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LA MADONNA DELLA MERCEDE E IL PURGATORIO Di don Marcello Stanzione PDF Imprimir E-Mail
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mercoledì, 16 de agosto de 2023
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LA MADONNA DELLA MERCEDE E IL PURGATORIORiguardo alla storia della devozione alla Madonna della Mercede: La Vergine apparve il 1 agosto del 1218 a san  Pietro Nolasco, chiedendogli di fondare un ordine religioso per la liberazione dei cristiani finiti in schiavitù a causa delle incursioni dei musulmani, che venivano liberati contro pagamento di un riscatto in denaro, ordine che venne fondato il 10 agosto dello stesso anno grazie all’aiuto del re di Spagna Giacomo I e che prese poi il nome di S. Maria della Mercede.

La Madonna della Mercede viene spesso invocata come colei che libera dalle catene della schiavitù, non solo in questa vita ma anche nell’altra. ...

 

Il mese di novembre è il mese dedicato al suffragio delle anime purganti e Papa Pio X per sottolineare l’importanza di tale pratica volle arricchire la giornata dedicata alla commemorazione dei defunti, concedendo in questo santo giorno l’indulgenza plenaria “toties quoties” secondo le condizioni previste dalla Chiesa con la recita di sei Pater, Ave e Gloria.

Il suo successore, Papa Benedetto XV, il 10 agosto del 1915 stabili che ogni sacerdote potesse, nel giorno della commemorazione dei defunti, celebrare tre messe in suffragio delle anime purganti: una per l’anima defunta secondo le intenzioni del celebrante, la seconda per tutte le anime purganti e la terza secondo le intenzioni del sommo pontefice.

Della necessità di suffragare le anime sante del purgatorio siamo tutti consapevoli ma il ricordarlo ci aiuterà ad accrescere in noi questa devozione.

San Cirillo scrive: “Se si potessero rappresentare tutte le pene, tutte le croci, tutte le afflizioni del mondo e si paragonassero alle sofferenze del Purgatorio, diventerebbero dolcezze al paragone. Sono così dolorose le pene del Purgatorio che eguagliano le stesse pene dell’inferno, una sola differenza passa tra loro: quelle dell’inferno sono eterne, quelle del Purgatorio avranno fine. I dolori della vita presente sono permessi da Dio nella sua Misericordia per la nostra purificazione e ad accrescere i meriti, le pene del Purgatorio sono create dalla Giustizia Divina offesa.”

San Beda Venerabile: “Pensiamo a tutti i tormenti sostenuti dai martiri e non avremo ancora un’idea delle pene del Purgatorio. I martiri erano gli eletti che Dio provava con il fuoco, le anime purganti soffrono soltanto per scontare pene.”

Un grave errore che spesso commettiamo è di rappresentare i nostri defunti come dei santi, nel senso che non appena muoiono li vediamo beati in paradiso, ora se è giusto pensare che la misericordia di Dio abbia salvato la loro anima, in funzione del fatto che sono stati buoni cristiani, è altrettanto vero che prima di giungere alla beatificazione la strada può essere lunga, una cosa è l’occhio dell’uomo, altra è l’occhio di Dio.

Chi ha salvato un’anima salva sé stesso, ora la carità verso i defunti mentre libera loro, salva noi stessi. “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia”.

S. Ambrogio dice che: “tutto ciò che si offre a Dio per i defunti, si cambia in merito per noi e dopo morte ne ritroveremo il centuplo. Si può dire che il sentimento della Chiesa, dei suoi dottori e dei suoi Santi si esprima in questa sola frase: “Quanto fate per i morti lo fate nel modo più eccellente per voi stessi.”

E se le anime del purgatorio ci sono riconoscenti per quanto offriamo per loro e ci ricambiano con una preghiera incessante presso Dio, molto più farà il Signore Nostro per noi.

Il Signore amando infinitamente quelle anime la cui salvezza tanto gli costò, riceverà come fatto a lui tutto il bene che gli si procura e non ci renderà pertanto minore ricompensa, già in questa vita e certamente nell’altra, così come punirà quelli che si scordano di usare misericordia alle anime purganti.

Se Gesù ha promesso che anche un solo bicchier d’acqua donato per suo amore all’assetato, troverà mercede, tanto più otterrà chi si prodiga per ottenere alle anime purganti quell’acqua che estingue le fiamme del purgatorio.

Se c’è chi possa esser certo di salvarsi è colui che è misericordioso con le anime dei defunti e ciò non perché egli possa essere esente dai pericoli a cui sono sottoposti gli altri, ma perché potrà contare su grazie e presidi particolarissimi. Per la sua salvezza si può ben dire che sia impegnato tutto il Paradiso: per prime le anime liberate dal Purgatorio, poi gli angeli e i santi, i quali, come veri innamorati, sospirando le anime purganti, quando le vedono entrare in Cielo, non possono fare a meno di invocare sui loro liberatori tutte le benedizioni. Maria santissima poi come ella stessa ha rivelato e provato a S. Gertrude, protegge in modo tutto particolare coloro che soccorrono le anime dei defunti.

Le Sacre Scritture contengono molti riferimenti in proposito:

Nei Proverbi si legge che il misericordioso fa bene all’anima sua, e il miglior bene a chi usa misericordia ai defunti è la liberazione dal peso della colpa.

Salomone: “L’uomo incline alla misericordia attira benedizioni sull’anima sua.” E queste benedizioni non potrebbero essere tali se prima di tutto non sciogliessero l’anima da ciò che le è di ostacolo per essere benedetta.

Nell’Ecclesiaste si legge che: “facendo bene al giusto si ottiene una grande benedizione”, beneficando le anime purganti le quali sono anime di giusti otterremo certo la più grande ricompensa dal Signore che consiste proprio con l’ottenere il suo perdono.

Isaia scrive: “soccorrendo i poveri e confortando gli afflitti si acquista abbondanza straordinaria di grazie, di gloria, di consolazioni celesti”, quindi suffragando le anime purganti che si trovano in ogni sorta di afflizione ci saranno accordati tutti questi beni, ma perché ciò possa essere, prima Dio dovrà scioglierci dai nostri debiti e se poi questi debiti fossero tali e tanti per cui non possano essere completamente scontati nella presente vita, ed anche noi dovessimo passare in Purgatorio, ebbene non faremmo davvero che passare perché presto troveremmo soccorso.

Quando per noi dovesse arrivare l’ora del pericolo del Purgatorio, stiamo certi che le anime che ora andiamo suffragando, subito verranno in nostro soccorso per liberarci.

Un pensiero alle apparizioni di Lourdes: quando la Madonna apparve a Bernardette teneva tra le mani un rosario a sei poste di dieci decine ciascuna, le ultime dieci Ave Maria erano a suffragio delle anime del Purgatorio. Questo ci fa comprendere la sollecitudine materna di Maria verso le anime sante del purgatorio, pertanto dobbiamo sempre ricordarle nelle nostre preghiere.

S. Alfonso dice: “le anime purganti sono soccorse dalla SS. Vergine ancor più che le anime sulla terra. Infatti quelle sono più degne di misericordia non potendosi aiutare da sé stesse.”

S. Bernardino da Siena: “In quel carcere di anime spose di Gesù Cristo, Maria ha il pieno dominio di sollevarle e liberarle.”

Se Maria Santissima è prodiga d’aiuti verso quelle anime sante, maggiormente il suo soccorso è rivolto a quelle che sulla terra più sono state sue vere devote e il vero devoto di Maria non si dimentica delle anime purganti.

 

 

 
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