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PRESUNTE APPARIZIONI DI SAN MICHELE E DEGLI ANGELI A ROSA QUATTRINI A SAN DAMIANO PIACENTINO PDF Stampa E-mail
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venerdì 03 febbraio 2023

PRESUNTE APPARIZIONI DI SAN MICHELE   E DEGLI ANGELI A ROSA QUATTRINIdi Cosimo Cicalese

Don Marcello Stanzione, noto studioso di angelologia, è l’autore del libro “Gli angeli di mamma Rosa. Spiriti celesti a san Damiano Piacentino?”, edito dalla casa editrice Il Segno di Udine. Il 29 settembre 1961, nella festa di San Michele Arcangelo, in un piccolo villaggio del nord Italia, San Damiano Piacentino, un'umile madre di famiglia morente, Rosa Quattrini, viene improvvisamente guarita da una giovane visitatrice. Nel maggio 1962, questa giovane donna si fa conoscere da Rosa come Madre della consolazione e degli afflitti, durante il suo pellegrinaggio a Padre Pio. Ma chi è Rosa, la presunta veggente dei messaggi della Vergine a San Damiano Piacentino? ...

 
Rosa Buzzini nacque a Santimento di Rottofreno in provincia di Piacenza, il 26 gennaio 1909 da Federico Buzzini e da Giacomina Peveri, genitori profondamente cristiani. Fu battezzata nella chiesa di Santimento il 27 gennaio 1909 con il nome di Rosa, Maria, Paola. Rosa ebbe tre altre sorelle: Pierina, Anna e Giuseppina. Ancora giovanissima perse il padre, rimase così con la madre vedova e le tre sorelle, inserita nella grande famiglia patriarcale del nonno paterno Paolo che con i figli conduceva un grande podere agricolo. Passarono i primi anni e Rosa non cammina ancora. Fu guarita per intercessione della Madonna al Santuario della Beata Vergine del Pilastro.

La madre Giacomina, donna di grande spiritualità, si occupò dell’educazione scolastica e della formazione religiosa delle figlie, trasmise a loro il dono della fede, della preghiera e di tutti quei valori cristiani annunziati dal Vangelo. Le sorelle Anna e Pierina abbracciarono la vita consacrata come suore missionarie in Sri Lanka e Brasile e Giuseppina diventò suora carmelitana di clausura in Toscana. Dopo la scuola dell’obbligo, Rosa aiutava la famiglia nel lavoro dei campi e si rendeva disponibile in parrocchia per insegnare il catechismo ai bambini. All’età di 28 anni, il 17 ottobre del 1937, nella parrocchia di S. Maria Assunta di Settima di Gossolengo, si sposò con Giuseppe Quattrini di Villò di Vigolzone. Nel 1938 morì la mamma Giacomina all’età di 56 anni. Nel 1945 abbracciò la spiritualità del Terz’Ordine Francescano Secolare. Giuseppe e Rosa ebbero tre figli: Giacomina (1938), Paolo (1943) e Piergiorgio (1952). Rosa dovette ricorrere, sempre con grande difficoltà, al parto cesareo e specialmente per l’ultima gravidanza, dovette scegliere tra la sua vita e quella del nascituro. Offrì al Signore la sua vita, se fosse stato necessario, pur di salvare il bambino e, da questo atto eroico, furono salvi ambedue. Seguirono però nove anni di malattia, fintanto che fu guarito improvvisamente il 29 settembre 1961, nella festa di S. Michele Arcangelo, tramite l’intercessione di Padre Pio da Pietrelcina. Nel 1962 incontrò S. Pio da Pietrelcina che, in ringraziamento della guarigione ottenuta dalla Madonna, la invitò a dedicarsi per due anni all’assistenza di ammalati gravi o terminali, aiutandoli a preparare il loro incontro definitivo con Dio.

Il 16 ottobre 1964

In Borgo Paglia di san Damiano, ebbe la prima presunta apparizione della Madonna delle Rose, che le trasmise un pressante messaggio di conversione per l’umanità in grave pericolo. La Madonna dà a Rosa un nome nuovo, Rosa di Gesù Maria, per indicare che è chiamata da Dio e destinata ad un’opera particolare nel suo disegno di salvezza; una chiamata personale rivolta alla coscienza più profonda di Rosa, una chiamata che ne sconvolge l’esistenza non soltanto nelle sue condizioni esterne, ma sin nel cuore. Rosa risponde a queste chiamata con un’adesione immediata e cosciente, di fede, di obbedienza e di amore. Gesù la chiama ad abbracciare la Sua Croce, per una missione di bene anche per gli altri. Le apparizioni ed i messaggi trasmessi al pubblico durarono fino al 1970; dal 1964 al 1970, Rosa intervenne personalmente nella guida della preghiera con i pellegrini e trasmise direttamente i messaggi. Accolse nel suo piccolo oratorio migliaia di persone, dando a tutti una parola di conforto e soprattutto ascoltando e pregando per le sofferenze e le pene di tanti fratelli e sorelle. Successivamente, in obbedienza al Vescovo di Piacenza, Rosa si ritirò a vita quasi conventuale nella propria abitazione, ricevendo ancora la presunta visita della Madonna e i suoi presunti messaggi fino alla sua morte, ma questi (1970-1981), su sua espressa volontà, non sono stati ancora divulgati.

Iniziò l’Opera della Città delle Rose, fondandone e plasmandone il cuore: il “Piccolo Giardino di Paradiso”, con la preghiera quotidiana dei tre rosari per contemplare con Maria i gesti salvifici di Gesù ed accogliere l’amore misericordioso della SS. Trinità. Il 31 marzo 1971, dopo breve malattia, morì il marito Giuseppe.

Di sé Rosa diceva sempre “Sono nulla, io”. Con questa coscienza della propria ignoranza, della propria incapacità, con quell’umiltà e forza che nasce dalla familiarità e naturalezza del soprannaturale, Rosa era capace di accogliere tutti, i semplici e i sapienti, senza timore né soggezione; dava l’amore del suo cuore, in spirito di servizio fraterno; restava ferma, gioiosa e serena nella fede, perseverante nella preghiera quotidiana, attenta a concretizzare le presunte richieste della Madonna per questo luogo.

Nel 1974, costituì l’Associazione Ospizio Madonna delle Rose, ora Ente Morale riconosciuto per la realizzazione della Città delle Rose con il carisma della preghiera, dell’accoglienza e delle opere a favore dei fratelli più bisognosi e con un programma di vita spirituale secondo gli inviti di Maria:

pregare, amare, offrire, soffrire, tacere

Dopo una vita di preghiera, di dedizione alla famiglia, di sofferenza, di fedeltà assoluta al Messaggio della Madonna e di obbedienza filiale alla Chiesa, testimoniata nel nascondimento, nell’umiltà, con eroismo quotidiano, Rosa lasciò questo mondo terreno il 5 settembre 1981 all’età di 72 anni. I funerali furono celebrati a San Damiano il giorno 8 settembre nella Natività di Maria SS. La folla presente fu di oltre 10.000 persone provenienti da tutti i Continenti. Ora riposa nel cimitero di San Damiano in un piccolo loculo, dove ha voluto che ci fossero anche i resti della sua amatissima madre Giacomina.

Gli angeli occupavano un posto importante nel mondo di mamma Rosa come verrà con affetto chiamata dai tanti devoti della Madonna. Secondo questi presunti messaggi San Michele Arcangelo, Capo delle milizie celesti, veniva al mattino presto a darle i consigli per la giornata. Egli precedeva anche ogni venuta della Santa Vergine. Mamma Rosa raccomandava di invocare spesso san Michele. Possiamo e dobbiamo rivolgerci con fiducia a san Michele, anche per i piccoli problemi quotidiano. Con la sua spada può togliere di mezzo gli ostacoli, e con la fiamma d’amore del suo cuore puro può alimentare la fede e l’amore nella nostra anima. Ecco alcuni presunti messaggi che si riferiscono all’arcangelo principe delle schiere angeliche:

“Fratelli miei, io sono tutto con voi, vi difendo e vi assito, vi proteggo lungo tutto il corso della giornata. Con la mia spada, vi difendo contro il nemico infernale, lo spingo nelle profondità dell’abisso dell’inferno, scaccio le tentazioni, vi guido al porto accanto alla Mamma Celeste che tanto vi ama” (san Michele arcangelo, 5 agosto 1967).

“Non abbiate paura, ma abbiate fede in me san Michele Arcangelo, perché vengo su ordine di Dio Padre! Per infinità bontà e l’infinita misericordia della nostra Mamma Celeste, Lui mi invia ancora a voi. La battaglia decisiva tra le nostre due armate (quella di san Michele e quella del demonio) è iniziata, ma è solo per intercessione di colei a cui Dio ha donato il potere di schiacciare la testa di Satana, che avremo la vittoria decisiva. Io sono ai suoi ordini assieme a tutti i battaglioni della milizia celeste. Voi che credete in me, combattete con me attraverso la preghiera e la recita del santo rosario! Coraggio, fede, forza! Tutto per il trionfo del Cuore immacolato di Maria, per il Regno di Gesù, un Regno d’amore e di pace, e per la gloria di Dio Padre!” (san Michele arcangelo, 29 maggio 1967).

“Noi faremo tutto: io con la spada e voi con il rosario in mano. Noi la faremo trionfare al più presto” (san Michele arcangelo, 5 gennaio 1968).

“Affinché possiate essere sempre più forti nella fede e vittoriosi in tutto e per tutto, noi portiamo, a nome del Padre Eterno, la potenza, la saggezza, la scienza, l’amore. Siate forti nella fede e tutto si risolverà! La Mamma Celeste prepara il posto, là in alto nel cielo, per coloro che hanno creduto alla sua venuta. Là, con grande gioia, noi intoneremo canti con gli angeli, i santi, i cherubini, i serafini, con tutti! E il Padre Eterno aprirà le sue braccia, ci benedirà e ci stringerà a sé” (san Michele arcangelo, apparso insieme a san Raffaele e san Gabriele, 31 maggio 1967).

“Preghiamo insieme, riuniamoci con un grande amore verso il Padre Eterno! Domandiamogli pietà! Che lo Spirito Santo inspiri le anime affinché possano ricevere luce e forza per comprendere la Verità! Veglierò con voi e combatteremo insieme per sconfiggere Satana da ogni parte, così che non venga più in questo mondo! Ci sarà allora un mondo di pace, di gioia e di felicità per quelli che resteranno” (san Michele arcangelo, 31 maggio 1967).

 Mamma Rosa invitava a ricorrere anche all'aiuto e alla protezione del nostro angelo custode per tutto ciò che riguarda la vita spirituale come per le necessità attuali della vita terrestre.

La Madonna delle Rose ci invita a più riprese a mandare spesso il nostro angelo custode in missione, anche presso le persone che conosciamo e che possono avere bisogno dell’aiuto divino. Ecco alcuni messaggi ricevuti da mamma Rosa che riguardano gli angeli:

“Pregate il vostro angelo custode che vi sia sempre a fianco e vi segua sempre, e mandatelo anche ai confini della terra…che tutti devono svegliarsi da questo grande sonno in cui sono immersi” (12 settembre 1966).

“Invocatelo in tutti i minuti del giorno e della notte, che vi difenderà dalle tentazioni, dai pericoli di anima e di corpo (23 maggio 1968).

Chiamate il vostro angelo custode; spesso, durante la giornata! Che egli possa sempre essere al vostro fianco e guidarvi sulla via della virtù!” (4 agosto 1967)

“Amatevi gli uni gli altri! Pregate i vostri angeli custodi: inviateli a tutti coloro che non sono nella grazia di Dio e che non vogliono riconciliarsi con Gesù! Mandate i vostri angeli custodi, affinché possano tutti avere la consolazione e la pace! (27 gennaio 1967).

Inviate il vostro angelo fino ai confini della terra! Inviateli, specialmente a tutti i malati e ai giovani, perché possano conoscermi e amarmi!” (24 febbraio 1967).

“Inviate i vostri angeli custodi a tutte le anime affinché tutte possano avere la luce e la forza e perché tutte possano comprendere il dono che fa loro Gesù!” (14 aprile 1967).

“Domandate soprattutto la conversione dei peccati! Inviatemi i vostri angeli custodi affinché, per mia intermediazione, essi possano convertire i peccatori!” (19 maggio 1967).

“Non abbiate paura quando verranno le lotte…Alzate gli occhi al cielo e invocate la vostra dolce Mamma Celeste! Chiamatemi, sarò al vostro fianco. Chiamatemi gli arcangeli: saranno i vostri protettori! Invocate il vostro angelo custode che è continuamente accanto a voi: vi aiuterà, vi darà forza e coraggio” (5 giugno 1967).

“Manderò tutti gli angeli custodi nel mondo affinché tutti possono trovare la fede. Pregate per i peccatori…perché possono venire in Paradiso, là dove si gioisce una felicità eterna!” (12 maggio 1967).

Mamma Rosa riservava il primo posto alla partecipazione alla Messa e alla santa comunione, mettendo anche l'accento sulla necessità di ricevere spesso il sacramento della penitenza. La preghiera e l'abnegazione hanno incorniciato tutta la sua vita. Aveva una venerazione e un amore profondo per la Chiesa. Amava particolarmente il Santo Padre al quale ella era vicinissima (Paolo VI le appariva spesso – anche mentre era ancora in vita – affianco alla Santa Vergine). Considerava e rispettava i vescovi e i sacerdoti (anche oppositori), come dei rappresentanti e dei ministri di Dio. Ella fu in tutto filialmente sottomessa all'autorità autentica della Chiesa. Anche se il suo vescovo affermava che non c'era niente di soprannaturale, ella aveva accettato di non far conoscere più i messaggi che riceveva a partire dal 1970 fino alla sua morte nel 1981 e di non guidare più le preghiere, né dare consigli ai pellegrini.

 
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