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Dal 4 al 6 aprile 2025 - ritiro spirituale guidato da don Marcello Stanzione
LA BEATA PIERINA DE MICHELI IN LOTTA CON IL DIAVOLO Di don Marcello Stanzione PDF Imprimir E-Mail
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mercoledì, 16 de aprile de 2025
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LA BEATA PIERINA DE MICHELI IN LOTTA CON IL DIAVOLOMadre Pierina De Micheli nasce l’11 settembre del 1890 a Milano1 settembre del 1890 Madre Pierina De Micheli.  e muore il 26 luglio 1945 nella casa di Centonara d’Artò (Novara).

Grazie a Madre Pierina, apostola del Volto Santo, beatificata nel 2010, possiamo affidarci a una sentita fede che ci libera dal dolore e ci avvicina alla gioia e alla serenità della vita donataci da Dio. ...

 

 

Dei vari diari prodotti dalla mistica non ci restano che i quaderni relativi al periodo 1940-1945, dal momento che Maria Pierina decise di distruggere tutti gli altri. Si tratta di un materiale preziosissimo che testimonia quanto profondo fosse il rapporto che legava questa portavoce di Dio alla sua fonte originaria: sono pagine intrise di mistica e afflato amoroso verso l’Altissimo. Il diario venne scritto durante i terribili anni della seconda guerra mondiale e la vicenda terrena di Madre Pierina giunse al termine proprio alla fine del conflitto.

Gesù affidò a Pierina e, con lei, alla medaglia del volto santo, il compito di redimere il mondo. Non soltanto i consacrati e le consacrate, i sacerdoti, ma anche i laici e i giovani. Questo impegno è stato assolto con abnegazione dalla religiosa che ha affrontato coraggiosamente le schiere demoniache. A formare la maggior parte dei diari scritti dalla beata sono i racconti drammatici che la vedono bersaglio di Satana che tentava in ogni maniera di bloccare e indebolire il culto e la devozione verso il S. Volto. Madre Pierina dovette sopportare anni e anni di dura e cruenta battaglia dichiarata dal male e dalle sue legioni. Anche queste terribili sofferenze la beata ha voluto dedicare a Gesù, nel senso di una partecipazione ai dolori e alla croce sopportata dal Figlio di Dio.

In alcuni racconti l’apostola di Dio narra anche delle visioni di Gesù finalizzate a mostrare che il peccato e la corruzione albergano anche all’interno del mondo religioso che purtroppo non è immune dal male. Leggiamo a tal proposito la nota del

 

4 febbraio 1941

 Questa mattina, quando Gesù fu nel mio cuore, mi parve di vedere come una estesa pianura e in essa una moltitudine di Sacerdoti, divisi in tre parti distinte. – Una di queste parti, mandava una luce vivissima che illuminava a grande distanza. – L'altra, la più numerosa; spargeva intorno a sé un bagliore fosco; la terza era in tenebre. – Gesù era presente. Rivolto alla parte illuminata: – “Questi – disse – sono i sacerdoti secondo il Mio Cuore”. Di fronte al secondo gruppo cambiò aspetto e: “Questi – disse – non sono in Mia disgrazia, ma per amore al piacere, all’onore, al denaro, ai comodi, non corrispondono alla santità della loro vocazione. – E due grosse lacrime gli solcarono il Volto, dal quale traspariva grande tristezza –. Quelli avvolti nelle tenebre sono i sacerdoti che celebrano sacrilegamente”, e scoppiò in pianto. Io sentivo nell’animo il dolore e la tristezza di Gesù in modo sì intenso che anche il fisico ne risentiva. O Gesù, che vuoi che faccia per consolarti, parla, non lasciarmi così, io non Ti voglio vedere in tanta pena...
“Prega, soffri, immolati”, sentii rispondermi.

Gesù in più occasioni tornerà a parlare con la sua apostola riguardo le molte offese che è costretto a ricevere dagli uomini che, anziché pregarlo e adorarlo, lo insultano e lo scherniscono. Fra queste persone, paradossalmente, ci sono anche uomini e donne consacrati alla vita religiosa, e proprio da loro vengono inferte le ferite più lancinanti ai danni di Gesù. Alcuni, pur indossando l’abito religioso, non amano Gesù e non sono pronti a soffrire e a sacrificarsi. Gesù vuole anime che siano in grado di consolarlo, di amarlo, partecipando alle sue sofferenze. Fra queste anime c’è, ovviamente, quella di Madre Pierina, sua prediletta. Gesù non abbandona mai le anime, neppure quelle che si sono allontanate da lui. Lascia sempre una possibilità: che anche chi l’ha rinnegato e messo in un angolo possa capire di aver sbagliato e rimediare.

Leggiamo insieme:

12 giugno 1942 - Festa del Sacro Cuore

“Ieri sera, in cappella incominciai la recita dei Mattutino ma Gesù mi attirò tutta a Sé, e mi perdetti in un oceano di amore... Gesù si presentò, col Volto insanguinato, e il Cuore tutto traforato da acute punte, e dai fori usciva sangue, ma non da tutti in uguale forza. Gesù mi disse: “Vedi, queste punte, sono le offese che ogni giorno ricevo dagli uomini, – e indicandomi, quelle che buttavano maggior sangue soggiunse: – queste sono quelle che ricevo dalle anime a me consacrate – e con una pena che non so descrivere, mi mostrò il dolore che le cagionano, e mi disse: – quante anime, sotto l’abito religioso, nascondono una vita meschina senza uno slancio di amore, assecondando la natura, perdendosi nei labirinti dell’amor proprio, e delle passioni...”. Chiedendo io se ero nel numero di queste: “No, tu mi ami, tu mi consoli, voglio tante anime che mi consolino, tante anime, tante anime!” – e mi partecipò la sua pena, facendomi entrare in un mare di dolore... Io dissi a Gesù: “Credi o Gesù che io Ti amo?” “Sì che lo credo, e sai quando lo credo di più quando pensi che io ti abbia abbandonata, perché in quelle ore, dai maggior prova di fedeltà”.

Nel passo successivo Madre Pierina fa riferimento agli scontri che ha dovuto ingaggiare lungo tutta la sua vita contro Satana. In questo caso a prestarle soccorso è San Silvestro che elenca i troppi peccati commessi dagli uomini, ma tiene un canale di dialogo aperto grazie alla misericordia che Dio assicura sempre.

24 ottobre 1943

“Questa notte il nemico tentò di martoriarmi, ma S. Silvestro venne in mio aiuto e mi liberò. Come il Padre [cioè il suo padre spirituale,] mi aveva detto quando l’avessi visto, di chiedere a Lui, quanto io avevo chiesto, glielo dissi: “Santo Padre, siamo così cattivi, perché il Signore ci castiga tanto?” [probabilmente qui Madre Pierina si riferisce ai patimenti della Seconda Guerra Mondiale,] e S. Silvestro mi rispose: “Figlia, i peccati sono troppi, sono troppi, sono troppi e il suo sguardo prese tale espressione di dolore da impressionare, poi soggiunse: la misericordia del Signore è grande, ripara, ripara, ripara”.

La beata ebbe in varie occasioni il privilegio di vedere Gesù nell’Ostia o mentre, come in questo caso, istituisce la Santa Eucarestia. La religiosa prova su di sé l’esperienza mistica di perdersi nell’assolutezza dell’amore divino. Non perde occasione Gesù di ricordarle quante comunioni sacrileghe, purtroppo, vengono amministrate, prive di amore e quindi prive di risultato per l’anima e il corpo, come si apprende dalla seguente annotazione:

7 aprile 1944

“Questa notte meditando le parole dette dal Padre alla Comunione del giovedì Santo – estremo di potenza, estremo di amore... vidi Gesù nell’atto di istituire la Santa Eucarestia e mi perdetti nell’amore. Poi Gesù mi partecipò la Sua pena e mi disse: – “Quante comunioni sacrileghe, ma più quante comunioni senza amore, e perciò senza frutto”, e lo ripeté tre volte”.

Dalla lettura dei Diari rimasti, si apprende anche che la beata conversava e trascorreva molte ore con Gesù, sperimentando la bruttura che produce il peccato.

4 agosto 1944 - Primo venerdì del mese

“Ho passato parecchie ore con Gesù nell’Orto degli Ulivi, ho partecipato ai Suoi dolori. Ho sentito in un modo impossibile a manifestare in parole quanto sia brutto il peccato e quanto dolore cagiona al cuore di Gesù...”.

Il rimedio contro il peccato è la riparazione: si tratta di un compito che dovrebbe essere assolto da ogni cristiano.

5 ottobre 1944

“Questa notte mentre pregavo, in Cappella, mi si presentò Gesù sanguinante: “Figlia diletta sono troppi i peccati impuri che si commettono in questa città ma le vere anime riparatrici sono poche, almeno tu consolami e confortami...”. Oh! Gesù che posso fare io, debole e miserabile? Accettami tutta come sono e fai di me quello che vuoi”.

Per fronteggiare gli assalti di Satana e dei suoi sodali, Pierina può contare sull’aiuto divino che la fortifica e la sostiene.

17 febbraio 1945

“Il nemico di notte mi disturba, ma sono più calma e più forte... almeno Gesù è forte in me... Grazie, Gesù... Ieri sera in Cappella mi trovai al Getsemani e si svolse la scena del bacio di Giuda. Oh! lo sguardo di Gesù, mai lo potrò dimenticare... quale scena!... caro Gesù, a quanto dolore ti sei sottoposto per noi!... eppure Ti offendiamo... nessuna creatura potrà mai comprendere le pene di Gesù... e se ciò fosse possibile si morirebbe di dolore...”.

Madre Pierina ha addirittura partecipato alla flagellazione di Gesù, prendendo parte, anche fisicamente, alla lancinante tortura, come si legge:

9 marzo 1945

“Questa sera in cappella fui presente alla flagellazione di Gesù... e l’anima mia fu presa da tanto spasimo che quei colpi si ripercuotevano in me... oh, le sofferenze di Gesù... chi può misurarle!”.

 

 
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