IL SIMBOLISMO DEL PRIMO OVALE DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA Di don Marcello Stanzione |
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Scritto da Amministratore | |
sabato 15 marzo 2025 | |
Se esso non fu del tutto espresso nei simboli della Medaglia, ben se ne colse il significato essenziale e la medaglia fu fin da allora segno della materna intercessione di Maria e della sua Immacolata Concezione. IMMAGINE DELLA MADONNA DEL GLOBO. - I GLOBI NELL’ARTE – L’arte cristiana usò i globi, che comparvero nel V° sec., soprattutto di Gesù Cristo. Il globo comparve o sotto i piedi o fra le mani delle tre persone divine; a volte le persone divine sedevano sul globo. Unico fu comunque il significato teologico: tutto appartiene a Dio, Signore dell’Universo. Notiamo inoltre che per molti secoli l’arte rappresentò Maria insieme al Figlio. Significativo è il fatto che il globo, simbolo di potenza, che era ordinariamente l’attributo di cristo, passò dalle mani del Figlio, quando questi è piccolo, a quelle della madre. L’Immacolata col globo sotto i piedi apparve solo nel 1600; ciò fu dovuto al fatto che gli artisti del Rinascimento non coltivarono tale tipo di figure (la Madonna ritta e sola). Quando tale soggetto entrò nell’arte, col globo ai piedi, comparirà anche il serpente. - IL SIMBOLISMO DEI GLOBI NELLA INTERPRETAZIONE DEI DOCUMENTI – Abbiamo esaminato i documenti autografi della santa e quelli del suo direttore Padre Aladel. Da essi rileviamo che il Padre Aladel non parla del globo fra le mani e valorizza il globo ai piedi, che rappresenta il mondo. Le grazie, simboleggiate dagli anelli gemmati e dai fasci di luce, inondano il mondo ai piedi, preso pure d’assalto dal serpente che a sua volta è costretto ad allentare la presa sotto l’azione della vergine potente, il cui piede gli schiaccia la testa. Suor Caterina, al contrario, valorizza il globo nelle mani, che la Vergine offre a Dio raggiante di gioia. Da questi due globi, dice Padre Zangari: “…deriva una sintesi stupenda della dignità e della missione di Maria: Madre e Regine Mundi, Regina Coelorum, regina Universi, regina omnium creatura rum. L’Apocalisse presenta la terra e il cielo in una posizione o situazione di contestazione, di lotta (…). Caterina mette la terra e io cielo nelle mani di Maria per un piano misterioso “divino” (pag. 156). La Madonna, infatti, nella prima apparizione a Caterina, piange nel constatare la miseria dell’uomo che col peccato si allontana da Dio; in questa apparizione è sorridente, ella infatti ha preso il globo fra le sue mani, ella è la mediatrice potente per la salvezza dell’uomo. Laurentin, circa la simbologia del globo fra le mani della vergine, si rifà agli insegnamenti del Concilio e afferma che il globo, simbolo di regale potere, con viene anche a Maria, ella infatti ha per prima partecipato alle sofferenze del Cristo che apportando all’uomo la salvezza gli ha anche restituito la sua regalità primordiale (gen. 1,28), Maria è quindi il prototipo di questa regale partecipazione. - IL SERPENTE E LA MEDAGLIA MIRACOLOSA – Nei documenti, Nieto, Le Guillu, Aladel, si accenna indirettamente alla presenza del serpente. La Madonna che Caterina vide è quella rappresentata tradizionalmente nei quadri dell’Immacolata Concezione. Giova notare che dal 1700 in poi il serpente o dragone fu presente nelle rappresentazioni della Immacolata. Famose al riguardo, furono le figure del tipo “murilliano”. “Il Padre Aladel volle il serpente non solo nella Medaglia del Vachette, ma anche nel quadro del Lecerf, nell’incisione del Laderer, nella Medaglia delle Figlie di Maria”. (49 – p. 158). Conferma inconfutabile fu data da Caterina stessa, interrogata da Suor Dufés, per la realizzazione della statua dell’Immacolata del globo, ella confermò la presenza del serpente: “Si, rispose, c’era un serpente color verdastro con delle chiazze gialle”. Il suo significato simbolico lo ricaviamo dalla Sacra Scrittura, più propriamente dal Protovangelo e dall’Apocalisse, che ci presentano il serpente come simbolo della potenza del male avversa a quella del bene. Anche per S. paolo esiste una lotta irreconciliabile fra queste due potenze che coinvolge l’intera creazione. Il globo, sormontato dalla croce, fra le mani della Immacolata, è il simbolo dell’universo travolto dalle potenze del male e poi salvato dalla Redenzione di Cristo. In questo contesto di lotta, appare accanto al Suo Figlio, la Vergine Immacolata che schiaccia la testa al serpente. LA MEDIAZIONE DI MARIA NELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA. I primi cristiani credevano in Maria mediatrice; questa fede, alimentata soprattutto dalla catechesi orale, influenzò l’arte: epigrafi, graffiti, oreficerie la documentano. Dal II° al IV° secolo comparirono le immagini di Maria Orante e nei monogrammi dell’era bizantina il verbo “Boeteo”, accanto al termine “Theotokos”. “Boeteo” era un’invocazione alla Madre di Dio, che aveva diversi significati esprimenti tutti il concetto generico di aiuto e soccorso. I titoli per indicare Maria mediatrice, divennero numerosissimi dopo l’era bizantina. Ma quanto, col passare del tempo, la dottrina della mediazione divenne più elaborata, l’arte non fu in grado di rappresentarla; la causa, secondo noi, sta nella difficoltà espressiva che presenta questo concetto teologico e nel fatto che le tipologie della Vergine – Madre, in genere, sottointendevano anche i suoi attributi di Madre del Redentore e quindi di Mediatrice. Nella M.M. troviamo mirabilmente espressa tale verità. “La Mediatrice della Medaglia tiene il globo tra le mani, con la stessa espressione d’amore e di gioia, come quando stringeva tra le braccia l’infante Gesù. Nell’offerta del bombo al tempio e in quella del globo al Signore, la Madre di Dio e degli uomini compì questi gesti “sacerdotali” con lo stesso ed immutato amore, con la stessa fiduciosa preghiera; esprimevano in due momenti diversi, l’identica sua mediazione” (pag. 175). E ancora si scrive: “L’Immacolata Concezione non compare come fiore a sé stante dal disegno divino, ma come ramo che sostiene il fiore della mediazione: “O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi” (pag. 175). Anche il globo posto ai piedi beneficia dell’azione dei raggi e cioè delle grazie di Maria che lotta contro il serpente. Se nei testi di santa Caterina Labourè non compariva il termine “mediazione” la dottrina era bene espressa; fu la Madonna stessa a spiegare alla veggente il significato di quei raggi, simbolo delle sue grazie. Autentica novità, questa nella storia dell’arte: infatti i raggi che comparvero prima del IX sec. Furono solo il simbolo della luce divina, della gioia, dell’amore. La stessa ricchezza simbolica contenuta nel numero degli anelli gemmati ci parla di Maria, quale grande Mediatrice, ricolma di numerosissime grazie. - IMMACOLATA CONCEZIONE NELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA – Nei primi secoli cristiani la dottrina era concentrata sulla persona di Cristo e Maria entrò nell’arte accanto a Cristo, quando venivano rappresentati i temi dell’Annunciazione, del Natale, dell’Epifania e del Mistero Pasquale. Nell’arte medioevale si fece sentire l’influsso del Protovangelo di S. Giacomo e nei dipinti comparvero S. Gioacchino e S. Anna, genitori di Maria. Nel modo di rappresentarli era messo in luce il riferimento alla Immacolata Concezione di Maria in base ad una leggenda popolare che trovò favore presso gli artisti. Ancora legate a questa leggenda, furono le immagini dell’Immacolata che rappresentavano Maria con il bimbo fra le braccia ed ella stessa in braccio alla propria madre o seduta sulle sue ginocchia. Dal Rinascimento al 1830 si svilupparono diversi schemi dell’Immacolata, i cui titoli significativi delineavano il tema trattato: l’Immacolata del Pomo, l’Immacolata del Protovangelo e della Promessa, l’Immacolata della Disputa, l’Immacolata delle Rocce di Leonardo da Vinci, l’Immacolata del Purissimo Concetto di Dio che comparve verso la fine del 1400 e durerà fino alle Apparizioni del 1830. Mentre il Murillo dipingeva la Purissima, l’Immacolata apparve a Caterina: “Nessuno più accanto alla Purissima, né angeli, né uomini, né astri (….) Anche il Bimbo Gesù lasci libere le mani della purissima Madre, perché possa pregare e stringersi al petto il simbolo del globo; perché le due mani raggianti, lasciate poi libere dal globo possano esprimere i torrenti di grazie chieste e concesse per l’umanità. Nessuna stella intorno al capo, ma una corona di parole che proclamino l’immacolatezza assoluta della Madre e richiamino e immacolatezza di vita tutti i suoi figli. Non il sole che la faccia risplendere, ma Lei stessa sia il più sole del creato. (….) Non la luna sotto i piedi, ma contatto diretto con la testa del serpente infernale, che essa schiaccia con gesto di assoluta vittoria” (pag. 208).
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