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Dal 4 al 6 aprile 2025 - ritiro spirituale guidato da don Marcello Stanzione
I NOVE CORI ANGELICI Di don Marcello Stanzione PDF Print E-mail
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domenica, 02 marzo 2025
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I NOVE CORI ANGELICI

La separazione dei cattivi Angeli dai buoni fece un vuoto in quello che la Scrittura definisce gli eserciti del cielo. E siccome Dio non poteva lasciare alcun vuoto nella sua più bella opera, parecchi teologi pensano ch'egli creò il genere umano per colmarlo, fornendo alla celeste Gerusalemme un numero determinato di eletti. Comunque sia questa opinione, gli eserciti celesti, malgrado il tradimento degli Angeli ribelli, non smettono di schierarsi con le loro distinzioni e le loro proporzioni originarie.  ...

 

 

         Gli angeli non hanno tutti lo stesso grado di rassomiglianza con Dio; alcuni partecipano più degli altri alle perfezioni divine. E' da questa maggiore o minore rassomiglianza col  Creatore, da questa partecipazione più o meno completa alle sue perfezioni infinite che si distinguono in mezzo agli Angeli tre Gerarchie sovrapposte e nove Cori distinti.

         La prima Gerarchia, quella che più si avvicina a Dio, comprende i tre Cori dei Serafini, dei Cherubini e dei Troni.

         La seconda, che sta nel mezzo, si compone dei tre Cori delle Dominazioni, delle Virtù e delle Potenze.

         La terza, che è la più vicina all'uomo ed alla creazione materiale, racchiude i tre Cori dei Principati, degli Arcangeli e degli Angeli.

         Tutti questi nomi sono estratti dalla Sacra Scrittura, in modo particolare da san Paolo. Quanto alla distribuzione ed alla subordinazione reciproca dei Cori angelici, noi ne estraiamo l'esposizione da  Dionigi l'Areopagita la cui dottrina è stata accettata pacificamente nei primi secoli da tutta la Chiesa.

         Prima di passare alla descrizione succinta di questi eserciti del Cielo,  sarà bene ricordarci la parola di Gesù  riguardo gli Angeli dei bambini: "Essi vedono il volto del Padre mio, che è nei cieli" (Mt.18,10). Così i più umili in mezzo agli Angeli contemplano Dio faccia a faccia, e per conseguenza sono uniti a lui senza intermediario. La distinzione tra gli Angeli non proviene dunque da quello che gli uni sarebbero in rapporto diretto ed immediato con Dio, gli altri in rapporto solamente indiretto; ma da quello che gli uni penetrano prima degli altri nell'essenza divina e vi scoprono dei segreti di cui gli Angeli inferiori non hanno conoscenza che dalla loro intermediazione. E' come se noi supponessimo due persone in presenza di uno stesso spettacolo, uno avente la vista più acuta dell'altro: questi potrebbe istruirsi presso l'altro delle cose che sfuggono ai suoi occhi meno penetranti. Così gli Angeli inferiori sono illuminati dagli Angeli superiori su molte cose misteriose ch'essi sono impotenti nel conoscere da se stessi, benché gioiscano della visione divina; e l'illuminazione che si riversa dall'alto in basso delle sante gerarchie non pregiudica per nulla l'unione intima di tutti gli angeli con Dio.

         Entriamo ora nell'economia dei Cori angelici.

La prima Gerarchia degli Angeli ha per caratteristica ch'essa riceve tutto da Dio senza intermediario; molto perfettamente unita a Dio, essa scava i segreti divini alla loro fonte stessa. Tuttavia, in questa adesione stretta e così universale alla Santissima Trinità vi sono dei gradi che determinano tre Cori distinti. Il primo ed il più elevato, il più profondo nella fornace dei divini ardori è quello dei Serafini, il cui nome vuol dire incandescenti; esso rappresenta la perfezione dell'Amore. Il secondo, piombato nell'oceano dell'eterna Verità, è quello dei Cherubini, il cui nome vuol dire pienezza di scienza; esso rappresenta la perfezione della conoscenza. Il terzo si chiama il Coro dei Troni, così chiamati perché Dio risiede in essi in tutta la sua Gloria e con tutta la sua Maestà; esso rappresenta l'eternità e l'immobile fermezza dell'Essere divino. L'unità di questa meravigliosa Gerarchia esprime l'Unità divina; e la sua diversità in tre cori adora la Trinità delle Persone, allorché il Padre sembra risiedere nei Troni, che il Verbo dilata i suoi splendori nei Cherubini, e che lo Spirito Santo infiammi i Serafini d'un fuoco di eterni amori.

         La seconda e media Gerarchia, tutta vedendo Dio faccia a faccia, riceve, dalla prima, comunicazione di taluni segreti ch'essa è impotente a penetrare da se stessa. L'ardore dei Serafini aiuta questi Angeli secondari a meglio amare Dio; la scienza dei Cherubini li inizia alla profondità dei misteri; la fermezza dei Troni serve a fissarli nell'adorazione delle perfezioni divine. Questa Gerarchia sembra destinata a riflettere sugli esseri inferiori l'impero  di Dio. Da ciò il nome dei tre Cori che la compongono: Dominazioni, Virtù, Potenze. Per quanto è permesso di cogliere in queste denominazioni misteriose un riflesso delle realtà ch'esse esprimono: le Dominazioni rappresentano dalla loro serenità imperturbabile, la supremazia incomunicabile del Creatore su tutte le sue opere, ed il suo inalienabile dominio; le Virtù fanno riuscire, dalla loro attività penetrante, la forza segreta ed irresistibile delle operazioni divine; e le Potenze, adorando l'invincibile potere di Dio stesso sugli Spiriti maligni, vi partecipano magnificamente, e reprimono lo sforzo delle potenze tenebrose.

         A questa Gerarchia media viene a subordinarsi un'ultima frazione dell'esercito celeste, che è più specificatamente l'esecutrice, di fronte agli esseri inferiori, degli ordini trasmessi dagli Angeli superiori. Come pure la Gerarchia media prende alla prima i suoi ardori, le sue luci e la sua inafferrabile fermezza; così pure questa Gerarchia inferiore riceve dalla seconda un'investitura d'autorità, una comunicazione di forza, uno scorrimento di potenza. Così esaltata e fortificata, essa regge facilmente il genere umano ed il mondo materiale, senza smettere per questo di gioire della vista di Dio. I suoi tre Cori vanno per gradazione sensibile; essi sono i Principati, gli Arcangeli e gli Angeli. I Principati sono preposti alla custodia generale dei popoli; gli Arcangeli sono impiegati ai grandi messaggi, e nei solenni eventi; gli Angeli vegliano sulle individualità, ed entrano quasi nei dettagli della vita.

         Abbiamo dato un'idea del mondo angelico nelle sue divisioni piene di armonia, nel suo progresso ascendente verso Dio, nella sua condiscendenza piena di compassione verso l'uomo; di questo mondo che sembra colmare gli spazi infiniti che vanno dall'essere materiale a Dio puro spirito.

         La divisione delle Gerarchie e dei Cori non è, in effetti, il solo elemento di distinzione armoniosa che esiste in mezzo agli Angeli. Essi sono differenziati gli uni dagli altri, nell'interno di uno stesso cuore, da dei caratteri individuali propri ad ognuno di essi. Tra gli uomini, la distinzione può risultare dal corpo, e non dall'anima. Presso gli Angeli, esseri tutti spirituali, essa proviene necessariamente da certe proprietà spirituali che non permettono di confonderli gli uni con gli altri. Si vede da ciò quale varietà quasi infinita risalta nelle loro schiere. Come non ci sono due visi umani che si rassomigliano esattamente; non vi sono due fisionomie angeliche nelle quali le rassomiglianze non siano rilevate da qualche dissomiglianza. I differenti cori hanno tra di loro una varietà di colorito e di illuminazione che ne fanno come tante categorie di pietre preziose; ma inoltre questi rubini, questi topazi, queste ametiste, questi smeraldi viventi si distinguono gli uni dagli altri per delle sfumature diversificate all'infinito.

Secondo la dottrina di San Tommaso, gli Angeli delle Gerarchie superiori sono incomparabilmente più numerosi di quelli delle Gerarchie inferiori. E' così che s'interpreta la parola delle Sacre Scritture: "Mille migliaia di Angeli lo servivano, e diecimila milioni assistevano in sua presenza" (Dan.7,10). Gli Angeli che servono Dio, che eseguono i suoi ordini, sono quelli degli ultimi cori. Gli Angeli che stanno alla sua presenza, quelli dei Cori più elevati. Ora la Scrittura sembra indicare che questi sono diecimila volte più numerosi di quelli. Quale        rivelazione delle magnificenze del cielo! I Cori angelici, come le sfere celesti, si allargano avvicinandosi a Dio.

 



 
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