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Convegno di Crescita e di Formazione Cristiana
PADRE PIO E L’IMPORTANZA DELLA PREGHIERA Di don Marcello Stanzione PDF Imprimir E-Mail
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domenica, 15 de gennaio de 2023
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PADRE PIO E L’IMPORTANZA DELLA PREGHIERASan Pio da Pietrelcina insisteva con i suoi figli spirituali sulla necessità della preghiera, dicendo loro che: “Va all’inferno chi prega poco.”

Cleonice Morcaldi un giorno gli disse; “Padre sant’Alfonso ha detto che si danna chi non prega” e il Padre le rispose: “Chi prega poco si può paragonare a chi non prega.”

A una suora che un giorno gli fece presente che le nuove costituzioni suggerivano un Pater Noster ben meditato piuttosto di tante Ave Maria, il padre rispose: “Chi prega molto si salva, chi prega poco si danna o va a rischio di dannarsi. Chi non prega non ha bisogno del diavolo che lo porti, va all’inferno con le sue gambe.” ...

 

Pina Patti conferma: “Se il Padre vedeva poco impegno per la preghiera, diventava serio e ripeteva la sua massima: “Ricordati che chi non prega si danna, chi prega poco si mette in pericolo di perdersi, si salva chi prega molto.”

Ad un penitente che si accusò di pregare un po' distratto, il Padre disse: “Male chi non prega, malissimo chi prega e prega male.”

Il padre raccomandava, quando ci si metteva a pregare, di creare un clima di raccoglimento, per favorire il colloquio con Dio.

In particolare Padre Pio metteva in guardia i figli spirituali dai molti nemici del raccoglimento, il primo dei quali individuava nell’interessarsi dei fatti della gente.

Un giorno Enedina Mori disse al padre. “Non sono fervorosa”

E Padre Pio rispose: “Per forza, ti interessi di questo e di quello. Dove lo vuoi trovare il fervore, fra questo cumulo di miserie?”

Una delle massime importanti dettate dai maestri dello Spirito per un buon cammino di fede rimane sempre “Attende tibi”: pensa a te stesso.

Un altro elemento che nuoce molto allo spirito di preghiera è il molto parlare.

Una figlia spirituale che viveva poveramente, riferisce questo colloquio con il Padre: “Padre se mi invitano a pranzo o a cena devo accettare?” Padre Pio: “Accetta sempre quando ti invitano.”

Lei aggiunge: “Ma si perde tempo a parlare”, Padre Pio: e tu mangia e vieni via.”

Lei continua: “a casa mi sento più raccolta”

Padre Pio: “Allora rimani a casa il raccoglimento vale di più.”

Il pericolo di nuocere al raccoglimento si può nascondere anche in un’opera buona.

Ci racconta un'altra figlia spirituale: “la moglie del maresciallo Russo, ammalata chiedeva che andassi a trovarla, ed a volte mi tratteneva anche due ore, perché aveva bisogno di parlare.

Lo dissi con il Padre il quale mi rispose: “Così non piace neanche a Gesù” e poi aggiunse: “Il molto parlare raramente va esente da difetti e si deve ricordare che il Signore ci dice che dobbiamo rendere conto di ogni parola oziosa.”

Il padre non solo invitava i suoi figli spirituali a pregare, ma li esortava anche a mettere nelle sue mani la loro preghiera.

Racconta la Signora Florio, di essersi lamentata con il Padre per la sua preghiera che riteneva “brutta e imperfetta” e il Padre le rispose: “Tu dalla a me come una moneta arrugginita: io la pulisco, la lucido, la metto nel sangue di Gesù e diventa d’oro.”

Ad un'altra figlia spirituale che gli faceva osservare come recitasse il rosario “a tratti e a strappi”, egli disse:” Dallo a me ed io lo cucio”

Padre Pio poi si commuoveva quando qualcuno pregava per i suoi bisogni spirituali o per le sue intenzioni.

Se gli si diceva” Padre ho detto il rosario per voi”, il Padre ti afferrava la mano e se non si era svelti a ritirarla, lui te la baciava, lui che si sentiva un grande peccatore.

Abbiamo già più volte parlato del fatto che pregare per Padre Pio era recitare il Santo Rosario, con il rosario egli “risolveva e faceva risolvere tutto alla Madonna,” visto che dalla Madonna egli ha sperimentato tutto l’aiuto immaginabile e inimmaginabile durante tutta la sua esistenza terrena.

Sappiamo inoltre dalle domande che molti suoi figli spirituali gli rivolsero sull’argomento che la Mamma Celeste non lo lasciava mai, lo accompagnava durante tutta la sua giornata, era con lui nella sua cella, era con lui nel confessionale, dove lei stessa accompagnava i penitenti, era con lui nella celebrazione del Santo Sacrificio dell’altare.

 Così scrive Padre Pio a Padre Agostino il 1° maggio del 1912:

 “Babbo Carissimo, Oh, Qual bel mese è il mese di maggio! E il più bello dell’anno! Si padre mio questo mese come predica bene le dolcezze e la bellezza di Maria! La mia mente nel pensare agl’innumerevoli benefici che ha fatto a me questa cara Mammina mi vergogno di me stesso, non avendo guardato mai abbastanza con amore il di Lei cuore e la di Lei mano, che con tanta bontà me li compartiva, e quel che più mi dà afflizione è di aver ricambiato le cure affettuose di questa nostra madre con tanti continui disgusti. Quante volte ho confidato a questa madre le penose ansie del mio cuore agitato! E quante volte mi ha consolato! Ma la mia riconoscenza quale fu? . . .Nelle maggiori afflizioni mi sembra di non aver più madre sulla terra ma di averne una molto pietosa in cielo.

Povera Mammina quanto bene mi vuole. L’ho constatato di bel nuovo allo spuntare di questo bel mese. Con quanta cura mi ha ella accompagnato all’altare questa mattina. Mi è sembrato che ella non avesse altro a cui pensare se non a me solo col riempirmi il cuore di santi affetti.

 Un fuoco misterioso sentivo dalla parte del cuore, che non ho potuto capire. Sentivo il bisogno di applicarvi del ghiaccio, per estinguere questo fuoco che mi va consumando.

Vorrei avere una voce si forte per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la Madonna.”

Davvero Padre Pio non perdeva occasione per spronare i suoi figli ad amare la Madonna, in particolare così istruiva padre Pellegrino: “Dio prende l’intimo della nostra natura, anima e corpo, e lo divinizza, per stabilire un colloquio tra sé stesso e noi: ecco la Madonna! La Madonna è la creatura più umana e più divina che Dio potesse creare. Desidero che i miei figli spirituali imparino a vedere la Vergine Santissima in questa luce, per non fallire nella vita spirituale e non temere gli avversari. Basta essere devoti precisi e decisi, basta essere solleciti ed innamorati dei lei, inclini alla bontà e attenti a non prendere le pieghe cattive di coloro che disprezzano le cose umili.

Se i miei figli spirituali si convinceranno di questa fede e devozione verso la Madre Benedetta, non crederò di avere lavorato invano in questo mondo e alla mia morte riposerò in pace.”

Modificado el ( domenica, 15 de gennaio de 2023 )
 
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