Le unioni omosessuali sono l'antitesi della famiglia |
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martedì, 17 settembre 2024 | |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions Il 29 ottobre 1992, il concesse un’intervista alla televisione brasiliana SBT sul problema delle cosiddette “unioni omosessuali”, allora in discussione al Congresso. Ne riportiamo di seguito alcuni brani. SBT: Qual è la sua opinione riguardo l’aumento dell'omosessualità nella società brasiliana? Lei crede che il fenomeno nuoccia all'integrità della famiglia? ...
SBT: Qual è la sua opinione riguardo l’aumento dell'omosessualità nella società brasiliana? Lei crede che il fenomeno nuoccia all'integrità della famiglia? ... Plinio Corrêa de Oliveira: Le conseguenze dell'omosessualità sulla famiglia sono devastanti. Sterile per definizione, il rapporto omosessuale è distruttivo della famiglia, è l’antitesi della famiglia, è il principale nemico della famiglia. Ritengo che, di per sé, la sterilità nei rapporti sessuali sia un male. A volte può non essere colpa dei coniugi; può risultare cioè da condizioni fisiche per le quali i coniugi non siano minimamente responsabili. Ma se anche uno dei coniugi decidesse coscientemente di evitare la fecondazione, allora saremmo in presenza di un assalto alla famiglia. Lei può quindi desumere cosa pensi dei rapporti omosessuali, sterili per definizione. Secondo l’ordine naturale, l'atto sessuale è orientato alla fecondità e quindi alla moltiplicazione della specie. Il precetto di Dio all'inizio della creazione è stato chiaro: “Prolificate, moltiplicatevi e riempite la terra”. I rapporti sessuali, d'altronde legittimi solo all'interno del matrimonio, devono essere fecondi. Non essendovi matrimonio né fecondità nelle unioni omosessuali, queste sono di conseguenza totalmente contrarie all’ordine naturale e, dunque, alla famiglia. SBT: Cosa pensa dell’ostentazione dell'omosessualità nella televisione e nel cinema? Lei crede che incida negativamente sulla formazione dei bambini? Plinio Corrêa de Oliveira: Per molti secoli l'omosessualità è stata considerata con avversione. Questo non era frutto né di un capriccio né di una moda. Risultava anzi dei principi stessi dell'ordine naturale che ho appena spiegato, accolti poi nella dottrina della Chiesa Cattolica. Nei tempi in cui la Fede permeava profondamente con la soavità e lo splendore dei suoi principi tutta la vita sociale, e quindi anche la vita familiare, le persone naturalmente rigettavano ciò che era contrario alla Fede, compresa l’omosessualità. Per misurare la profondità di questo rigetto, dobbiamo tenere in mente che, secondo la dottrina cattolica, la pratica omosessuale è fra i pochi peccati che “gridano vendetta al cospetto di Dio”. L'altro giorno, sistemando vecchi documenti a casa mia, mi è capitato fra le mani il Catechismo che usavo da bambino. Sfogliandolo ho trovato l'elenco dei peccati che “gridano vendetta al cospetto di Dio”. V'era l’omosessualità insieme all’omicidio. In altre parole, l'omosessualità dovrebbe provocare un rigetto simile a quello suscitato dall’omicidio. Questo rigetto è anche una normale reazione della società contro ciò che sente come una minaccia. Ogni essere vivo respinge ciò che lo distrugge. In un movimento paragonabile all’istinto di conservazione, le società umane modellate secondo i principi cattolici sono profondamente e manifestamente anti-omosessuali. Purtroppo, a causa della crescente paganizzazione dei costumi e delle idee nel corso del secolo XX, l'influenza della Fede ha gradualmente perso molto del suo vigore e del suo significato. Di conseguenza, è venuto scemando anche il rigetto dell’omosessualità. Venti, trent’anni fa, questa ostentazione di omosessualità nella televisione e nel cinema avrebbe suscitato un’ondata di indignazione. Anzi, non sarebbe stata nemmeno permessa. Come brasiliano non posso non deplorare la crescente accettazione di questo costume profondamente anti-sociale. SBT: Lei pensa che la diffusione dell'omosessualità danneggi la crescita demografica che Lei ritiene così importante per il nostro Paese? Plinio Corrêa de Oliveira: Come potrei pensare in modo diverso? Nelle unioni omosessuali manca la fecondità del matrimonio legittimo. L’omosessualità allontana le persone da rapporti normali e fruttiferi. SBT: Lei crede che l’omosessualità abbia una cattiva influenza sull'educazione dei bambini? Plinio Corrêa de Oliveira: Non di rado l’omosessualità va pari passu con la pedofilia, cioè i rapporti sessuali fra adulti e bambini. La pedofilia è una piaga ed è comprensibile che sia universalmente messa al bando. SBT: Le TFP accettano membri omosessuali? Plinio Corrêa de Oliveira: No, perché le TFP sono associazioni di ispirazione cattolica. Le TFP non sono associazioni cattoliche nel senso canonico. Non sono state fondate dalla gerarchia, ma da laici. Ai sensi del Diritto Canonico, le TFP sono associazione private, anche se ovviamente di ispirazione cattolica, apostolica, romana anche nei minimi dettagli. Per tutto ciò che ho detto sulla dottrina morale cattolica riguardo l'omosessualità, Lei capirà che se noi accettassimo persone che praticano un atto così opposto alla morale, la nostra libertà religiosa sarebbe gravemente violata. SBT: Lei crede che gli omosessuali siano oggi più accettati dalla società? Plinio Corrêa de Oliveira: Non è un gioco di parole, ma io credo che siano meno rigettati. SBT: E questo è pericoloso? Plinio Corrêa de Oliveira: Sì, poiché rappresenta la scomparsa della censura sociale di un costume contrario all’ordine naturale. SBT: Cosa pensa dell'unione sessuale fra un uomo e una donna sterili? Sarebbe pure condannabile? Plinio Corrêa de Oliveira: Non necessariamente. Sarebbe condannabile se la coppia facesse qualcosa per renderla sterile. Per esempio un intervento chirurgico che rendesse la donna incapace di concepire. È biasimevole perché provoca artificialmente la sterilità dell'atto. Il caso è totalmente diverso quando la sterilità non è indotta. Se una coppia scopre che i suoi rapporti non producono frutti, non vi è nessuna violazione della legge naturale perché la fecondità non è stata coscientemente impedita. I coniugi praticano un atto di per sé fecondo, reso sterile solo a causa di circostanze naturali al di fuori del loro controllo. Hanno quindi tutto il diritto di continuare i loro rapporti, nonostante la loro sterilità. Ripeto, ciò che è inammissibile è l’induzione artificiale della sterilità. SBT: Se dovesse consigliare un ragazzo omosessuale, che pratica l’omosessualità, cosa gli direbbe? Plinio Corrêa de Oliveira: Dobbiamo distinguere fra un ragazzo con tendenze omosessuali ma che resiste e quindi riesce a controllarsi, e un ragazzo che invece cede e pratica l’omosessualità. Al primo io direi che lo rispetto e lo ammiro, che prego Dio affinché continui ad aiutarlo a mantenersi puro, evitando qualsiasi pratica sessuale riprovevole. Gli consiglierei pure di sposarsi. Se riesce a mantenere questa linea, non avrei per lui altro che elogi. Al secondo direi che vedo in lui una creatura di Dio, e che voglio il suo bene, compresa la sua salvezza. Debbo trattarlo con dignità e con rispetto. Io gli direi: Amico mio, capisco che per una persona che ha ormai abbandonato la pratica della purezza e si è lasciata trascinare a questi peccati sia difficile e dunque eroico cambiare. Ma l’esperienza mostra che è possibile uscirne compiendo certi passi. Allontanati dalle persone e dagli ambienti che ti spingono a peccare. Cerca di evitare di guardare o di pensare a questi atti peccaminosi. Se ci riesci, avrai vinto una brillante battaglia, degna di ogni plauso. Io ti scongiuro di cominciare subito a combattere. Se invece scegli di non intraprendere questo grande e nobile sforzo, se scegli di continuare a godere dei piaceri illegittimi delle tue tendenze disordinate, allora non posso che dolermene e continuare a pregare Dio affinché abbia misericordia di te, sperando che un giorno Egli ti tocchi con la grazia e ti affranchi dal peccato.
[Tratto dalla rivista Tradizione Famiglia Proprietà, Roma, anno 10, n. 3, pp. 27-29]. © La riproduzione è autorizzata a condizione che venga citata la fonte. |
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