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IL SIMBOLISMO DEL SECONDO OVALE DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA Di don Marcello Stanzione PDF Drucken E-Mail
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mercoledì, 16 aprile 2025
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IL SIMBOLISMO DEL SECONDO OVALE DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSAEsaminando i documenti, Padre Zangari C.M., ricava una sintesi della Medaglia Miracolosa e consideriamo qui il suo rovescio. Sull’ovale appaiono: una piccola croce, sotto di essa un tratto di linea, ancora sotto una “M” con sotto due cuori; uno circondato di spine e l’altro trafitto da una spada. Confrontando l’immagine della medaglia di Vachette, ci accorgiamo che in essa appaiono sia gli elementi estranei. Questi consistono nell’aggiunta di due lineette di separazione tra la “M” e i due cuori, di un trifoglio sotto i cuori e di dodici stelle. Inoltre notiamo l’errata composizione dei tre monogrammi: croce, sbarra, “M”. ...

 

Infatti, contrariamente alle regole numismatiche, il  Vachette fece uso della ingombrante croce latina, anziché di quella greca, e fu in tal modo costretto, per realizzarla, ad allungare l’ovale e a spingere la sbarra nella “M”, creando così, come dice lo Zangari, “un autentico sgorbio numismatico”. La causa di tutto questo è forse da attribuire alla mancanza di un intervento di un esperto in archeologia e numismatica cristiana, dato che l’Aladel, quale responsabile del conio, non ne era competente.

MONOGRAMMA DELLA DIVINA MATERNITA’ DI MARIA.

Contrariamente a ciò che si è comunemente insegnato, la “M” della M.M. non è il monogramma del nome di Maria, ma bensì della sua divina maternità. Le prove di questa affermazione ci vengono date dai monogrammi usati nell’antichità cristiana per indicare la divina maternità di Maria. Questi sono tre e furono ricavati dall’alfabeto greco:

a)    GHENNA= Genitrice (II-VI sec.). Questa sigla monogrammica Maria Ghemma fu sempre accompagnata da uno o più monogrammi di Cristo =XM =Maria generante Cristo, oppure Cristo generato (Figlio) di Maria. La sigla era unita anche da altri monogrammi di Gesù Cristo, esprimenti l’umanità di Cristo e la maternità di Maria;

b)    THEOTOKOS = Madre di Dio (IV – X sec.). Questo termine è molto antico e sembra fu coniato da Origene. Il suo contenuto teologico fu riconosciuto dal Concilio di Efeso (431), che lo usò per proclamare Maria, madre di Dio. Da allora il culto alla Theotokos si diffuse rapidamente. Il termine passò anche nella numismatica e numerosi sigilli e bolli comparvero col monogramma della “Theohotos”. Spesso al monogramma si unì quello del verbo “Boetei” o “Boeti” (= soccorrere). Sovente, monogrammi e parole indicanti nomi di uffici e personaggi si intrecciavano insieme, richiedendo l’intervento di un esperto per la lettura.

c)    MP – Y, oppure M - =METERTEU= Madre di Dio (VI- XVIII sec.) Nell’arte bizantina il binomio Maria _ Madre espresso con Maria – Theokotos, fu in un secondo tempo sostituito con i monogrammi della parola Madre di Dio = “Metèr Teu”, più pratici a livello numismatico. Nell’arte bizantina quando compare la “M” accanto alle immagini della Madonna, indica sempre il monogramma di Madre e non del nome. “Riferendoci perciò alla Medaglia Miracolosa che presente nel diritto la figura e il nome della Madonna, si ha la certezza storica che la “M” è il monogramma di “Matèr” ossia di Madre”. Questa certezza fu confermata dalla coniatura delle prime monete imperiali di Costantinopoli in onore della Madre di Dio. L’uso durò fino al 1453, data della caduta dell’Impero di Costantinopoli. Diffusasi anche in Occidente, si mantenne fino alla rivoluzione francese (1789). Durante il Rinascimento per distinguere meglio i due monogrammi Maria e Madre, si usarono le lettere M   A  per il nome  e M  P  per il titolo.

-          MARIA E MADRE NELLA SACRA SCRITTURA E NELLA TEOLOGIA ANTICA-

Nella Sacra Scrittura notiamo che è la “missione” o lo “stato” di una persona che determinano la scelta del suo nome. Esempi li abbiamo in: Gen. 2,20; Gen. 17,4-5; Mt 1,16-22; Giov. 1,1-14; Gel 4,4. Nel Nuovo testamento si dà pure decisiva importanza alla missione della persona, infatti è il termine Madre (33 volte) che prevale sul termine Maria (19 volte). Bibbia e Padri apostolici chiamavano Maria, madre, in quanto riconoscono in lei l’autentica Madre di Gesù, ella è la Madre in senso storico e reale. Se la Medaglia è frutto della rivelazione divina, deve necessariamente trasmettere lo stesso messaggio biblico – teologico.

MONOGRAMMI DI GESU’ CRISTO SALVATORE NELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA.

LA “BARRE” è IL MONOGRAMMA DEL NOME DI GESU’.

Esaminando i documenti, scopriamo che il Padre Misermont è l’unico che parli della “barre” senza porsi però il problema del suo significato simbolico. Riportò una deposizione fatta da Padre Etienne nella seconda sessione dell’Inchiesta Canonica del 1836. Il Padre Etienne così la espresse: “Sul rovescio della medaglia… ella vide la lettera M, sormontata da una croce avente una barre alla sua base e al di sotto della suddetta lettera M c’erano i due cuori di Gesù e Maria”… Questa deposizione è molto importante perché dimostra che il padre Etienne, nonostante il grande numero di medaglie diffuse, non accettò il fatto compiuto della “barre” inserita nella “M”. Purtroppo i documenti non ci dicono altro e Caterina nei suoi scritti non descrive il rovescio della medaglia, e Padre Aladel non accennò ad alcune “barre”. Ma se Caterina parlava di una “piccola croce”, la lineetta sotto di essa, non poteva certo essere quella grossa sbarra che apparve nella medaglia del Vachette. Padre Zangari risolse il problema, dimostrando che quella lineetta non era altro che un “Jota” dell’alfabeto greco, è quindi il monogramma del nome Jesus. Il nome greco riproduce l’ebraico “Jesua”, forma abbreviata di “Jehasua”. La traslitterazione “Jesous” la pronuncia “Jesus”, il significato “Salvatore”. Il monogramma si presenta formato con una o più lettere dell’alfabeto greco:

solo con jota: I (esus)

con jota e Eta: IH=IE (sus)

con jota, Eta, Sigma: IHC=IES (sus)

con jota, Eta e S Latino: IHS=IES (sus)

LA “PICCOLA CROCE” DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA E UN CHI MONOGRAMMA DELL’APPELLATTIVO “CRISTOS”.

La “piccola croce” è una croce greca, segno ricco di significati e fu quindi molto usata in tutti i periodi della storia dell’arte cristiana. Suscita molto stupore il fatto che l’Aladel e il Vachette usarono per la Medaglia Miracolosa la croce latina, dato l’esclusivo impiego, a quel tempo della croce greca nel sistema monetario e nelle medaglie bizantino – medioevali. “Cristos” è nome Greco. “Il monogramma si presenta formato da una o più lettere dell’alfabeto greco:

solo con CHI = X = X (ristòs)

con CHI e JOTA = XI = X/i (I (stòs)

con CHI e RHO? = XP =XP (istòs)

con CHI e ERRE latino: XH = XR (istòs)

con CHI, RHO’, Sigma: XPC = CR (i) s (Tòj)

                             o Cr (istò)s

con Chi, RHO e S latino: XPS = CR (i) s Teòs”.

LA “PICCOLA CROCE” SEGNO SIMBOLICO MONOGRAMMICO DI SALVATORE.

Il monogramma ci si presenta formato da una sola lettera dell’alfabeto greco, o dell’alfabeto latino:

Col solo Sigma:   C (otèr)

Con l’Esse latino. S (salvator) o per sbaglio S (otèr).

La parola Salvatore richiama immediatamente l’idea di Croce o di Crocefissione m nei reperti archeologici si può trovare la croce al posto del monogramma C, o S.

La sigla monogrammica più celebre è quella dell’ICTUS, formata dalle iniziali: Jesus Cristos Sotér (Gesù Cristo Figlio di Dio). E’ formato dai monogrammi semplici di ciascuna parola: I X O Y C e si pronuncia ICTUS. La parola greca che deriva dai 5 monogrammi significa “PESCE”. Troviamo nella storia dell’arte significativi esempi di sigle monogrammi che mettono in evidenza in evidenza la stretta unione tra Madre e Figlio nel mistero del Calvario. Dopo una lunga ricerca, Padre Zangari arriva ad una scoperta, cioè che i monogrammi negli ICTUS non vengono sempre posti in successione logica.

-          IL MONOGRAMMA DELLA CROCE NELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA –

Nell’archeologia si usano varie forme di croce:

-          SVASTICA O CROCE GEMMATA, è la forma più antica e fu usata segno o simbolo del bene.

-          PABIOLATA O COMMISSA.

-          QUADRILATERA O GRECA,  la più usata come Sigmum Christi.

-          LATINA O IMMISSA.

I cristiani usarono indistintamente le quattro forme, ma la più usata fu la croce greca. Poi vi fu un’evoluzione progressiva nell’uso artistico dei monogrammi, che da forme complesse passarono a sempre più semplici. Si ebbe così la riduzione di tutti i monogrammi relativi a Gesù Cristo, Salvatore, Figlio di Dio alla sola croce greca. Quindi nella Medaglia Miracolosa è celato il grande mistero della morte di Cristo.

I SACRI CUORI DI GESU’ E DI MARIA NELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA

I due cuori di Gesù e di Maria che compaiono nella Medaglia Miracolosa furono voluti dalla Madonna stessa. Essi racchiudono un proprio significato simbolico e ideografico. La Sacra Scrittura vede nel cuore la sede dell’anima, dell’intelligenza e delle potenze spirituali. Nel Nuovo testamento la parola “cuore” indica la coscienza dell’uomo e tutto l’uomo stesso. Quest’ultimo significato è quello che in genere noi attribuiamo a tale parola; dire cuore significa prendere in considerazione tutte le potenze dell’uomo, la sua vita morale e spirituale. Nell’arte antica non si usava tale simbolismo, abbiamo solo dei petti trafitto dalle frecce di Eros (dio dell’amore presso i greci e i romani) e persino nell’arte paleocristiana, il cuore era simbolo sconosciuto. Una propria tradizione artistica si ebbe solo nel sec. XVIII; infatti fu verso la fine del 1700 che fra i vari modi di rappresentare il cuore di Gesù, prese consistenza la forma che diverrà più tradizionale: il cuore ferito, circondato di spine e sormontato dalla fiamma. Per quanto concerne il cuore di Maria, già dal 1600 esso appariva trafitto da una spada, si affermarono dopo il 1750. In questa visibile unione di due cuori, fusi in uno stesso dolore, nella completa donazione di se stessi per la vita dell’uomo, ci viene presentata Maria quale Corredentrice col proprio Figlio e Mediatrice di Grazie. Ella è la Madre, sempre pronta ad intendere presso il Figlio per la salvezza dei suoi figli.

 

 
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