LA NATURA ANGELICA Di don Marcello Stanzione |
Scritto da Amministratore | |
lunedì 02 settembre 2024 | |
Esistono tre specie di spiriti: lo spirito umano, lo spirito angelico e lo Spirito Divino Creatore di tutte le cose. Questi spiriti si muovono in tre sfere che si possono chiamare concentriche. La prima sfera, quella il cui raggio è più corto, è la sfera dell'intelligenza umana. La seconda, che circonda la prima, più alta e più larga senza paragone, è quella che abita e riempie la natura angelica. Infine, la terza, che contiene le altre due e di dimensioni infinite, è la sfera d'inaccessibile Luce che è il luogo proprio di Dio Creatore, della Santissima ed adorabile Trinità. ...
Ora, la conoscenza dell'uomo è, per se stessa, limitata alla sfera che abita. Essa ha per suo specifico campo le cose umane. Non già che non possa elevarsi al di là col ragionamento; ma non saprebbe avere una visione chiara e distinta del mondo degli spiriti. Quando egli cerca di farsene un'idea, le immagini delle cose sensibili vengono ad interporsi tra l'occhio della sua anima e questi oggetti puramente spirituali; ed egli non li distingue che molto confusamente, come si potrebbe cogliere degli oggetti posti in grandissima lontananza attraverso un mezzo diafano. In una parola, per conoscere Dio perfettamente, bisognerebbe essere Dio stesso; per conoscere perfettamente gli angeli, bisognerebbe essere un Angelo. L'uomo, che cerca di penetrare i segreti della natura angelica, resterà sempre al di sotto della verità. Egli sarà come l'astronomo che esplora gli spazi di luce dove si muovono gli astri. Può egli vantarsi di averne una conoscenza assolutamente esatta? Per nulla. E pertanto le sue contemplazioni sono esse sterili, le sue osservazioni inutili? Si avrebbe gran torto al pensarlo. Allo stesso modo, malgrado l'imperfezione che, dapprima, colpisce le nostre investigazioni a riguardo degli Angeli, esse non sono senza risultato. Tutto riducendo l'angelo ad una misura quasi umana, noi scopriamo in lui il riflesso d'una ideale bellezza, che discende direttamente da Dio, da Colui che San Gregorio di Nazianzio chiama la "prima Luce", il "primo Splendore". - "Gli Angeli, dice, sono come uno torrentello ed un piccolo ruscello della prima Luce; sono i secondi splendori al servizio del primo Splendore". L'Angelo è un puro spirito, ecco la sua definizione. Egli non si compone come noi di due sostanze associate insieme in unità di natura. Dio non ha fatto in lui, secondo l'espressione così energica di San Gregorio Magno, una miscela inesplicabile di spirito e di fango: "investigabili dispositione miscuit spiritum et litum". Se egli non ha corpo materiale e pesante, egli non ha ancor più un corpo sottile ed aereo, un corpo fluidiforme ed imponderabile. E' una sostanza spirituale pura, che non ammette alcun miscuglio dell'elemento corporale, anche il più impalpabile. Alcuni antichi Padri hanno pensato che l'Angelo avesse un corpo, ma ben inteso un corpo fluido e luminoso. Forse le loro espressioni sono state prese troppo alla lettera. Essi sembrano gelosi di riservare a Dio, solo a Dio, la qualifica di puro spirito. Per essi, tutto quello che è delineato, limitato, è, da ciò stesso, corporale. Comunque sia, su di una questione teologica in cui Sant'Agostino con la sua modestia si era ricusato, la dottrina cattolica si è precisata nel seguito dei secoli; oggi, essa non ammette più esitazioni: l'Angelo non ha niente di corporale, è un puro spirito. Ma è uno spirito creato, cioè infinitamente distante da quel puro Spirito che è lo Spirito Creatore. Spirito Creatore, spirito creato, vi sono in questi due termini una differenza tale che non la si può spiegare che per quella che esiste tra un essere vivente ed un'immagine inanimata. Se per la sua qualità di spirito puro, l'Angelo si avvicina a Dio, per la sua qualità di spirito creato si avvicina a noi, e si tiene del tutto vicino a noi allorché la distanza che lo separa da Dio è incommensurabile. Spirito puro, spirito creato, così si presenta la natura angelica. In quanto puro spirito, essa si offre a noi con un carattere di unità, di semplicità, di stabilità, e, nello stesso tempo, con delle qualità di mobilità, di chiaroveggenza, di vigore e di energia. - Essa è come il diamante permeabile alla luce, e nello stesso tempo intrattabile all'acciaio e ad ogni solvente; perché, là dove non c'è composizione di sostanza, non c'è dissoluzione possibile. La natura angelica è paragonata molto a proposito al fuoco più sottile, che penetra dappertutto, ed al quale niente resiste. Essa è più veloce dell'elettricità stessa, e per essa le distanze non contano. Essa è tutt'occhi, come quegli animali misteriosi sotto il simbolo dei quali il profeta Ezechiele ci presenta i messaggeri divini. Essa può, in un attimo, mettere in movimento il cielo e la terra, come appare da diversi passi dell'Apocalisse. Tutte queste proprietà meravigliose sono la conseguenza della spiritualità di questa natura. In quanto spirito creato, la natura angelica si presenta a noi come essenzialmente circoscritta e limitata: limitata nella sua essenza, limitata nella sua potenza, limitata nel campo delle sue operazioni. |
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