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LEON DUPONT E I MIRACOLI CON L’OLIO BENEDETTO DELLA LAMPADA DEL VOLTO SANTO PDF Stampa E-mail
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giovedì 01 febbraio 2024

LEON DUPONTDi don Marcello Stanzione

Il venerabile Leon Dupont (1797-1876), il “santo uomo di Tours” come era chiamato in tutta la Francia e fin oltre oceano, la cui causa di beatificazione è iniziata a Roma, prendeva dell’olio benedetto dalla lampada che bruciava a casa sua davanti a un’immagine del Santo Volto. Poi, pregando, l’utilizzava per frizionare i malati. Molti furono guariti. La folla di pellegrini e visitatori diviene così grande che l’uomo di Dio si sente obbligato a rinunciare a tutti gli impegni che lo allontanavano da casa, anche solo per un giorno. ...

 
Il suo appartamento era diventato un oratorio del Volto Santo e il centro della preghiera quotidiana e quasi ininterrotta. La gente veniva da tutte le parti, e ciò che stava accadendo lì ebbe un impatto immenso anche a distanza. Il numero di guarigioni e di grazie ottenute è incalcolabile e rimarrà sempre sconosciuto. Non sta a noi pronunciarci sul carattere miracoloso di ciascuno di questi fatti straordinari. Solo l’autorità ecclesiastica è competente in materia. Possiamo dire però che il tipo e il numero delle prove lasciate dai malati e dagli infermi, gli “ex-voto” dei pellegrini, le lettere di ringraziamento inviate da tutte le parti, i certificati autentici di medici e di altre persone, non lasciano spazio a dubbi: le preghiere fatte ogni giorno nell’oratorio del signor Dupont erano spesso ricompensate con i favori più inimmaginabili. Qui ne racconteremo alcuni in dettaglio e a titolo di esempio. La guarigione del dottor Noyer, il famoso medico parigino, merita di essere menzionata per prima. Il paziente arrivò a casa del signor Dupont con una lettera di raccomandazione di un amico. Il servo di Dio aprì la lettera in sua presenza e cominciò a leggerla da alta voce. Arrivando ad un certo punto, si fermò. Gli era stato segnalato che chi gli avrebbe presentato queste lettera era così gravemente malato che non gli retavano che tre settimane di vita, e a scriverlo era stato un medico. Vedendo questa esitazione, il dottor Noyer gli disse: “Non abbia paura di andare avanti, so quello che sta leggendo, che sono un uomo perduto!”. “E’ vero, conferma il signor Dupont ma lei fa fede?”. “Sì, certamente. Preghiamo insieme”. Il dottor Noyer aveva una tisi polmonare molto avanzata, un polmone in meno. A ragion veduta la malattia era stata dichiarata incurabile e la morte imminente. Cominciarono a pregare. Il signor Dupont lo unse sul petto. Il paziente, pieno di fiducia, volle bere qualche goccia dell’olio. Guarì all’istante, completamente. Tornato a Pau, continuò il suo rapporto con il signor Dupont, gli raccomandò i suoi pazienti, e per il resto della sua vita non mancò di andare a Tours ogni anno in pellegrinaggio come ringraziamento. Un giorno, un controllore ferroviario vide arrivare una signora che portava in braccio un bambino di sette anni malato e che non poteva camminare: gli chiese l’indirizzo del signor Dupont. Gli agenti e i capistazione erano abituati a questo tipo di richiesta ed erano così gentili con i pellegrini stranieri che si recavano a casa del signor Dupont che spesso rispondevano in anticipo alle loro domande e, se necessario, facevano volentieri da guide. IL controllore, non contento di rispondere alle domande della signora, volle condurla lui stesso e aiutarla a portare il bambino. Arrivati, la donna si inginocchiò davanti al Volto Santo e cominciò a pregare. Il signor Dupont esaminò il bambino e chiese perché il piccolo non aveva le scarpe. Era a causa della deformità e del gonfiore dei piedi. “Non può indossarle”, rispose la madre. “Andate, disse il signor Dupont – andate a comprargli le scarpe dal ciabattino, a questa strada, a questo numero”. La madre obbedì ed uscì. Durante questo tempo, il servo di Dio unse il bambino. Quando la madre tornò con le scarpe acquistate, il bambino riuscì a indossarle senza difficoltà: era guarito. Questo è ciò che ha riferito il controllore ferroviario, testimone di quanto era accaduto. Un bambino di Tours, di circa sette anni, affetto da una malattia all’addome, che lo rendeva duro, soffrì per tre mesi di fila di dolori fortissimi; non poteva più mangiare, non riusciva a stare in piedi. Suo padre, uomo di fede, vedendo l’inutilità dei rimedi, lo portò un giorno dal signor Dupont. Dopo la prima preghiera e la prima unzione con olio santo, il giovane paziente riuscì a stare in piedi con le sue gambe. Alla seconda, cominciò a camminare; alla terza, riacquistò il vigore, l’agilità e l’appetito di cui era stato privo nei tre mesi precedenti. Corse con tutte le sue forze e senza provare dolore si precipitò in giardino, dove la fame che sentì e la naturale malizia della sua età lo portò, come confesserà più tardi, ad afferrare furtivamente tre belle ciliegie, poste in alto sull’albero da cui le staccò, cosa che, vista la sua infermità, non avrebbe potuto fare prima. Quando tornò in soggiorno prese un enorme pezzo di pane che il signor Dupont gli aveva portato, e da allora non soffrì più di quella crudele malattia che lo aveva afflitto. Questo bambino crebbe e si fece prete nella sua diocesi, e lui stesso pubblicò questo fatto per rendere omaggio alla memoria del servo di Dio. Passando per Tours in rue Saint-Etienne, un viaggiatore straniero vide improvvisamente un certo numero di persone affollarsi intorno a una casa per entrare. Chiese cosa li attirasse. Rispose: “E’ un gentiluomo che fa miracoli”. A questa parola si sentì attratto ad entrare per soddisfare la sua curiosità. Si trattava della casa del signor Dupont. Quando lo vide, lo salutò gentilmente: “Quale motivo, signore, mi dà la possibilità di incontrarlo?”. Il viaggiatore dichiarò ingenuamente ciò che gli era accaduto e ciò che gli era stato appena detto. “Sì, signore, continuò Dupont – qui avvengono miracoli per la bontà di Dio, e avvengono ogni giorno”. E con stupore del visitatore, aggiunse: “Non è, signore, per un cristiano, più difficile ottenerli che avere un piatto di piselli dal negoziante all’angolo; basta chiedere, e se vuole, ne sarà testimone; ecco una donna che ha quasi perso completamente la vista, pregheremo tutti per lei, e ho la speranza che vedrà chiaramente”.

Il viaggiatore si inginocchiò con tutti i presenti e cominciò a pregare anche se era da oltre dieci anni che non lo faceva. Unsero gli occhi di questa donna cieca. All’iniziò dichiarò che non sapeva leggere una sola parola di un libro che le era stato presentato, ma presto, unta più volte con l’olio del Santo Volto, cominciò a vedere e a distinguere le persone intorno a lei; infine, riacquistò la vista abituale e cominciò a leggere nel libro che le era stato presentato. Toccato da ciò che aveva visto, particolarmente colpito dalle parole del signor Dupont, lo straniero andò a cercare un sacerdote e si confessò; questo fu per lui il punto di partenza di una conversione completa che non dimenticò mai. 

 
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