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SECONDA APPARIZIONE DELLA MADONNA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA Di don Marcello Stanzione PDF Print E-mail
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giovedì, 17 ottobre 2024
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SECONDA APPARIZIONE DELLA MADONNA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA Nel 1841 Caterina scrisse due racconti della seconda apparizione avvenuta il 27 novembre 1830. Confrontando lo scritto di padre Aladel e quello di Caterina, scopriamo che il primo ci presenta l’apparizione in modo statico, come un quadro della Vergine dalle mani aperte e raggianti; Caterina invece, nella sua descrizione introduce una scena in movimento che si prolunga per un certo tempo con circostanza ignote ad Aladel. ...

 
“ …Alle 5 e mezza della sera, dopo la lettura del punto di meditazione, in un profondo silenzio, sentii a destra del quadro di San Giuseppe il fruscio di un abito di seta e vidi la Santa Vergine vestita di bianco aurora. In mano teneva una palla che simboleggia il mondo, elevato all’altezza dello stomaco e gli occhi alzati verso il cielo e un altro globo ai suoi piedi. Dal globo scaturivano dei fasci di raggi di un uno splendore meraviglioso (…) e una voce disse che questa palla è il mondo, in particolare la Francia e i raggi sono i simboli delle grazie che spando su chi me le chiede. Un istante dopo il quadro si voltò ed apparve una scritta a lettere d’oro “O Maria Concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi” e la voce che diceva di fare coniare una medaglia con la lettera M sormontata da una piccola croce e in basso i  Sacri Cuori di Gesù e di Maria, e le persone che la porteranno gioveranno delle mie grazie”. (Recit autographe de Soeur Catherine, in CLM 1, N° 456, p. 290). Padre Aladel ignora il globo che la vergine tiene nelle mani. Padre Chevaòlier, nella sua prima edizione (riforma completa dell’ottava edizione di Aladel e pubblicata col nome di Aladel nel 1878), descrive l’apparizione secondo il racconto di Caterina, ma nelle due edizioni successive (1885-1891), egli revisiona l’immagine dell’apparizione allontanandola dalla descrizione originale. Chevalier presenta un’immagine della Madonna nella quale l’irraggiamento luminoso sembra quasi sparire tra le vesti. P. Chevalieri si trovò infatti a risolvere il seguente problema: secondo la descrizione di Caterina fatta da Aladel, i raggi della madonna cadono sul globo ai suoi piedi che rappresenta il mondo, la Francia in particolare, ma stando all’autografo di Caterina, i raggi partono dal globo che la Madonna tiene tra le mani, che rappresenta il mondo e la Francia. Ora, a livello simbolico, il mondo e la Francia che beneficiano di questi raggi, non possono certo essere anche il punto di partenza. Forse, Caterina ha omesso nella descrizione qualche connessione? Può essere, ma dal contesto dei suoi racconti, tale interpretazione non è chiara. Chevalier cerca quindi di armonizzare la descrizione di Caterina con quella di  Padre Aladel presentandole come due successive fasi di una stessa apparizione, Aladel avrebbe scritto solo la seconda fase. Chevalier così interpreta il fatto: quando appare il forte irraggiamento, il globo delle mani scompare a causa della luce, quello ai piedi viene illuminato. E’ la chiarezza del simbolo, che esige che i raggi partono dalle mani e cadano sul globo ai piedi, al contrario i raggi che partono dalle mani tenenti il globo, creano una difficoltà simbolica. Per risolvere il problema, possiamo porre i due globi in una stessa immagine, come hanno fatto Padre Crapez (Crapez E.C.M. , storiografo di Caterina, Menage 1947, p. 96 in CLM 1 p. 76) e Padre Chevalier (Vicedirettore delle Figlie della Carità dal 1874, La Medaille Miraculeuse, 1° edit. Paris, 1878, in CLM 1 p. 81) nelle loro edizioni, ma la ripetizione dello stesso simbolo non ha senso. Letaille (Premier Croniquis de la Vierge ou globe, su informazione di Caterina, in CLM 1, doc. n° 460 pag. 300), raffigura la Madonna circondata da una forte luminosità proveniente dai raggi, è la donna rivestita di sole dell’Apocalisse: i globi scompaiono completamente nella luce. L’interpretazione corrente è che Caterina non ha colto il momento nel quale la Vergine lascia il globo per aprire le mani, ma né la versione di Chevalier (raggi che cadono sul globo) né quella di Soeur Tanguy (assistente di Reuilly dal 1875, riporta in un suo scritto una conversazione tra Soeur Dufés e Soeur Catherine), assistente di Reuilly (Vergine dalle mani aperte), dicono che le mani si aprono, né che lasciano il globo. Esse lasciano semplicemente intendere che il globo scompaia a causa della luminosità, ma neppure si possono amalgamare. Due cose quindi si impongono:

 

1 – Padre Aladel ha volontariamente schematizzato, e in ciò fu molto avveduto. Se egli infatti non avesse conformato l’immagine della Medaglia Miracolosa ai più classici canoni dell’Immacolata Concezione, sarebbe incorso in problemi pratici forse inestricabili per la coniazione della medaglia.

 

2 – Caterina, come risulta dal suo modo di redigere, fa altrettanto, pone infatti in oblio la descrizione della Medaglia, ormai già nota, mirando ad ottenere la realizzazione di una statua della Vergine del globo e di un altare sul luogo dell’Apparizione.

 
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