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Perché gli angeli vivono in stato di grazia Di don Marcello Stanzione PDF Stampa E-mail
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domenica 02 ottobre 2022

Perché gli angeli vivono in stato di graziaLa creazione degli Angeli ha avuto luogo all'inizio, cioè in quel momento primordiale in cui Dio, uscendo dal suo riposo eterno, ha compiuto un atto da Creatore. Essa è verosimilmente coincisa con la creazione della materia caotica, dei primi elementi del mondo. E' quello che ci fa capire il Concilio del Laterano. Abituati come siamo alle lenti formazioni, noi non possiamo concepire che cosa comportò questa creazione istantanea di miriadi di spiriti angelici che il raggio divino riempiva creandoli, e che fin dalla loro apparizione formarono un coro immenso di lode del Dio Eterno. ...

 
Questa moltitudine di Spiriti non era un turbinio di esseri immateriali dispersi confusamente in uno spazio infinito. Il mondo angelico apparve fin dall'inizio organizzato, uscì dal nulla schierato come un esercito in un ordine ammirevole. Queste pure intelligenze erano distribuite in tre Gerarchie, che a loro volta erano divise in tre Cori. La Gerarchia superiore comunicava alla media, e la media all'inferiore la sovrabbondanza dei benefici divini. Ed i nove Cori, come nove mondi di luce inglobati in una sfera immensa, gravitavano intorno ad uno stesso centro che altro non era che Dio stesso.

 

 Le nature degli angeli erano perfette secondo la natura. Esse avevano la gioia innata delle loro potenti facoltà. Esse si conobbero le une le altre con una penetrazione reciproca. Conobbero Dio, non nell'impenetrabile mistero della sua essenza, ma nelle sue gloriose qualità di Spirito Creatore ed Immortale. I loro sguardi squarciarono il velo della creazione materiale, e ne colsero, nel raggio divino che la porta e che la feconda, le leggi ordinatrici piene di saggezza. In una parola nulla sfugge all'occhio di questi spiriti; ed un istante basta loro per prendere possesso del mondo intellettuale che era il loro elemento. Nello stesso tempo la loro volontà provò uno slancio ugualmente magnifico. Essa trasalì in Dio col movimento stesso che la portava verso la gioia. Essa l'adorò in sé stesso e nelle sue opere. Questo primo slancio era un seguito dell'Atto Creatore; esso fu buono ma non meritorio; perché risultava dall'impulso di Dio Creatore e non da una determinazione libera della creatura.

         Sarebbe stata cosa da poco per l'Angelo essere creato nella perfezione delle sue facoltà naturali, se non fosse stato elevato allo stato di grazia. Il Creatore si degnò di dare questa pillola di perfezione suprema alla prima ed alla più bell'opera delle sue mani. “Contemporaneamente, dice Sant'Agostino, la natura Angelica fu creata e la grazia fu sparsa negli Spiriti angelici”. Essi erano fatti per una beatitudine soprannaturale: fin dal primo momento della loro esistenza, essi furono messi nelle condizioni di pervenire a questa beatitudine, che consiste nella visione intuitiva di Dio.

Dio diede dunque agli Spiriti angelici, creandoli, la grazia; diede loro le virtù soprannaturali che ne sono la risultante necessaria. Depose in essi questo seme di gloria e di beatitudine. Li mise in relazione d'amicizia con sé stesso. L'infusione della grazia in questi puri Spiriti, è impossibile anche concepirlo. Non trovando in essi alcun ostacolo, penetrando liberamente in queste nature diafane, essa si sparse dal centro del loro essere nelle loro nobili facoltà come un fiume di splendori. Riferendosi a questa infusione di vita soprannaturale, Sant'Agostino ha detto degli angeli questa bella espressione: "Subito fatti, furono fatti luce". Perché la prima luce s'era inclinata in questi Spiriti come il raggio del sole in un diamante, essa ne aveva fatto tanti focolari di luce. Essi non gioivano della visione di Dio; ma erano come piombati nell'ombra luminosa dove Egli si nasconde; essi lo conoscevano per fede, nel mistero della Trinità delle Persone, con una chiaroveggenza che noi non abbiamo. Essi non possedevano Dio; e tuttavia Dio sedeva in essi come sul trono dall'alto del quale egli presiedeva al resto della creazione. Essi non erano ancora nel cielo definitivo che è il luogo proprio della visione divina ed il soggiorno dei beati; ma erano in un paradiso spirituale che ne è il vestibolo. E' nelle delizie di questo paradiso che il profeta ci dipinge Lucifero prima del suo peccato. "Tu eri il sigillo della rassomiglianza di Dio, tu eri pieno di saggezza e perfetto in bellezza; tu ti trovavi nelle delizie del paradiso di Dio; il tuo abito era arricchito di ogni tipo di pietre preziose: Tu eri come un Cherubino che distende le sue ali per coprire il propiziatorio, io ti avevo stabilito sulla montagna santa, tu marciavi in mezzo alle pietre preziose della creazione, fino a che l'iniquità non fu trovata in te" (Ez.28,12-15).

 Il momento della Creazione ha lasciato perplessi i Padri della Chiesa ed i teologi che non sono mai pervenuti ad una certezza. Essi non poterono che constatare l’assenza di precisione nei testi biblici. La Genesi e l’Ecclesiastico non sono affatto espliciti: “All’inizio, Dio creò il Cielo e la Terra” dice l’una; e l’altro: “Colui che vive nell’Eternità creò tutto allo stesso tempo”.

Origene, Sant’Agostino, San Tommaso d’Aquino, confessarono di volta in volta il loro imbarazzo.

Da un passo del Libro di Giobbe (Giobbe 38,5-7), era possibile dedurre l’anteriorità della creazione angelica sulla creazione materiale: “Chi ha posto la pietra angolare, quando gli astri del mattino cantavano in coro e che tutti i Figli di Dio lanciano delle grida di allegria?”.

         Gli astri del mattino, per i commentatori sacri, sono gli Angeli, i Figli di Dio, nel senso in cui ogni creatura ha Dio per padre. Questa idea di mattino lascia supporre che essi furono creati per primi. L’appellativo di antico serpente (Apoc.12,9) dato al demonio, Angelo decaduto, che tenta Adamo ed Eva, conferma questa anteriorità. Sant’Agostino, ne La Città di Dio, formula l’ipotesi che gli Angeli siano stati creati nello stesso istante della luce. La sola certezza posta dalla Chiesa è che tutti gli Angeli furono creati nello stesso tempo (Concilio Laterano IV (1215) e Vaticano I (1870).

Ultimo aggiornamento ( domenica 02 ottobre 2022 )
 
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