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Convegno di Crescita e di Formazione Cristiana
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sabato, 02 de marzo de 2024
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IN MEMORIA DELL’ESORCISTA PADRE FRANCESCO CAVALLO MORTO A OLTRE 104 ANNI

 di Don Marcello Stanzione

E’ andato in cielo Padre Francesco Cavallo, missionario saveriano ed esorcista della diocesi di Salerno. La camera ardente è stata presso l’istituto missionario dei saveriani a Salerno e i funerali si sono svolti  il 7 febbraio alle ore 16 e 30 alla parrocchia di San Paolo. Riporto una parte di una mia intervista che feci al compianto esorcista sette anni fa quando era sulla soglia dei cento anni. ...


1)Padre Francesco Cavallo, quando è stato nominato esorcista?

Fui nominato esorcista nel 1979 da Sua Ecc. Giovanni Bianchi, Vescovo di Pescia (Toscana), e in seguito da altri Vescovi, incluso Mons. Moretti, attuale arcivescovo di Salerno.

2) Padre Francesco, come trascorrere la giornata un esorcista come lei? Quali sono le sue attività quotidiane?

Quattro sono le mie attività quotidiane: a) alcune ore di adorazione accanto al Ss. Sacramento; b) la celebrazione della Santa Messa; c) l’accoglienza delle persone bisognose di aiuto; d) la recita del maggior numero possibile di santi rosari. Non riesco a recitarne più di quattro.

 

3) Ha mai subito qualche scherzo dal demonio?

Più volte le persone possedute o vessate dal demonio hanno tentato di aggredirmi, ma non sono mai riuscite a toccarmi. Le loro mani, giunte a pochi centimetri dal mio viso, hanno trovato un invisibile ostacolo. C’è stato chi ha esclamato: “C’è quella lì che ti protegge”. Penso fosse la Madonna. Non ho fatto quindi alcuna esperienza di aggressione fisica su di me, ma numerosissime – direi quotidiane – le aggressioni verbali, gli insulti, le parole sprezzanti (Pretaccio, smettila! Vecchiaccio taci!) a me indirizzate. Ovviamente non vi bado. Chi le pronuncia non è padrone di se’ in quei momenti: si contorce, si getta per terra, fa gesti inconsulti. Quando, dopo le formule esorcistiche da me pronunciate,  invoco e imparato la divina benedizione, tutto cambia. Desidero sottolineare l’importanza della divina benedizione che pone fine all’esorcismo: è una scudisciata efficacissima inferta allo spirito malefico. La persona da lui molestata, nel giro di pochi minuti secondi, riacquista la serenità, si sente leggera  sorride. È anche vero che talvolta la persona insidiata dal maligno, non abbia alcuna reazione durante la recita delle formule esorcistiche.

Tale esteriore tranquillità è però una furbizia del maligno , che vuole far credere ( all’esorcista ) che egli non ci sia. La esteriore tranquillità del paziente è però soltanto temporanea, perché il maligno, poco dopo l’esorcismo, scarica la sua rabbia sulla persona da lui vessata. Concludo col dire che è mia esperienza la realtà che l’azione malefica , col ripetersi degli esorcismi, si riduca sempre di più. In alcuni casi, un solo esorcismo è stato sufficiente a liberare definitivamente la persona. Tutto dipende dalla superiore divina Volontà, che è sapientissima misericordiosa VOLONTÀ di AMORE per il maggior bene di ogni sua umana creatura.

4) Perché tanti, anche nella Chiesa, non credono all’azione del demonio?

Ciò non mi sorprende. Anch'io, benché immerso nel ministero sacerdotale ( in Italia, negli U.S.A., in Africa ) ho ignorato la subdola attività di Satana e degli altri diavoli. Ne sono venuto a conoscenza a partire dal 1979, quando ero sessantenne. In quell’anno, ricevuta la facoltà di esorcista, cominciai a rendermi conto della straordinaria attività malefica di colui che Gesù definì  “ principe di questo mondo “ e dei suoi subordinati.

5) Certi sacerdoti dicono nelle omelie che, quando nei vangeli c'è scritto che Gesù liberava dal demonio in realtà è simbolismo, non sono cose reali…

Evidentemente quei sacerdoti sono privi di esperienza. C'è anche da dire che i diavoli sono abilissimi nel far credere che essi non ci siano. Gesù parlava chiaro. L’evangelista Matteo ci fa sapere che “Gesù chiamati a se i suoi dodici apostoli,  diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi” (Mt 10,1). L’evangelista Marco racconta che Gesù “ guarì molti ammalati… e cacciò molti demoni… e impediva loro di parlare , perché essi sapevano chi era Lui “ (Mc 1,34).

Sono frasi che escludono il “simbolismo”.

6) Perché tanti pastori sminuiscono l’azione del demonio, rifiutandosi di aiutare le persone e dicendo loro: “ Non hai nulla, basta una preghiera e passa tutto” ?

Non c'è dubbio che molte persone (in maggioranza sono donne) erroneamente attribuiscono le loro infermità (dolori di testa, ecc…) agli spiriti infernali. Anche nell’esorcista, non poche volte, sorgono dei dubbi. In questi casi conviene che egli si ponga in preghiera silenziosa e chieda umilmente luce di discernimento allo Spirito Santo, per poi decidere secondo ciò gli sembra più opportuno. I pastori che abitualmente escludono l’intervento del demonio sono, evidentemente, privi di esperienza nel settore pastorale degli esorcismi.

7) Parliamo in primis degli angeli e dei demoni. Qual è l’influenza di Cristo su questi?

Il dominio di Cristo su tutte le creature è universale. Nell’imminenza del suo supremo sacrificio, Gesù, nel contesto della sua preghiera sacerdotale, “ levati gli occhi al cielo , disse: Padre… glorifica il figlio tuo… Gli hai dato potere su ogni creatura” (Gv17,2).

Per gli angeli Gesù è perenne-amoroso oggetto di ammirazione. Nel contemplare Gesù glorioso e  misericordioso si sentono indubbiamente spinti all'amore per noi, uomini e donne, e preghino incessantemente per la nostra salvezza e santificazione. Per noi non è immaginabile l’aiuto che essi ci offrono. In particolare è utilissimo coltivare un’amorosa intimità con il proprio angelo custode, del cui aiuto faccio anch'io quotidiana frequente esperienza. Mi costa dirlo, ma sono costretto a fare un esempio. Al mattino abitualmente mi alzo dal letto alla stessa ora. Se indugio ad alzarmi, il mio Angelo Custode da una forte scossa al mio corpo. Se non gli obbedisco subito, mi dà una seconda scossa. Ciò avviene anche nel pomeriggio, dopo un’oretta di riposo. So che è stupido parlare di se, perché… o ne bonum a Deo est.

In tutti noi dovrebbe crescere di continuo la gratitudine verso l’infinita Bontà di Dio. Tutti i beni che abbiamo ( l’esistenza, la vita, l’intelligenza, la memoria, la volontà, la libertà, ecc…) non siamo stati noi a conquistarceli; è stato Dio a darceli. L’Apostolo S. Paolo, a chi si  vantava di essere superiore agli altri, scrisse: “ Che cosa hai che tu non abbia ricevuto? E se l'hai ricevuto perché te ne vanti come se non l’avessi ricevuto?” (1Cor 4,7).

8) Il potere di Satana dunque è sempre stroncato da quello di Cristo è in tutto questo qual è il ruolo di Maria?

Indubbiamente Cristo non ha alcuna difficoltà a stroncare il potere di Satana. Gli esorcisti ne fanno esperienza. Satana e gli altri diavoli nulla possono fare che senza che Gesù lo permetta.

Il Vangelo di S. Marco contiene il racconto di un episodio istruttivo ed eloquente. Mentre una mandria di circa 2000 porci stava pascolando su di una montagna, un uomo posseduto da una legione di spiriti impuri si avvicinò a Gesù. Gli spiriti impuri, prevedendo di essere espulsi da quell’uomo, supplicarono Gesù di mandarli in quei porci. Nel Vangelo è scritto: “ Egli (Gesù) lo permise “ (Mc5,13). È dunque chiaro che senza il permesso di Gesù i diavoli non sarebbero potuti entrare in quei porci. Nulla sfugge al dominio e al controllo universale di Cristo. È proprio conforme alla verità il detto popolare secondo cui “ non si muove foglia che Dio non voglia “ .

Qual è il ruolo di Maria? È ruolo di amorosa ed efficacissima intercessione, come ampiamente confermato in occasione delle “nozze di Cana”. Il Padre Celeste non aveva programmato l’inizio del miracolo da parte di Gesù in occasione di quelle nozze.

Ciò è chiaramente scritto nel Vangelo: “ Essendo venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: Non hanno più  vino. Gesù le rispose: Che vuoi o donna? La mia ora ( evidentemente di fare miracoli ) non è ancora venuta”.    

Ma la Madonna, - fiduciosissima - , rivoltarsi agli inservienti, disse loro: “ Fate quello che Egli vi dirà “.

In un certo senso la Ss.ma Vergine costrinse Gesù a compiere un intervento miracoloso. È da ritenere che la fiducia di Maria nella bontà e onnipotenza del Figlio suo sia stata molto-molto gradita al Padre Divino: così gradita da consentire a Gesù l’inizio dei suoi miracoli. Cambiò  l’acqua in vino. (Cfr. Gv 2,1-9).

Quindi il “ ruolo di Maria “ nella Chiesa è ruolo di efficacissima intercessione in nostro favore presso il Figlio suo. A Lei Gesù non dice mai “ No”. Ecco perché nella Chiesa la Madonna viene onorata  acclamata e chiamata “ mediatrice e dispensatrice di tutte le grazie “. Maria è l’esca che attira le anime a Dio ( S. Caterina da Siena ). È impossibile calcolare il grandissimo numero di coloro che , in occasione di un loro pellegrinaggio ad un santuario mariano ( Lourdes, Fatima , Montevergine , ecc… ecc… ) hanno ricevuto dalla Madonna l’inestimabile grazia di convertirsi

ossia di passare da uno stile di vita di indifferenza religiosa ad una vita di obbedienza e di amore a Dio.

9) Quindi il maligno è una certezza. È impossibile dunque comprendere l’opera redentrice del  Cristo senza tenere conto di quella disgregatrice del Maligno , Satana , Lucifero, il Diavolo. Ma chi è?

Due sono le cause che possono indurci al peccato. La prima causa risiede in noi , ossia nella nostra debole e fragile natura umana incline a cedere a tante ingannevoli passioni: la superbia, l’irascibilità, l’impurità, la vanità, l’avidità, o bramosia di ricchezza, di cibo, di piaceri, ecc…

Sono passioni da noi ereditate in seguito al “peccato originale “ dei nostri progenitori (Adamo ed Eva ).

La seconda causa è la subdola attività di Satana e degli altri numerosissimi diavoli, tutti già condannati dalla divina Giustizia alle eterne pene dell’inferno. Essi sono particolarmente schiavi di due passioni: l’orgoglio e l’invidia. L’orgoglio li rende insubordinati a Dio , ribelli a Dio , e per tale motivo sono condannati all’eterno supplizio dell’inferno. L’invidia li stimola ad impedirci di godere dell’eterna beatitudine.

A proposito dell’inferno trascrivo – ad litteram – ciò che scrisse Sr. Lucia in una delle quattro relazioni da lei inviate al Vescovo della diocesi di Leiria ( Portogallo ). Fatima , piccola borgata , fa parte di quella diocesi , e Sr. Lucia, quando aveva dieci anni era una dei veggenti ai quali apparve la Madonna.

Ecco ciò che scrisse Sr. Lucia:

“ La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee , con forma umana che fluttuavano nell’incendio, potrete dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti , simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso ne’ equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento. È grazie alla nostra buona Madre del cielo, che prima ci aveva prevenuti con la promessa di portarci in Cielo ( nella prima apparizione ), altrimenti credo che saremmo morti di spavento e di terrore. In seguito alzammo gli occhi alla Madonna che ci disse con bontà e tristezza: “Avete visto l’inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori”.

Questo scritto di Sr. Lucia non fa che confermare ciò che Gesù , duemila anni fa , riferendosi ai dannati disse: “Andate lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno preparato per il diavolo e gli angeli suoi” (Mt 25,41 ). Nulla di più tragico.

Non mi soffermo a considerare i nomi e la gerarchia esistente nel mondo dei diavoli. Racconto soltanto una mia esperienza acquisita nel corso di un esorcismo ad un giovane. Gli chiesi quale fosse il numero dei demoni che lo tormentavano. Con voce rauca, ben diversa dalla sua , fu costretto adire: “Siamo sei”, e mi dissero i loro nomi. Alla mia seconda domanda: “ Poiché siete concordi nel tormentare questo giovane , c'è amore fra di voi?”

Questa la loro risposta: “ Fra di noi non c'è amore , ma odio “

Superfluo un qualsiasi commento.

10) Il Demonio esiste. A questo punto è necessario fare una precisazione. Abbiamo raggiunto la prima nostra certezza, ossia l’esistenza effettiva del Demonio e negarla significherebbe negare il sacrificio di Cristo. Giusto?

a)    Ritengo senza alcun dubbio che il sacrificio di Cristo sia da attribuire all’immenso amore di Dio per l’uomo. Dio vuole la nostra eterna salvezza è la nostra eterna beatitudine, indipendentemente dall’esistenza è malefica attività  di Satana e degli altri diavoli. La natura umana, a causa del peccato originale, è incline al male morale, alla disobbedienza a Dio. L’uomo non riuscirebbe a dominare le proprie passioni senza il divino aiuto. Ed ecco che il Padre Celeste, che tantissimo ama le umane creature, ci è venuto incontro offrendoci l’incomparabile dono del suo coeterno Figlio, Il Verbo , in amoroso ossequio alla volontà del Padre suo , fattosi nel grembo purissimo della Vergine Maria ad opera dello Spirito Santo , ci ha offerto e continuerà ad offrirci (  fino alla fine del mondo ) i suoi innumerevoli aiuti. Ne descrivo alcuni:

a)     Ha voluto estinguere col sacrificio di tutta la sua vita, conclusasi con la morte su di una croce , l’incalcolabile debito costituito dai peccati degli uomini di tutti i tempi ( fino alla fine del mondo ), debito inestinguibile da noi.

b)    Per mezzo del sacramento del battesimo, da lui istituito, siamo diventati figli adottivi di Dio  partecipi della vita divina ( chiamata anche “vita di grazia” ) , templi vivi dello Spirito Santo. Oh che gloria!

c)    Con la istituzione del sacramento della confessione, primo dono di Gesù dopo la sua Risurrezione , i peccatori pentiti riacquistano la divina amicizia. La confessione è un bagno dell’anima nello Spirito Santo. L’anima viene purificata.

d)    Istituendo il sacramento dell’eucarestia, Gesù , non soltanto rimane realmente presente in mezzo a noi, ma si rende nostro cibo e nostra bevanda. In tal modo chi assimila a Se e ci rende degni della eterna beatitudine in cielo, accanto a Lui. Non dovremmo dimenticare le seguenti affermazioni di Gesù: “ Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed io in lui “ ( Gv 6,56 ). “ Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” ( Gv6,54 ).

e)     Consapevole della presenza di tante passioni che inducono l’uomo al peccato, Gesù ci ha offerto innanzitutto il luminosissimo esempio di tutta la sua vita, e poi i suoi preziosi insegnamenti contenuti nel Vangelo. Sappiamo come dobbiamo comportarci per essere buoni cristiani.

11) È possibile che il Demonio si presenti sotto forma di una persona?

Sono molti i modi nei quali Satana e altri diavoli disturbano le persone che essi vessano. Non poche persone, venute da me per ricevere l’esorcismo, mi hanno riferito di aver visto, sia pure per poco tempo, l’immagine o i contorni di uno sconosciuto; oppure di essere state toccate e spinte da qualcuno che non sono riusciti ad identificare.

12) Vogliamo parlare dell’attività ordinaria e di quella straordinaria? Qual è la differenza?

Non è facile distinguere l’attività ordinaria da quella straordinaria del Demonio. Al riguardo non esistono elementi o unità di misura. È invece chiara la differenza fra il “ possesso” ( di solito della volontà e della mente ) che è qualcosa di continuativo ( un’ora , più ore , una giornata un periodo più lungo ) e le vessazioni (  che sono disturbi e malesseri temporanei ). Le vessazioni si manifestano in tanti modi e forme: disturbi fisici, ossessioni, reazioni verbali, non attribuibili alla volontà delle persone vessate, ecc…

13) La chiaroveggenza è la precognizione. Questi fenomeni sono sempre gestiti dal demonio?

Anzitutto si impone una distinzione. La chiaroveggenza  - come dice lo stesso vocabolo – consiste nel “ veder chiaro in un evento o circostanza presente” ; consiste nell’intendere se convenga parlare o tacere, se sia lecito o illecito  compiere oppure non compiere una particolare azione. La precognizione invece si riferisce a ciò che si verificherà ( o potrebbe verificarsi ) nel futuro. La precognizione spesso dipende dall’intelligenza della persona; in alcuni casi è il gratuito dono di Dio che si chiama “ profezia”. Della chiaroveggenza che dipende dall’intelligenza della persona si può fare buon uso o cattivo uso. Se si fa cattivo uso, in non pochi casi non è estraneo l’intervento del Demonio… “ principe di questo mondo”( Mc 3,22 ; Lc 11,15 ; Mt 12,24 ).

14) Che cos'è un maleficio?

Il maleficio consiste in una richiesta (o implorazione ) rivolta al Demonio per indurlo a compiere un male ( fisico o spirituale o economico o di altro genere ) che colpisca una particolare persona o una particolare famiglia. Talvolta chi fa tale richiesta dice o fa o promette di fare qualcosa gradita al Demonio ( un certo numero di bestemmie , un atto illecito , una ingiustizia, ecc… ). In ogni caso dobbiamo tenere per certo che tutto soggiace al dominio universale di Dio che è l’UNICO a trarre il bene dal male. Quante volte ho incontrato persone che, a causa di un male ( infermità fisica, ingiustizie subite, danni economici, ecc… ) , si sono rivolte e convertite a Dio e sono diventate persone cristiane praticanti! In nessun caso il Demonio può sottrarsi alla divina volontà. Nulla potrà mai fare senza che Dio glielo permetta.

15) Chi ha subito un maleficio, oltre a seguire una vita sacramentale corretta e ricevere esorcismi, che altro può fare?

Non bisogna mai smettere di tendere alla propria santificazione. È un dovere, un preciso dovere di ogni cristiano quello di impegnarsi a mettere in pratica gl’insegnamenti di Cristo contenuti nel Vangelo. In più parti della Bibbia leggiamo queste parole del Signore: “ Siate santi, perché Io sono Santo” ( Lv 11,44 ; 19,2 ; 20,26 ). San Paolo, in una sua lettera ai cristiani di Corinto, li esorta ad essere santi nel corpo e nello spirito ( 1Cor 7,34 ). In un’altra sua lettera ai cristiani di Tessalonica dice espressamente che “ Dio ci ha chiamati alla santità” (1Tess 4,7). La preghiera è un elemento importantissimo, anzi addirittura essenziale per lo sviluppo della propria vita cristiana. Dobbiamo pregare, pregare, pregare… facendo passare per il cuore la preghiera. La preghiera dev’essere amorosa, filiale, fiduciosa; dobbiamo sempre più innamorarci di Dio Padre, di Gesù e dello Spirito Santo. Gesù disse: “ Bisogna pregare sempre e mai stancarsi” ( Lc 18,1 ). Dio deve sempre occupare il primo posto nella nostra vita. A chi mi dicesse che non è possibile pregare sempre rispondo come segue: ci sono due tipi di preghiera: la preghiera formale e la preghiera equivalente. La preghiera formale consiste nel parlare con Dio o la Madonna o i Santi, tralasciando ogni altra occupazione; la preghiera equivalente consiste consiste nel compiere per amore di Dio e a sua gloria i nostri quotidiani doveri in totale armonia con la sua santa volontà. Se così ci si comporta, tutta la nostra giornata si trasforma in continua-ininterrotta preghiera. Concludo pensando a Gesù realmente presente nell’Eucarestia. Come sarebbe bello fargli una visitina quotidiana, in chiesa, e dirgli: “Gesù mio amatissimo, Ti supplico, infondi nel mio cuore un ardentissimo fuoco di amore per Te: un amore che, senza che io trascuri ogni mio altro dovere, mi spinga a trattenermi per qualche tempo accanto a Te che sei qui presente , nel santo tabernacolo”.

16) Che cos'è l’esorcismo?

È un’azione pastorale che un sacerdote, autorizzato dal Vescovo compie allo scopo di liberare una o più persone da disturbi e malesseri di vario genere causati da Satana o da altri demoni. È un servizio di carità da compiersi secondo le istruzioni e le norme contenute in un libretto intitolato “ Rito degli Esorcismi “, approvato dalla Conferenza Episcopale Italiana e pubblicato il 25 novembre 2001 dalla Libreria Editrice Vaticana. Quel libretto contiene varie formule di esorcismo: formule invocative che sono preghiere a Dio affinché Egli intervenga con la sua onnipotenza ; e formule imperative con le quali l’esorcista formalmente ordina agli Spiriti del male di non più molestare le persone da essi possedute o vessate.

17) Quanto dura l’esorcismo?

La durata dell’esorcismo dipende da vari fattori: il numero delle persone che, una dopo l’altra, chiedono di essere esorcizzate; il tempo di cui l’esorcista può disporre per dedicarsi a tale ministero; la minore o maggiore frequenza dei disturbi che le persone vessate subiscono ; la maggiore o minore intensità delle loro sofferenze, ecc… . Io amministro gli esorcismi ogni giorno, nella mattinata e nel pomeriggio ( spesso fino a sera ) nel rispetto degli appuntamenti registrati nella mia agenda. In media ogni mio esorcismo dura 30 minuti.

18) Il Diavolo si palesa in una prima seduta?

Chi si presenta per la prima volta all’esorcista, chiedendogli di essere liberato dalle insidie e dai disturbi del Maligno, deve innanzitutto esporre con sincerità le tribolazioni che lo assillano. L’esorcista, a sua volta , rivolge opportune domande dalle cui risposte può comprendere se nella persona che gli sta di fronte ci siano o non ci siano interventi diabolici. L’“ esperienza” dell’esorcista è un elemento di grande importanza. È una luce che impedisce l’inganno. Se il Maligno è la vera causa delle sofferenze di un Tizio, spesso avviene che quel Tizio, prima ancora di recarsi e di raggiungere la residenza dell’esorcista, già senta in se’, in modi diversi, l’opposizione del Maligno. Ciò fa parte dell’esperienza dell’esorcista, esperienza da lui acquisita in virtù di quanto gli viene detto da colore che ricorrono a lui per essere liberati.

19) Quali sono le condizioni per amministrare un esorcismo?

La principale, anzi necessaria condizione per l’amministrazione dell’esorcismo, a mio avviso, è che l’esorcista sia moralmente certo che la persona da esorcizzare sia disturbata dal Maligno. Può essere che l’ esorcizzando sia in permanente e volontario stato di peccato grave. In tal caso sembrerebbe logico negargli l’esorcismo. Oh no! Dio è superiore ad ogni nostra logica. Gesù venne soprattutto per salvare i peccatori. Il suo amore per le umane creature è inimmaginabile. Lo stato di peccato si combatte e si elimina con la preghiera e con il sacramento della penitenza ( la confessione ); i malesseri dovuti alla malizia dei diavoli si attenuano e si estinguono con gli esorcismi.

20) Quali sono concretamente i rischi per l’esorcista?

L’esorcista che confida unicamente negli interventi del Signore, ed è convinto di essere soltanto un suo povero strumento, anzi un indegno strumento, se ne stia tranquillo. Non corre alcun rischio. È Dio la sua difesa. L’unico rischio sarebbe quello di insuperbirsi , attribuendo a se’ un pochino di merito. Che follia! In ogni caso è sommamente raccomandabile che l’esorcista ripeta ogni mattina le seguenti frasi contenute in una preghiera scritta dal Beato Giustino Russolillo, fondatore della Congregazione dei Padri Vocazionisti:

“ Signore, sia questo un giorno di liberazione da ogni diritto e da ogni influsso che il nemico possa esercitare su di me. Sia un giorno di redenzione e di espiazione di tutti i miei debiti di pena , in grazia della tua pietà e della mia penitenza. Sia un giorno di crescente UNIONE AMOROSA con Te, così che divenga veramente il giorno del Signore, un giorno che abbia qualcosa dell’eternità  e non sia indegno del cielo”.

21) Quali sono concretamente i rischi per l’esorcista?

Sono convinto che il Demonio non possa arrecare alcun danno fisico all’esorcista. Come fa con altre persone, può tendergli tranelli, trappole occasioni di peccato, se Dio glielo permette. Dio è Amore, e altro non vuole che il progresso spirituale del suo strumento (l’esorcista ). Tale progresso, che è crescita nella vita di grazia fino a raggiungere alte vette di santità, avviene soltanto con l’esercizio delle virtù cristiane (l’umiltà , la pazienza , lo spirito di sacrificio, la carità, il perdonare “ settanta volte sette”, ecc… ). Ebbene Dio permette disturbi e tentazioni di vario genere da parte del Demonio allo scopo di indurre l’esorcista a lottare per progredire nella vita spirituale. Il soldato che non combatte non merita alcuna medaglia.

 

 
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