Menu Content/Inhalt
Home Page arrow Editoria e Libri arrow GLI ANGELI E GLI OMAGGI RESI AL CORPO DEI DEFUNTI Di don Marcello Stanzione
Convegno di Crescita e di Formazione Cristiana
GLI ANGELI E GLI OMAGGI RESI AL CORPO DEI DEFUNTI Di don Marcello Stanzione PDF Imprimir E-Mail
Calificación del usuario: / 0
MaloBueno 
escrito por Amministratore   
venerdì, 17 de febbraio de 2023
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions

GLI ANGELI E GLI OMAGGI RESI AL CORPO DEI DEFUNTIUn’altra missione degli angeli presso i corpi dei defunti consiste nel sottrarre il corpo d’un santo personaggio – sovente un martire – alla profanazione. E’ quello che accadde per il francescano Ladislao Tomaso Da Foligno ed i suoi compagni, martirizzati nel 1369 a Widdim, in Bulgaria. Al di sopra dei loro corpi lasciati vicino al Danubio, un chiarore accompagnato da intermittenze di canti celesti sussistette fino a che si furono inumati i loro resti. ...

 

Dopo il martirio del francescano Friedrich Bachstein e dei suoi tredici compagni, messi a morte a Praga dagli ussiti nel 1611, gli angeli fanno sentire i loro canti al di sopra dei loro cadaveri, poi nella cappella dove sono inumati, mentre che il coro si riempì la notte di luci misteriose che una fiamma abbagliante si mostra nel campanile.

Gli eventi che seguirono la morte del sacerdote Marc Kruzeckavin e di due gesuiti, uccisi dagli ussiti cechi il 7 settembre 1619, si ripeterono durante una quindicina d’anni, fino a che la contessa Forgach ebbe ottenuto per essi una sepoltura decente nella chiesa di Hennek: più d’una volta, si vide una viva luce risplendere nelle stanze dove essi erano stati uccisi. Talvolta, dei canti melodiosi accompagnavano quel chiarore celeste, che si attribuì agli angeli.

Dopo il martirio del carmelitano scalzo Denis De La Nativité, messo a morte a Goa (India) il 29 novembre 1638, il suo corpo rimase incorrotto in mezzo a quello dei suoi compagni, mentre delle luci abbaglianti apparvero al di sopra, alternavano con la voce del defunto, che continuava aldilà della morte a proclamare il Vangelo. Furioso, il re fece interrare il corpo, che si ritrovò fin dall’indomani di nuovo sul suolo. Allora egli lo fece gettare in mare, legato ad una grossa pietra ma il corpo ritornò sulla spiaggia. Egli lo fece portare nella foresta affinché le belve lo divorassero: fu di nuovo riportato misteriosamente al suo posto. Di tanto in tanto, dei canti soavi si facevano sentire tutto intorno, mentre che i soldati lo custodivano. Il santo corpo rimase così incorrotto e fresco per sette mesi, fino al momento in cui gli si diede una sepoltura dignitosa.

Dieci anni più tardi, simili prodigi accompagnarono la morte dei francescani Giacomo Zampa e Ferdinando Isola, martiri in Albania nel 1648. i loro corpi furono lasciati all’abbandono per tre giorni sulle sponde del fiume Boiana, ma delle luci soprannaturali apparvero al di sopra delle spoglie, mentre che gli angeli facevano sentire i loro canti. Si decise allora ad inumarli sulle sponde del fiume. Alcuni anni più tardi, la loro tomba fu devastata da un’inondazione, e si perse la traccia dei loro resti. Ma nuove luci insolite e canti melodiosi facendosi sentire nell’aria al di sopra di un posto preciso permisero di ritrovare di nuovo i loro corpi santi.

Durante la notte che seguì la morte di Alberico Crescitelli, un sacerdote martirizzato in Cina il 21 giugno 1900, dei guerrieri vestiti di rosso e aventi delle lampade apparvero al di sopra del luogo del martire, mettendo in fuga i sicari che aspettavano la venuta dei cristiani per catturare anche questi. Verso l’una del mattino, i cristiani videro nel cielo un chiarore insolito, alcuni vi distinguevano anche i soldati misteriosi, ma non osavano avvicinarsi, per timore di cadere tra le mani dei pagani. Se ne conclude che i guerrieri luminosi erano degli angeli. In seguito, vi furono sul posto diverse apparizioni d’un cavaliere circondato di luce, nel quale alcuni vedevano San Michele, nel mentre che altri credevano piuttosto essere padre Alberico. Quest’ultimo è stato canonizzato con gli altri martiri della Cina il 1° ottobre 2000 da Giovanni Paolo II.

 

 
< Anterior   Siguiente >

Traduttore

English Arabic Bulgarian Chinese (Simplified) Chinese (Traditional) Croatian Czech Danish Dutch Finnish French German Greek Italian Japanese Korean Norwegian Polish Portuguese Romanian Russian Spanish Swedish Catalan Filipino Indonesian Latvian Lithuanian Serbian Slovak Slovenian Ukrainian Vietnamese Albanian Estonian Galician Hungarian Maltese Thai Turkish Persian Afrikaans Malay Swahili Irish Welsh Belarusian Icelandic Macedonian

Statistiche Sito

Usuarios: 114030
Noticias: 3872
Enlaces: 35
Visitantes: 310830608
Hay 120 invitados en línea

Feed Rss