UN LIBRO DI PREGHIERE DELL’EDITRICE ANCILLA IN TEMPO DI SOFFERENZA Di Elia Lucchini |
Scritto da Amministratore | |
giovedì 03 marzo 2022 | |
L’editrice cattolica Ancilla ha stampato il testo “Preghiere di guarigione e di liberazione nella sofferenza” a cura di don Marcello Stanzione e di Pino Sciarrino conosciuto anche come Pino di Missaglia, leader carismatico cattolico della comunità “Madonna di Lourdes e san Luigi Orione” a Missaglia in provincia di Lecco. ...
Dai racconti di guarigione fisica del Nuovo Testamento apprendiamo che tali miracoli si applicano a qualsiasi genere di malattie, da quelle di modeste gravità a quelle assai gravi come la lebbra, dalle condizioni croniche a coloro che si trovano in punto di morte. Il primo passo nella guarigione e nella liberazione dagli spiriti maligni è la voglia forte di guarire, sembrerà strano, ma per molti avere una malattia fisica o spirituale è un modo per evitare scelte e responsabilità. Il desiderio di guarigione e di liberazione necessita anche in coloro che assistono l'ammalato. Il secondo passo, è l'impegno deciso ad affrontare gli eventuali impedimenti alla guarigione fisica e della liberazione che possono essere peccati non espiati, odio verso persone, una vita non igienicamente sana, guarigioni ottenute attraverso il coinvolgimento con l'occulto. La preghiera di guarigione fisica non disprezza o minimizza l'attività dei medici e degli ospedali, il capitolo 38 del libro del Siracide loda i medici, ci ricorda che ogni guarigione viene sempre da Dio. La preghiera di guarigione fisica è più opportuna farla attraverso un'equipe comunitaria, perché in tal modo si realizza una più grande abbondanza di carismi e si evita il pericolo sempre presente dell'orgoglio di chi potrebbe sentirsi dispensatore esclusivo della potenza guaritrice di Dio. Riguardo poi alla domanda su chi sia abilitato ad esercitare la preghiera di guarigione il padre Mac Nutt scrive: "Io credo che ogni cristiano possa essere potenzialmente adoperato per operare una guarigione. Chi guarisce è Cristo, e dal momento che Egli, il Padre e lo Spirito Santo risiedono in ogni battezzato, essi possono al momento opportuno operare attraverso le preghiere di qualsiasi cristiano": "Tutto è possibile a chi crede" ha detto Gesù (Mt 9, 23). Siamo tutti invitati a pregare per ottenere le guarigioni. In particolare siamo chiamati a pregare per quanti ci sono in qualche modo più vicini: Dio adopera le preghiere fatte dai genitori per i figli, quelle fatte dal marito per la moglie e viceversa. Anche gli amici posseggono un particolare legame di amore, che Dio utilizza per ottenere la guarigione, quindi essi pregano a vicenda. I sacerdoti, data la loro posizione di guide della comunità cristiana e di consulenti spirituali, posseggono un dono speciale della guarigione connesso con il loro ufficio. Il compianto sacerdote francese René Laurentin, senza peli sulla lingua, ha affermato: "Il disamore e l'abbandono da parte della Chiesa, della sua funzione terapeutica specifica hanno accreditato la medicina parallela, che prolifera sotto tutte le forme. Lo stesso problema si pone per la diserzione del consiglio spirituale e del confessionale, che ha convogliato unilateralmente tante persone verso la psicanalisi e la psicoterapia. E' increscioso soprattutto che in questo nuovo stato di cose, gli uomini di Chiesa abbiano abbandonato puramente e semplicemente, per mancanza di fede o di immaginazione, la funzione che era loro propria". Dopo il Concilio Vaticano II la preghiera per gli ammalati, è diventata una delle attività più caratteristiche dei gruppi del Rinnovamento carismatico cattolico. Scrive il diacono permanente Giuseppe D'Amore, membro del Rinnovamento carismatico: “La caratteristica principale della preghiera per l'ammalato nel Rinnovamento, è la fiducia nel potere di Dio di risanare tutti i mali, sia fisici che spirituali, sia curabili che incurabili. Questa fiducia non è frutto di una riflessione teologica, ma di un'esperienza, sia di quella altrui, sia in molti casi, di quella personale, basata sul fatto di essere stati risanati o di avere assistito alla guarigione di altri. Ovviamente, non corrisponde all'esperienza che la preghiera per l'ammalato venga sempre esaudita e che porti ad una guarigione straordinaria. Alcuni coinvolti nel Rinnovamento hanno sperimentato più volte queste guarigioni straordinarie sulle persone per le quali hanno pregato e ciò li rende consapevoli di essere chiamati da Dio in modo particolare al ministero per gli ammalati... [...]. Il fatto di rendersi conto di essere usati di Dio come strumenti delle guarigioni ha indotto alcuni cattolici a creare ed a dirigere nei gruppi di Rinnovamento di tutto il mondo servizi di guarigione accessibili a tutti”. Possiamo affermare che oggi sta sempre più riprendendo quota nella Chiesa cattolica il ministero di guarigione che è il cuore del Vangelo e che purtroppo nei secoli scorsi era stato in gran parte trascurato. Il più famoso dei carismatici cattolici, il defunto padre Emiliano Tardiff ha scritto: "Da noi stessi, non siamo capaci neanche di togliere un mal di denti. Ma se preghiamo tenendo gli occhi fissi in Gesù e se, il malato fa la stessa cosa, la potenza di Dio potrà manifestarsi. E così che Gesù continua la sua opera passando attraverso i suoi discepoli. Siamo tutti invitati a pregare per gli ammalati. Il dono di guarigione è proposto a tutti i battezzati. Non è privilegio di nessuno in particolare. E' un servizio per il popolo di Dio. Gesù vuole continuamente guarire passando attraverso i suoi discepoli. Noi possiamo essere tutti aperti a questo carisma dello Spirito Santo. E' il privilegio di tutti coloro che hanno della compassione per i malati e si concedono del tempo per pregare per essi. A tutti coloro che vogliono accettarlo, Gesù lo può concedere. Tutti possiamo pregare per la guarigione fisica e la liberazione, ma Gesù opera le guarigioni attraverso le nostre preghiere nella misura in cui amiamo e siamo come Lui. Gesù nutriva così tanto amore e compassione che non poteva passare accanto ad un ammalato, fosse pure un lebbroso, senza tendere la mano per operare guarigione. Secondo la legge ebraica esistente a quel tempo Egli sarebbe dovuto stare a cinquanta metri di distanza e con il vento alle spalle. Tuttavia Gesù doveva contattare e toccare i lebbrosi poiché l’amore e la compassione del Padre gli riempivano il cuore. Gesù non aveva bisogno di compiere le guarigioni per dimostrare che era il Figlio di Dio, ma perché Egli era Dio e doveva quindi agire come il Padre. Essere come Gesù significa provare la sua stessa compassione per gli ammalati, e far entrare nei nostri cuori la preghiera di Gesù che guarisce. Gesù non tenne solo per sé la sua compassione per gli ammalati: quando mandò i dodici apostoli disse loro di insegnare, predicare e guarire e cacciare i demoni. Quando mandò i settantadue discepoli, li mandò ad annunciare il Regno, quindi ad insegnare e predicare, ma anche a guarire le malattie a liberare i posseduti dal diavolo. |
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Ultimo aggiornamento ( giovedì 03 marzo 2022 ) |
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