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Convegno di Crescita e di Formazione Cristiana
IMPORTANZA DEL ROSARIO PER I CATTOLICI Di don Marcello Stanzione PDF Stampa E-mail
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sabato 01 aprile 2023

IMPORTANZA DEL ROSARIO PER I CATTOLICIIl Sommo Pontefice san Giovanni Paolo II nel suo pellegrinaggio a Fatima il 12 maggio del 1982 esordiva così: “ Sono venuto come pellegrino a Fatima con il rosario in mano, con il nome di Maria sulle labbra e il cantico della Misericordia di Dio nel cuore.

 Volete che vi insegni il segreto per conservare la vostra eredità cristiana? È semplice non è un segreto: pregate, pregate molto. Recitate il Rosario”.

Durante la sua visita in Inghilterra poche settimane dopo aggiungeva: “è Maria che ci aiuterà a trovare il tempo per la preghiera. Per mezzo del Rosario, questa grande santa preghiera ci aiuterà a conoscere Cristo. ...

Noi abbiamo bisogno di vivere come lei ha vissuto, in presenza di Dio, elevando verso Dio la mente e il cuore nelle nostre giornaliere attività e preoccupazioni”, che è la finalità essenziale dei gruppi.

Il Santo Padre diceva che, se ci affidiamo a Lei, la Madre celeste ci aiuta a fare spazio per la preghiera, e inoltre la anima con la sua ispirazione. “Quando vi avvicinate a Gesù nella preghiera e attraverso di lui al Padre, troverete sempre ispirazione in Maria sua Madre. Con tutte le generazioni dei discepoli imparerete a pregare con lei e con lei attendere l’ispirazione dello Spirito Santo nella vostra vita”.

L’affermazione di Padre Pio che fa della preghiera la forma più alta di apostolato o di evangelizzazione sicuramente di fronte alla nostra generazione non troverebbe consensi unanimi.

Eppure Paolo VI afferma che: “Padre Pio per la sua preghiera viene riconosciuto l’apostolo più grande del secolo, dalle folle, dalle conversioni, dai prodigi e dall’ammirazione su scala mondiale.”

Si può parlare di apostolato dell’azione, dell’esempio, della parola, del dolore, delle testimonianze e di fronte a ciò l’apostolato della preghiera sembra non reggere, ma l’oggettività delle cose ci costringe a dire che si tratta di una differenza apparente e a dare ragione a Padre Pio, quando scriveva: “Tenete per certo che questo è il più grande apostolato che un anima possa esercitare nella Chiesa di Dio .tenetevi a questa mia dichiarazione che è appunto ciò che dice anche Gesù, e disprezzate tutte le persuasioni contrarie che il nemico vi verrà suggerendo.” (EP.II, 70)

S. Agostino, anche se vescovo e quindi fortemente legato all’apostolato attivo, così scriveva sul fenomeno del monachesimo, di questa marea di anime inserite nell’apostolato della preghiera: “Sembrava che avessero abbandonato il mondo più di quanto era necessario, ma non si riflette che le loro preghiere, rese pure dal loro grande distacco dal mondo, erano più efficaci per questo mondo corrotto.

I Padri della Chiesa, i grandi mistici e Dottori della Chiesa continuano con affermazioni in linea sull’argomento.

San Giovanni della Croce scrive: “L’anima che prega è quanto mai feconda e operosa per il bene dei fratelli. Un pochino di questo amore apporta maggiore utilità alla Chiesa, che non tutte le altre opere messe insieme

San Bernardo dice: “Tre cose restano: la predicazione, l’esempio, la preghiera, ma la maggiore è la preghiera”.

Terminiamo con Santa Teresina del Bambin Gesù: “Dio non ha bisogno delle nostre opere ma del nostro amore. E la preghiera è amore!

 
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