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L’ANGELO ECONOMO DELLA MADONNA Di don Marcello Stanzione PDF Stampa E-mail
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domenica 28 maggio 2023

Teresa Musco, morta nel 1976 all’età emblematica di trentatré anni, è ugualmente una protetta dell’angelo Gabriele. Egli ha avuto molto da fare, dovendola difendere in primo luogo contro le brutalità di suo padre, di cui i suoi interventi erano la causa indiretta. Ma soprattutto si è impegnato nel guidare ed istruire la ragazzina, al fine di farla progredire nelle vie della santità. Là ancora, egli non è così mal riuscito, poiché la causa di beatificazione di Teresa Musco è allo studio. I genitori di Teresa sono poverissimi e, fin dall’età di sette anni, la ragazzina deve prendersi la sua parte di lavori domestici ed occuparsi dei suoi fratellini. ...

 
Il padre essendo caduto malato, la situazione della famiglia diventa critica: le poche lire che guadagna la madre effettuando qui e là piccoli lavori che non bastano a nutrire la casa. Un giorno, allorché tutti sono raffreddati a causa di un’epidemia di influenza, la ragazzina confida la sua miseria alla Santa Vergine. Subito, ella vede in una luce splendente “un angelo bello, bellissimo”, così splendente che ella non può sostenerne la veduta. Unendo il gesto alla parola, le dice: Cara Teresa, la mamma del Cielo mi incarica di darti questi soldi. Voi potrete così fare delle provvigioni per la settimana. Ma tu non devi dire come l’hai ricevuto, sarà questo il tuo segreto. Ritornerò. Ti raccomando di pregare e di offrire a Dio tutto quello che ti accadrà. Io sono l’angelo Gabriele.

Tutta allegra, Teresa porta a sua madre i soldi che gli ha rimessi l’angelo da parte della Madonna, dicendole che una signora sconosciuta gliele ha dati. Ma il padre de la prende, tratta sua figlia da mentitrice e ladra. Per punirla, la invia a vendere al mercato delle erbe e piante selvatiche ch’ella deve raccogliere nei campi: origano, finocchi, piscialetti, cicoria. Siccome la ragazzina, magrolina e debole di costituzione, è china sotto il peso della cesta ch’ella porta, sente diventare questa subito tutta leggera – Gabriele è giunto in suo aiuto.

Il 28 febbraio 1931, la famiglia si ritrova nell’estremo bisogno, reso più acuto ancora perché abbondanti cadute di neve impediscono che si esca. Come Teresa si volta una volta in più verso la Madonna, l’angelo Gabriele le appare: Teresa, ecco quello che ti invia Gesù, egli vuole che tu sia in pace. Gesù è stanco di tanti peccati, si cerca delle anime che si sacrifichino per i peccatori e per le anime del Purgatorio. Tu soffrirai molto, ma non temere nulla, perché la Mamma del Cielo è con te, ella non ti lascerà mai sola. Sempre vicino a te per guidarti e seguirti, ella ti incoraggerà nei momenti più difficili.

Poi le da’ una bottiglia d’olio ed ogni tipo di frutti che estrae dal suo lungo abito bianco, e le designa, vicino alla porta d’entrata, un paniere pieno di viveri: patate, farina, pasta, e tre chili di carne, il che vale alla ragazzina nuove sevizie da suo padre! Conformemente a quello che le ha annunciato l’angelo, ella impara così a soffrire in silenzio e ad offrire a Dio le sue prove. Il 31 maggio 1951, Gabriele, mostrandosi di nuovo a lei, le insegna “parola per parola” una preghiera di consacrazione che ella rinnoverà tutti i giorni fino alla sua morte:

O Dio! Permettetemi di essere costantemente tra le tue mani, e che il mio cuore, il mio corpo e la mia anima siano sempre tra i Cuori di Gesù e di Maria.

Gesù, ti offro la mia anima per pisside, il mio corpo per custodia. Che i miei sospiri ti siano un incenso gradito, che i miei pensieri ti adorino, che i miei affetti mi consumino come lampade accese davanti a te, e che l’anima mia s’innalzi sempre verso il tuo Sacro Cuore!

O mio Gesù, io ti amo, raddoppia il mio amore! Io credo in te, fai crescere ogni giorno la mia fede! Da te spero tutto, o mio Dio: conferma la mia speranza! Fallo in nome del doloroso cammino che tu hai compiuto per me fino al calvario, per tutti i passi che tu hai percorso per me. Fallo in nome di tutti i battiti del tuo Cuore così amante, in nome delle sofferenze che hai subito nella tua Passione, in nome delle lacrime di Maria, la tua Santissima Madre!

O Gesù, senza di te i giorni non finiscono di scorrere, le ore non sono che tenebre: vieni, Gesù, e rimani nel mio cuore, non mi lasciare! Senza di te, io sono incapace di lottare e non posso vivere, perché solo la speranza di rivederti mi lascia intravedere il Paradiso.

Questa preghiera la sosterrà nella via di espiazione che è la sua, e più di una volta l’angelo Gabriele ritornerà ad incoraggiarla.

Il 20 settembre successivo, allorché lei è in ospedale, egli si presenta come “un angioletto dalle ali argentee e dagli occhi luminosi come delle stelle”, e la consola. Per non impressionare la piccola malata col suo splendore, egli ha preso la forma più dolce che vi sia. Sarebbe fastidioso enumerare i suoi molteplici interventi presso Teresa, ma alcune sono determinanti. Il 5 novembre 1960 – ella ha diciassette anni -, egli le ordina, in nome della Madonna, di lasciare la casa paterna: egli sovverrà ai suoi bisogni, non è l’economo della Mamma? Il 20 settembre 1964, egli le presenta una croce d’oro ornata di smeraldi, poi una semplice croce: “Gesù vuole che tu l’arricchisca di smeraldi e pietre preziose del tuo sacrificio. Se lo vuoi, tu lo potrai, poiché Egli ti darà forza, coraggio e volontà”

Il 30 settembre 1971, egli la comunica poiché, ammalata, ella non ha potuto recarsi a messa. Il 1° dicembre dello stesso anno, la prepara alla stigmatizzazione, presentandole un calice ornato di perle: “Sono venuto a raccogliere le gocce del tuo sangue per presentarle al Padre”. Sovente grave, attento e debordante di sollecitudine, egli la accompagnerà fino alla sua morte, sopraggiunta il 19 agosto 1976 dopo un’ultima estasi che, avendo messo fine ai suoi mesi di atroci sofferenze fisiche e spirituali – la notte dello spirito -, le apre quel Paradiso al quale ella aspirava con tutto il suo essere.

 
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