L’ANGELO DEL PIO CONTADINO Di don Marcello Stanzione |
Scritto da Amministratore | |
giovedì 16 gennaio 2025 | |
Un contadino aveva preso, fin dalla sua infanzia, la pia abitudine di assistere tutti i giorni al santo sacrificio della messa, e l’aveva conservata fino ad una età avanzata. Come sentiva la campana del villaggio suonare la messa, egli lasciava le sue occupazioni, anche nei campi, per andare in chiesa. Un giorno, camminando penosamente in un sentiero impraticabile per il cattivo tempo, egli si disse: “Eccomi vecchio; io non posso più fare come nella mia gioventù; devo oramai rinunciare alle lunghe corse. Quando sarò nei campi, non andrò a messa e mi accontenterò di unirmi in spirito a quelli che avranno la felicità di assistervi”. ...
Improvvisamente, egli vede, a qualche passo dietro di lui, un giovane d’una bellezza straordinaria, recante delle rose sbocciate. Non dubitando che fosse una visione celeste, il contadino cadde in ginocchio. - Io sono il tuo angelo custode, disse il giovane. Dio mi ha ordinato di seguirti ogni volta che tu lasci i campi per renderti alla santa messa. Sotto ognuno dei tuoi passi, sboccia una rosa che io raccolgo; ecco quelle che ho già trovate oggi sul tuo cammino; devo portarle in cielo. Se tu perseveri ad andare tutti i giorni a messa, io ti coronerò di rose nell’ora della tua morte, ed ornerò con questi fiori il tuo trono celeste”. L’angelo scomparve. Il vegliardo, con gli occhi pieni di lacrime, baciò il posto dove aveva visto il suo buon angelo, benedicendo Dio di questo insigne favore. La bellezza dell’Angelo, il profumo delle rose, in una parola, quella visione avevano rapito il suo spirito ed il suo cuore. Egli morì poco tempo dopo, più consumato dal desiderio del cielo che dalla malattia. Noi non sapremo comprendere troppo né apprezzare tutti i meriti che abbiamo, tutte le grazie che noi possiamo ottenere, assistendo devotamente al santo sacrificio della messa. |
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