Non è dovuto al caso che san Michele sia il santo patrono della Polizia, poiché vi è un oggettivo parallelismo, tra San Michele, che la tradizione religiosa ci tramanda come alfiere della giustizia e dell’onestà e la Polizia di Stato, la cui missione è proprio quella di garantire gli stessi valori, e cioè la giustizia, la lotta al male, la solidarietà tra le genti. In occasione del 29 settembre sono tante le manifestazioni promosse in tutt’Italia della Polizia di Stato per onorare il suo santo. E, attraverso San Michele, rinverdire la propria missione per il bene comune. ...
Il culto di San Michele accomuna le tre fondamentali religioni monoteistiche: l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam. il nome Michele deriva dal “ Mi-ka-El” che significa “ chi è come Dio?”. E l’Arcangelo Michele è citato tre volte nell’Antico Testamento, come l’angelo che guida gli altri angeli alla lotta contro il drago, che nell’iconografia rappresenta il demonio, cioè il male. Quindi, l’Arcangelo Michele come difensore della fede, contro l’esercito degli angeli che si erano ribellati alla volontà di Dio. Nel libro dell’apocalisse è scritto: “ Scoppiò quindi una guerra nel cielo: insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono anche i suoi angeli” Quindi, secondo l’iconografia cristiana, san Michele è il difensore del popolo di Dio, un guerriero che, con spada e lancia, combatte il drago-satana, simbolo del male e del malvagio. Il culto di san Michele, che nasce in Oriente, dove già nel II secolo vi erano santuari denominati “ Michelion”, si diffuse prontamente a partire da V secolo in Europa, dopo l’apparizione dell’ Arcangelo sul Galgano. La tradizione narra che San Michele apparve al vescovo di Siponto, nel 490, per indicargli la grotta del Gargano che avrebbe dovuto essere consacrata al culto. Di lì prese il via e si diffuse la venerazione sempre crescente nel sito rupestre di monte Sant’Angelo, dove si trova il più celebre santuario in Europa dedicato all’arcangelo Michele. Già nel medioevo migliaia e migliaia di pellegrini, percorrevano la cosiddetta “ via sacra langobardorum” per recarsi al luogo dell’apparizione dell’Arcangelo. La storia è ricca di episodi relativi alle apparizioni di san Michele: sui colli romani, per bloccare una grave pestilenza; in Francia, a Mont Saint Michel, dove apparve a Sant’ Uberto chiedendogli di costruire una chiesa che è metà di milioni di visitatori. Il vescovo tentennò, finché san Michele, secondo la tradizione, non gli bucò il cranio con il dito. Sono tanti ( oltre sessanta), in Italia, i comuni che celebrano San Michele. In Puglia, ricordo oltre a Monte Sant’Angelo, san Michele Tolentino, Minervino Murge, Gravina di Puglia, Castrignano del Capo, Massafra. La devozione verso san Michele, rappresentato anche come Angelo del Giudizio, e raffigurato con una bilancia nella mano sinistra, con la quale “ pesare” i meriti e i demeriti terreni degli uomini, è molto sentita dalle nostre comunità poiché è il Santo che ci aiuta a combattere il male e ci accompagna a valutare le azioni della nostra vita. La Polizia di stato ha San Michele come Santo protettore. Ma tutti noi dovremmo dedicare a Lui la nostra vita affinché ci illumini sulla via del bene. |