Santa Ildegarda curava alcune malattie con le pietre preziose Di Gelsomino Del Guercio |
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giovedì 17 febbraio 2022 | |
Ecco quali sono i minerali utilizzati nella "cristalloterapia" della monaca tedesca. Ma attenzione: non sostituiscono le terapie mediche Di cosa tratta il libro Questo libro tratta delle conoscenze di cristalloterapia in epoca medievale della santa monaca benedettina Ildegarda di Bingen. Canonizzata dalla Chiesa cattolica in tempi recenti e già definita da Giovanni Paolo II «luce del suo popolo e del suo tempo», grazie all’osservazione, allo studio e all’ispirazione divina è riuscita, in un’epoca in cui la farmacopea era molto limitata, a curare o lenire molti disturbi grazie a quanto veniva offerto dalla natura.
Ildegarda da Bingen è nota anche per le sue doti di curatrice attraverso cibi sani e naturali. EAST NEWS Pietre preziose a fini curativi L’utilizzo di pietre preziose e cristalli a fini curativi, disciplina oggi più nota con i termini «cristalloterapia» e «litoterapia», si riscontra in tutti i popoli fin dall’antichità e nelle applicazioni di santa Ildegarda trova il suo scopo più alto, sublime e veritiero, perché abbinato a una profonda fede. L’enneagramma I due autori accostano le pietre e i minerali scelti dalla monaca di Bingen ai nove enneatipi dell’enneagramma, un metodo per individuare le tipologie della personalità molto antico, oggi riscoperto e apprezzato da psicologi e uomini di fede. Validati dalla scienza e dalla fisica quantistica Diversi dei rimedi scoperti e proposti dalla santa, che fanno ormai parte della tradizione medica popolare, sono stati validati dalla scienza moderna e dalla fisica quantistica. Se si accoglie la guarigione con gratitudine, le pietre curative utilizzate dalla badessa possono davvero essere amiche dell’uomo, e in particolare dell’ammalato. Non sostituisce le terapie mediche Segnaliamo che gli autori, impegnati da anni nella diffusione del pensiero di santa Ildegarda, declinano ogni responsabilità circa le informazioni scientifiche e sanitarie contenute nel testo. Si rammenta pertanto ai lettori che l’opera divulgativa non intende essere sostitutiva di alcuna terapia specifica. Per qualsiasi caso, il lettore è tenuto a rivolgersi a medici e terapeuti competenti, libero di confrontare rischi e benefici delle diverse terapie disponibili. La “medicina delle pietre” La medicina delle pietre in Ildegarda è uno dei temi più interessanti poiché sfrutta le proprietà energetiche e cromatiche delle pietre, considerate emanazione della saggezza divina. Il catalogo delle gemme riportato da santa Ildegarda è piuttosto selettivo. Si tratta principalmente delle pietre menzionate nella Bibbia, con l’aggiunta di poche altre.
Santa Ildegarda. fot. fragment okładki Le origini delle pietre preziose I princìpi di combinazione di caldo e freddo sono all’opera anche qui, benché emergano alcune complicazioni a causa della sua teoria sulla loro origine. Le pietre preziose, afferma nel prologo, hanno origine in Oriente dove il calore del sole è più forte e fa sì che le montagne si riscaldino all’interno. Quando, come accade di tanto in tanto, i fiumi straripano e salgono fino alle cime delle montagne, la reazione delle montagne riscaldate con l’acqua dà origine a una schiuma che si indurisce e forma le pietre preziose. Qualità differenti Le loro varietà, dotate di qualità differenti, sono dovute al fatto che si induriscono in ore diverse del giorno e in condizioni ambientali varie. Così, benché siano tutte quante una combinazione di fuoco e acqua, hanno differenti virtù. Lo smeraldo Lo smeraldo era ritenuto comunemente la prima delle gemme. Ildegarda imputa il suo primato alla sua eccezionale viriditas, o verdezza. Anche sant’Isidoro di Siviglia (560-636) vi accenna nella sua spiegazione del nome latino, smaragdus. Dice che è amaro (amarus) a motivo della sua «eccessiva verdezza» (nimia viriditate). Per Ildegarda questa è la sua virtù principale: dice che ha succhiato tutta la verdezza come un agnello succhia il latte. È un rimedio specifico per il mal di cuore, di stomaco o dei fianchi, per l’epilessia, il mal di testa, i raffreddori e le piaghe.
Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported Applicazione esterna La cura nella maggior parte dei casi si effettua mediante un’applicazione esterna, benché talvolta il solo guardare la gemma ripetendo una formula religiosa produca l’effetto desiderato: alternativamente, può essere messo nel vino che poi va bevuto. Lo zaffiro Così lo zaffiro – ci dice – può essere usato per migliorare le capacità intellettive se viene tenuto in bocca per breve tempo la mattina al risveglio. O per liberare coloro che sono posseduti dagli spiriti o intossicati dai cibi. Perciò dovrebbe essere incastonato su un anello e guardato di frequente. Tuttavia, anche queste virtù sono in qualche modo connesse con la qualità calda o fredda propria delle pietre, ragion per cui «l’alabastro non è né giustamente caldo né giustamente freddo, ma tiepido e perciò non ha quasi nessuna utilità in medicina».
Public Domain | Via Wikimedia La litoterapia L’accento posto sulle pietre preziose, e i loro specifici colori e qualità, esprime congruenza con le altre opere dell’autrice che conferma la tesi secondo cui il suo stile non mostra difformità negli scritti di medicina. Al giorno d’oggi abbiamo una conoscenza più approfondita dei meccanismi d’azione della litoterapia, come è chiamata tecnicamente l’arte di utilizzare le proprietà curative dei cristalli e di altre pietre semipreziose. I minerali hanno una forte risonanza con il corpo umano, composto a sua volta da minerali e da una grande quantità d’acqua. Le pietre di santa Ildegarda Di seguito un breve elenco di alcune delle principali pietre preziose utilizzate da santa Ildegarda, con le loro caratteristiche. Tra esse ci sono: acquamarina (apparato respiratorio e mal di gola), alabastro (tremori), ambra (stomaco, milza, reni), diamante (gotta, itterizia), onice (depressione), rubellite (problemi gastrici, digestivi), sardonica (malattie infettive), topazio (disturbi degli occhi), ecc.
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