LA CONSACRAZIONE ALLA MADONNA Di don Marcello Stanzione |
Scritto da Amministratore | |
sabato 04 gennaio 2025 | |
Padre Pio un giorno chiese ad un suo confratello di pregare e di far pregare il santo Rosario perché tempi bui attendevano la Chiesa di Gesù Cristo. Nel secolo ventesimo le apparizioni mariane si sono moltiplicate e diffuse su tutto il pianeta con avvertimenti accorati della Vergine Santissima per richiamare i suoi figli alla conversione, alla preghiera, alla penitenza, unico mezzo per scongiurare i castighi che altrimenti, inevitabilmente avrebbero travolto la Chiesa e il mondo. ... In molte di queste apparizioni, a partire da Fatima fino a quelle più recenti di Kibeho in Africa, Akito in Giappone, di Civitavecchia e in molte rivelazioni private la Madonna si lamenta perché nonostante i suoi appelli e richiami continui, i suoi figli non l’ascoltano. “Io vengo per salvarvi e strapparvi dalla distruzione che vi siete procurata con i vostri innumerevoli peccati e con l’aver dimenticato il vostro Creatore”. In particolare la Madonna nelle apparizioni di kibeho riprende ciò che chiese a Fatima “la consacrazione al suo Cuore Immacolato”. La Vergine Maria rivela alle veggenti la necessità per ognuno di consacrarsi al suo Cuore Immacolato, di consacrare le parrocchie, le nazioni, il mondo, intero, solo così potremo sperare di salvarci. Davanti a questo mondo in cui l’uomo pretende di sostituirsi a Dio, in cui la salvezza redentrice della croce è stata messa da parte, in cui la Santissima Eucarestia viene dimenticata nei tabernacoli delle chiese, in cui la Verità rivelata è stata sostituita dal relativismo e il peccato è stato spazzato via dalle coscienze, sostituito da un “buonismo di Dio”; davanti a questo mondo destinato alla distruzione per opera dell’uomo, la giustizia del Padre sta per compiersi, solo accogliere gli appelli della nostra madre Celeste può ancora salvarci e lei ce lo ripete ormai da molti anni. Incominciamo ad accogliere l’invito di Maria alla preghiera, alla penitenza e alla consacrazione al suo Cuore Immacolato come mezzi imprescindibili alla nostra salvezza. Il primo a parlare della consacrazione a Maria è stato san Giovanni Damasceno, già nella prima metà del sec. VIII. E in tutto il Medioevo era una gara di Città e Comuni che “si offrivano” alla Vergine, spesso presentandole le chiavi della Città in suggestive cerimonie. Ma è specialmente dopo le Apparizioni di Fatima che le consacrazioni si moltiplicano sempre più: ricordiamo la consacrazione del mondo, pronunciata da Pio XII nel 1942, seguita nel 1952 da quella dei Popoli russi. Per arrivare ai nostri giorni con la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria di Giovanni Paolo II, il 25 marzo del 1984 oppure alla consacrazione che nel 2022, papa Francesco ha fatto unitamente al papa emerito Benedetto XVI per la pace nel conflitto tra Russia e Ucraina. A proposito dell’evento del 1984 così si espresse il compianto esorcista padre Amorth: “Si è trattato di un atto molto importante in un’epoca in cui il comunismo rappresentava un attacco esplicito al cristianesimo. Alla mia domanda perché abbiano così tanto odio verso quell’atto, il demonio così ha risposto “Ha rotto i nostri piani”. Immagino che si riferiscano proprio alla caduta del comunismo. La consacrazione alla Madonna ci mette sotto la sua protezione e “rompe i piani” del nostro infernale nemico. La consacrazione è un Atto complesso, che si diversifica nei vari casi. Altro è quando un fedele si consacra personalmente, assumendo impegni precisi, altro è quando si consacra un popolo, un’intera Nazione o addirittura l’Umanità. “Consacrarsi alla Madonna” vuol dire, in sostanza, accoglierla come vera madre nella nostra vita, sull’esempio di Giovanni, perché lei per prima prende sul serio la sua maternità su di noi: ci tratta da figli, ci ama da figli, ci provvede tutto come a figli. Ovviamente la consacrazione al Cuore Immacolato della Vergine santissima ci richiede una vita secondo il suo modello, ci richiede la preghiera continua e costante al santo rosario. Preghiera che oltre ad essere la fonte di ogni grazia, ha anche un forte potere di protezione e liberazione dal male. Spesso padre Pio quando era fortemente attaccato dal demonio chiedeva che si pregasse per lui il Santo Rosario, che lui stesso ha definito l’arma con la quale si combattono i nemici e contro la quale si infrange ogni male. Anche in questo caso padre Amorth ci dice: “Lo confermo, ha un potere fortissimo. Un giorno suor Lucia la veggente di Fatima, rivelò che Dio ha conferito un potere così grande al rosario che non c’è alcun male – personale, familiare o sociale – che non possa essere sconfitto dalla sua recita fatta con devozione.” La Vergine a Fatima disse anche che: “Il mio Cuore Immacolato trionferà”, questo significa che occorre confidare nel Signore e nell’aiuto materno di Maria, sempre. Soprattutto di fronte al pericolo di scoraggiamento, che insidia tutti ma che, nel caso di mali spirituali, è sempre dietro l’angolo a causa dei risultati che, non di rado, possono tardare a manifestarsi. Significa anche che, con l’aiuto di Maria, dobbiamo impegnarci a lasciarci convertire da Dio, che sappiamo fare la sua volontà, che è sempre nell’ordine del perdono e dell’amore; che sappiamo rendere ogni evento un’occasione di santificazione e di realizzazione del piano di Dio su di noi. Chiediamo a Maria con il Rosario soprattutto il dono della pace, per noi stessi, per la serenità del nostro cuore, perché riusciamo ad accettare le nostre croci, perché sappiamo riconoscere i doni che, ogni giorno, riceviamo dal buon Dio e ringraziarlo per questo. Preghiamo tutti insieme, per invocare la concordia e la pace nelle nostre case e nelle nostre comunità parrocchiali, nei luoghi di lavoro, nelle nazioni, nel mondo…
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