici che sono rintracciabili nelle pagine dell’agiografia cristiana. Gli Angeli furono designati come guide e protettori degli uomini, (i Padri Greci li chiamavano qualche volta pedagogues), dalla Divina Provvidenza che protegge l’umanità fin dalle origini: “Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi.Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede. Camminerai su aspidi e vipere, schiaccerai leoni e draghi.” Queste parole del salmista che esprimono protezione angelica vengono riferite prima di tutto a Cristo e secondariamente a tutti i fedeli. Le parole del Signore che promette la protezione di un angelo al suo popolo prescelto, nel lungo e difficile viaggio verso la Terra Promessa, vengono applicate, nella liturgia della Chiesa, agli Angeli Custodi di singole persone: “Ecco, io mando un Angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato”. Gesù disse ai suoi discepoli che stava preparando un posto per loro nella Casa del Padre Suo, nei cieli, la terra dei viventi, la nostra terra promessa. I Santi Angeli che il Padre misericordioso ha assegnato ad ognuno di noi, ci proteggeranno nel nostro cammino; essi camminano davanti a noi, ci proteggono e ci difendono, ci guidano in questa vita che, per molti aspetti, somiglia al lungo e stancante viaggio degli Israeliti attraverso il deserto. I nostri Angeli Custodi sono i collaboratori della Provvidenza Divina in questo mondo. San Paolo li chiama spiriti incaricati del ministero della nostra salvezza: “Non sono essi spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro che devono entrare in possesso della salvezza?” Il Vecchio Testamento non è molto esplicito sulla questione di un personale Angelo Custode, come sappiamo oggi; tuttavia, c’era, anche allora, la ferma credenza che almeno i santi e i giusti fossero sotto la protezione di un Angelo o di più Angeli; come leggiamo del patriarca Giacobbe: “Giacobbe continuava il viaggio che aveva intrapreso, e gli angeli di Dio gli si fecero incontro.” Viaggiare a quei tempi era un’avventura difficile e pericolosa, perciò la protezione dei santi angeli viene riportata specialmente durante i viaggi e le missioni difficili. Similmente la missione speciale della grande eroina nazionale, Giuditta: “Il suo angelo mi ha sostenuto” Questi e altri casi simili riportati nelle Sacre Scritture non dovrebbero essere considerati dei casi particolari, in quanto il salmista dice che la protezione angelica riguarda lo scopo ordinario della Divina Provvidenza: “L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono e li salva”. Quando i discepoli di Cristo parlavano dell’Angelo custode di Simon Pietro, in un’osservazione spontanea, essi stavano discutendo di una credenza tradizionale che era stata confermata dalla parola dello stesso Cristo. L’importante episodio getta molta luce sul potere angelico e sul suo modo di operare, come sulla vita della Chiesa delle origini: “Pietro era tenuto imprigionato, mentre una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui.” La notte precedente il giorno in cui il re Erode lo avrebbe portato alla condanna e all’esecuzione, Pietro stava dormendo tra due soldati, incatenato con due catene, mentre i sorveglianti controllavano la porta della prigione. Il Signore voleva che Pietro fosse liberato. Egli mandò un Angelo, o comando all’Angelo stesso di Pietro di fare la volontà del Signore riguardo a ciò. L’angelo addormentò i due soldati e i guardiani della prigione; egli fece cadere le due catene dalle mani di Pietro, poi ordinò a Pietro di affrettarsi a seguirlo. Pietro, naturalmente, non poteva credere a ciò che aveva visto e pensava che si trattasse di un sogno, ma l’Angelo gli disse di affrettarsi ad uscire. Come l’angelo si avvicinava alle porte della prigione, queste si aprivano davanti a lui, compresa la porta di ferro della città, Gerusalemme. Vedendosi libero ancora una volta nella strada buia che era completamente deserta a quell’ora tarda della notte, e notando che l’Angelo era scomparso dalla sua vista, Simon Pietro cominciò a realizzare ciò che era successo: “Pietro allora rientrato in se disse: Ora sono veramente certo che il Signore ha mandato il suo Angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che si attendeva il popolo dei Giudei.” Dopo una breve riflessione sulla situazione, Simon Pietro si recò a casa di Maria, che era la madre del suo futuro compagno, l’evangelista Giovanni Marco, dove molti fedeli si erano raccolti insieme in preghiera. “Appena ebbe bussato alla porta esterna, una fanciulla di nome Rode si avvicinò per sentire chi era. Appena riconobbe la voce di Pietro, per la gioia non aprì la porta, ma corse ad annunziare che fuori c’era Pietro. Ma essi le dissero: “Tu vaneggi!” Ma ella insisteva che la cosa stava così. E quelli dicevano: “E’ l’Angelo di Pietro”. Ma Pietro continuava a bussare e quando aprirono la porta e lo videro, rimasero stupefatti.” Era umanamente impossibile per Pietro scappare dalla prigione;dunque, essi pensavano che egli non poteva essere lì in persona. Il suo Angelo Custode doveva aver assunto la sua voce e il suo aspetto. .... ! |
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