VARIE INTERPRETAZIONI SUL NUMERO 666 IN UN LIBRO DELL’EDITRICE SEGNO Di Cosimo Cicalese |
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sabato 16 marzo 2024 | |
Il sacerdote campano don Marcello Stanzione e il diacono permanente pugliese don Lorenzo Ventrudo sono i due illustri autori del testo edito dalla editrice Segno intitolato: “666. Il numero della Bestia”. La maggioranza degli esegeti concorda nel ritenere il numero “666” (Ap 13,18) riferito al “numero d’uomo”, in quanto essere personale singolo. Tale numero è riferito ad un uomo “fragile, debole” poiché, come rileva A. Lancellotti[1], il numero “componendosi di tre 6 (cioè 7-1), denota imperfezione, incompletezza” e che “la sua dominazione sarà effimera”. Nell’Apocalisse, oltre al numero 666 (v. 18) che è appunto un numero corrispondente a “un nome d’uomo”, si trovano tanti altri numeri simbolici. Nell’Apocalisse il numero della bestia, cioè dell’Anticristo, viene definito numero d’un nome d’uomo e che è indicato come il 666. questo numero è stato occasione di molte speculazioni. Alla base di questo calcolo sta il fatto che nel greco e nell’ebraico non ci sono segni numerici, e i valori numerici sono indicati con le lettere dell’alfabeto. Ogni lettera ha anche un determinato valore numerico. Alle lettere di un nome corrispondono quindi altrettante cifre. Sommandole, s’ottiene il numero che corrisponde al nome. In 13, 18 è indicato non il nome, ma il numero. Sono stati fatti già molti nomi che corrispondono a questo numero. La soluzione che riconosce in questo numero il nome dell’imperatore Nerone ha aspetti convincenti. Se si scrive in lettere ebraiche: “Neron Qesar” e se ne sommano i valori numerici, si arriva a 666. in Nerone la follia dei Cesari e l’autodivinizzazione giunge a un culmine. Nerone ha perseguitato i cristiani di Roma. Che dopo il suo suicidio la crisi dell’impero romano venisse superata, fu con disertato un segno della sua inesauribile forza vitale. Alla sua persona fu collegata l’attesa di un ritorno, egli è perciò particolarmente rappresentativo della natura blasfema della bestia e del duro trattamento che i cristiani devono attendersi da essa. A prescindere da questo, il numero può assumere un significato simbolico. Nel V libro dell’Adversus haereses, nei capitoli 28-30, Ireneo si occupa della bestia e del suo numero. Egli vede nella bestia la ricapitolazione di ogni “apostasia, ingiustizia, malizia, pseudo profezia e astuzia” (29,2). E spiega di conseguenza il numero 666: “Il numero 6, tre volte ripetuto, rappresenta la ricapitolazione di tutta l’apostasia , quella iniziale, quella intermedia e quella finale” (30,1). Al contrario, per quanto riguarda Dio, “…egli preparerà per i giusti i tempi del Regno, ossia il riposo, il santo settimo giorno” (30,4). Il compiersi dell’opera di Dio è segnata dal numero 7. potrebbe darsi che la triplice presenza del numero 6 esprima l’opposizione a Dio e l’apostasia. Tuttavia, gli sforzi interpretativi relativi al nome e al numero non vanno sopravvalutati. Non sarebbe dimostrazione di sapienza (13, 18) trascurare il significato chiaro e manifesto dell’Apocalisse per voler far calcoli. Per il significato del numero vale la stessa spiegazione che Ireneo adduce nelle sue riflessioni riguardo al nome: “Se fosse stato necessario che [il suo nome] fosse palesato fin da quel momento, sarebbe stato detto sicuramente dal veggente dell’Apocalisse. Questa non è stata ricevuta neppure tanto tempo fa, anzi [quasi all’epoca nostra], alla fine del regno di Domiziano” (30,3). Inutile dire che numerosi furono coloro che tentarono di comprendere il significato del numero della Bestia, ma non tutti furono egualmente “saggi” e “intelligenti”. Così, praticamente, non ne è venuto fuori nulla per quanto le deduzioni presentate fossero ingegnose. Di modo che il problema rimane tuttora insoluto. Nel suo libro “La profezia della fine dei tempi” Marcel Hamon, ha proposto una versione simbolica. Secondo egli, il 3 riferendosi alla Trinità, il 4 alle cose della terra, il loro totale, cioè il 7, corrisponderebbe agli attributi del potere divino. Conseguentemente il 6, cifra immediatamente inferiore, rappresenterebbe il maximum di potenza dell’Avversario incapace, anche moltiplicando i 6, di arrivare al numero 7. Queste sottigliezze aritmetiche-filosofiche non ci fanno raggiungere grandi cose, ed è molto probabile che San Giovanni non abbia innalzata la Montagna dell’Apocalisse per farle partorire un topo. Ciò che ci meraviglie si è che nessun grande matematico (vogliamo alludere a coloro che si occupano delle potenze) si sia interessato al misterioso numero 666. Il quale è evidentemente una chiave, probabilmente la principale di tutto l’edificio. Ecco perché ci è sembrato utile considerarlo aritmeticamente. Consci della nostra indigenza matematica, facendo ciò, non abbiamo altra ambizione che di aprire la strada ad indagatori qualificati. I pochi materiali che seguono non hanno alcun valore in sé stessi, solo messi a confronto con altri potranno essere chiarificati. Considerazioni aritmetiche Per quanto ci si affanni intorno al numero 666, sia dividendolo per due, 333, sia aumentandolo di questa metà, 999, ci si accorge che esso conserva il suo aspetto insolito. E, cosa strana, se si sommano i suoi componenti si ottiene: 6+6+6= 18=1+8=9; ed anche 333, cioè 3+3+3=9; come pure il suo doppio, 1332, si riduce a 9 (1+3+3+2=9). Spingendo la moltiplicazione oltre il 2 si vede che il risultato è sempre lo stesso per qualunque moltiplicatore. 666 x 3= 1.998= 1+9+9+8=27=9 666 x 4= 2.664 =9 666 x 5 = 3.330 =9 666 x 6 = 3.996 = 9 666 x 7 = 4.662 = 9 666 x 8 = 5.328 = 9 666 x 9 = 5.994 = 9 666 x 10 = 6.660 = 9 666 x 100 = 66.600 = 9 666 x 666 = 443.556 = 9 Comunque ci si adoperi nella moltiplicazione il risultato finale è sempre 9. L’addizione di 666 + 333 + 1332, cioè il numero, la sua metà ed il suo doppio, non può evidentemente dare altro che 9. Per contro, se la divisione per 2 dà come risultato 9, il divisore 3 dà 6 al quoziente. Dopo questa anomalia il quoziente riprende con il divisore 4, cioè 166,5 = 9; poi con 5, cioè 133,2 = 9. Ma, nuovamente, il divisore 6 dà un quoziente di 3 ed il divisore 7 conduce a decimali. Senza dubbio il numero 9 è il più alto, ma è anche il più lontano dall’1 che è il numero della Divinità. Forse la soluzione può aversi prendendo l’avvio da Ap 7,11: “La bestia che era e non è più, è ad un tempo l’ottavo re” e precisamente basandoci sul simbolismo del cosiddetto “numero triangolo” che era ben conosciuto nell’epoca ellenistica. Dicendo “numero triangolo” di 8, per esempio, s’intende la somma di tutti i numeri che vanno dall’1 all’8 incluso: numero triangolo di 8 = 36; numero triangolo di 36 = 666. Secondo l’interpretazione storica della lista degli imperatori romani (Ap 17,7-10s) e in base alle regole del “numero triangolo”, al numero 666 corrisponderebbe l’imperatore Domiziano, sotto cui era scoppiata in Asia Minore una spietata persecuzione cristiana, nel corso della quale anche Giovanni era stato relegato nell’isola di Patmos. |
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Ultimo aggiornamento ( sabato 16 marzo 2024 ) |
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