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sabato 01 aprile 2023

Influenza stagionale: santa Ildegarda la curava con la crisolite di Gelsomino Del Guercio

Questa pietra, con una particolare preparazione insieme al vino, veniva utilizzata nella medicina naturale della monaca di Bingen per curare diverse malattie

La crisolite, secondo santa Ildegarda di Bingen, è una terapia naturale contro influenze e infiammazioni delle ghiandole endocrine. Delle proprietà di questo minerale molto utilizzato dalla monaca tedesca, esperta di medicina naturale, ne parlano Chantal L. Raimondo Marcello Stanzione in “Cristalloterapia e enneagramma – Le pietre di santa Ildegarda di Bingen applicate agli enneatipi” (Sugarco edizioni). ...

Santa Ildegarda di Bingen, la monaca tedesca curava alcune malattie con pietre preziose.

fot. fragment okładki

Cristallina e granulare

La crisolite è una varietà molto limpida e trasparente di olivina. Di struttura cristallina e di aspetto prismatico, si presenta soprattutto in forma granulare e massiva; contiene ferro, magnesio, manganese.

Il settimo basamento di Gerusalemme

Menzionata come pietra decorativa sul pettorale del giudizio di Aronne, prima della quarta fila (Esodo 28,15-21), rappresenta la tribù di Neftali; e di crisolite è composto il settimo basamento della città celeste di Gerusalemme (Apocalisse 21,19-20).

 

La pietra favorita dai sultani

Si dice che fosse una delle pietre favorite dai sultani dell’impero ottomano. Fu apprezzata anche nell’antico Egitto, per le sue virtù di protezione dal male.

crisolite santa ildegarda

CC BY-SA 3.0 | Via Wikimedia

Immersione nell’olio d’oliva

Nella medicina naturale di santa Ildegarda, questa pietra ha potere vivificante, ed è efficace in caso di febbre. Inoltre rinsalda le conoscenze e il sapere di chi la possiede. Per i dolori al cuore, in particolare, il procedimento prevede di immergere la pietra in olio d’oliva prima di passarla sul punto dolorante.

La purificazione delle ghiandole endocrine 

Tutte le ghiandole endocrine, il fegato, la colecisti e l’intestino tenue vengono purificati da questa pietra. Agisce sui tessuti e contemporaneamente rafforza il sistema immunitario.

«Se la si custodisce sempre con sé, questa gemma ha inoltre la facoltà di rinsaldare la conoscenza. (…) Chi dispone di un solido sapere e di buone capacità deve perciò portarla vicino al cuore e fino a quando vi rimarrà posata, le sue capacità non si affievoliscono perché il crisolito possiede i suoi poteri per l’influsso delle sette ore» (Ildegarda).

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Contro l’influenza

La crisolite, inoltre, veniva utilizzata come rimedio contro le influenze che allora, come oggi, avevano la loro stagionalità ma erano assai più pericolose perché a maggior rischio di complicazioni batteriche.

 

crisolite

Public Domain | Wikipedia

Crisolite e vino

Il rimedio che santa Ildegarda suggeriva in caso di affezioni di questo genere era a base di crisolite e vino. E la preparazione prevedeva che la pietra in un primo momento venisse esposta ai vapori del vino. Poi la terapia proseguiva con il bere il vino e, in ultimo, bisognava mettere in bocca la pietra, in modo che potesse sprigionare tutte le sue virtù balsamiche al fine di rinforzare l’organismo.

La sofferenza del cuore

La santa di Bingen però attribuiva a questa pietra anche un’altra priorità curativa di medicina naturale: poteva aiutare a lenire la sofferenza del cuore. Il modo di usarla era semplice: bisognava immergere la pietra nell’olio (di oliva) e massaggiare la parte sinistra del petto fino a ottenere un buon assorbimento dell’olio stesso da parte della cute.

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Aiuto ai neonati 

Un’altra azione assai importante della crisolite era la protezione dei neonati. In questo caso la pietra veniva posta accanto alla culla: aveva il potere di difendere i bambini dagli influssi negativi che avrebbero potuto farli ammalare. Sappiamo bene come, in quell’epoca, la mortalità infantile fosse elevata e dunque le raccomandazioni della santa erano di vitale importanza per la famiglia.

Naturalmente stiamo parlando di medicina naturale, e non c’è alcuna pretesa di sostituirla con quella tradizionale. Ma gli spunti offerti dall’esperienza di santa Ildegarda possono comunque risultare utili ed efficaci.

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