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I CONTATTI CON L’ALDILA’DI NATUZZA EVOLO Di don Marcello Stanzione PDF Stampa E-mail
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lunedì 17 luglio 2023

I CONTATTI CON L’ALDILA’DI NATUZZA EVOLOLa mistica calabrese Natuzza Evolo,  è morta ad 85 anni in concetto di santità il primo novembre 2009.

Natuzza Evolo è stato un personaggio straordinario, anche per la sua chiaroveggenza, secondo molti derivante dai suoi contatti con l’Aldilà. Luigi Polistena, di Mileto, lavorava alle dipendenza del notaio Fortunato Borgia (sempre a Mileto) quando dovette cercare un atto notarile smarrito. Il documento fu cercato dappertutto, senza risultato.  Infine, l’impiegato e il notaio pensarono di rivolgersi a Natuzza. Ebbene, i due pensarono di scrivere su un foglio di carta la frase seguente: “Desideriamo conoscere dove si può trovare l’originale dell’atto notarile, in quanto è impossibile reperirlo”. Il foglio fu messo in una busta e sigillato con il timbro del notaio. ...

 
Natuzza, in quel momento, si trovava nel salotto di casa Collòca assistita da qualche persona. Pilistena, raggiunta la casa, era ancora sulla soglia del salotto con la busta in mano quando Natuzza, senza dargli il tempo di dirle alcunché, si voltò verso di lui e gli fece: “Dite al notaio che l’originale si trova nel secondo volume del 1926 dell’archivio notarile”. Polistena corse dal notaio a riferire le parole di Natuzza. Entrambi poi andarono a cercare nel volume indicato dal giovane e, con loro grande sorpresa, vi ritrovarono l’atto. Una spiegazione dei  misteriosi contatti con l’Aldilà viene da quanto segue: “O voi che ci ascoltate, sappiate che quanto qui avviene è permesso da Dio; la ragazza non è che uno strumento di cui Dio si serve per richiamarvi all’osservanza della Sua legge: legge d’amore, di carità, di sacrificio. Questa è la radio diretta dell’Aldilà…Sappiate che realmente in questa vira esistono il castigo e il premio per ciascuno, a secondo di come si comportò nella vita terrena”. Queste parole uscirono dalle labbra della stessa Natuzza, mentre era in trance, alla presenza di diversa gente e del medico Nicola Valente che sulle prima comunicazioni di Natuzza con l’aldilà pubblicò un libro: Natuzza, la radio dell’altro mondo a Paravati  (Roma 1950). Tra le tante testimonianza relativa ai colloqui con i defunti, traendola dall’opera di Marinelli riporto quella delle nipoti di don Clemente Silipo, per quarant’anno parroco della chiesa di Santa Maria degli Angeli di Paravati. Ricorda Maria Domenica Silipo: “Mio zio, don Clemente, conosceva molto bene Natuzza, l’aveva molte volte confessata e comunicata, e ne seguiva indirettamente le vicende, dato che il vescovo aveva proibito ai sacerdoti di frequentarla, attraverso le notizie che gli dava il dottor Francesco Domenico Valente, medico condotto di Paravati […]. Una sera Valente, invitò mio zio a fare una visita a Naturra, ma sulle prime lo zio non voleva accompagnarlo. “se sono cose di Dio si vedrà in seguito, la Chiesa ora deve restare fuori!” – gli diceva […] Quella sera, fu vinto dalle insistenze del medico, e si recò insieme con lui da Natuzza. Durante la trance che quella sera si verificò, intervenne la voce di monsignor Morabito, vescovo di Mileto, del quale mio zio era stato segretario; mio zio, emozionatissimo, rimase zitto, e il colloquio con i defunti fu tenuto, come spesso avveniva, dal dottor Valente. Questi chiese al vescovo: “Monsignore, diteci qualcosa dell’altro mondo!”. La voce rispose: “Ho conosciuto la cecità in questo mondo, ora sono nella Visione Beatifica!” Bisogna sapere che monsignor Morabito, negli ultimi anni della sua vita, aveva perso completamente la vista.

 

A proposito dei contatti con l’aldilà Natuzza dichiarò:

“Sono abituata a vedere i morti da quando avevo dieci anni.

Per me è lo stesso che vedere i vivi, anzi, sono più in confidenza con

I morti che con i vivi.

Non li vedo solo durante la Quaresima e di venerdì.

Le situazioni delle persone le vedo tramite gli angioletti, che sono i

Miei informatori.

Hanno l’aspetto di bambini di dieci anni; non hanno le ali ma sono

Pieni di luce e sono sollevati da terra.

Ogni persona ha il suo angelo custode e io lo vedo.

Solo i sacerdoti l’hanno a sinistra, mentre gli altri lo hanno a

Destra.

E’ capitato a volte che venisse un sacerdote vestito come gli altri ma

Io lo riconoscono per quello che è gli bacio la mano.

“Come hai capito che sono un sacerdote?” – mi chiede.

E io gli rispondo: “Vedo l’angelo alla vostra sinistra”.

 Sono gli angeli a farsi portavoce dei defunti – afferma Natuzza – e a trasmettere loro quanto Natuzza stessa e i parenti che a lei si rivolgono vogliono domandare alle persone che non ci sono più. Con gli angeli, che hanno il ruolo di interlocutori spirituali, Natuzza diceva di essere in contatto tutto l’anno.

 

 
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