SANTA CRISTINA DI BOLSENA E GLI ANGELI Di don Marcello Stanzione |
Geschrieben von Amministratore | |
domenica, 16 gennaio 2022 | |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions All’inizio del IV secolo un angelo viene in soccorso di Cristina Di Bolsena. Questa giovane ragazza si è convertita al cristianesimo, ed ella dona del filo da torcere a suo padre senatore. Cristina un giorno a riduce in pezzi le preziose statuette dei mani domestici, di cui lei distribuisce i pezzetti – dell’oro e dell’argento – ai poveri della città! Molto in collera, papà la fa fustigare, poi la rinchiude in una torre, a pane e acqua. Che importa! Un angelo passando attraverso le mura viene a portare alla prigioniera alcuni frutti per migliorare il suo regime, egli spinge anche la sua delicatezza fino ad offrirle dei fiori. ... Quelle meraviglie, lungi dal calmare l’irascibile patrizio pagano, raddoppiano il suo furore: non solamente sua figlia è cristiana, ma è una teatrante! D’altronde, è la stessa cosa, almeno i pagani ne sono persuasi. Queste storie del messaggero celeste nascondono per essi sicuramente la complicità d’un servo, che Cristina avrebbe sedotto. Allora egli fa gettare la sua indegna figlia nel lago di Bolsena, con una pesante pietra al collo. Non appena ella è scomparsa nelle acque oscure, un angelo si getta in acqua, taglia la corda trattenente la pietra, e riporta l’adolescente sulla sponda. Lungi dall’essere impressionato da quel miracolo evidente, il papà decide di finirla: fa piombare sua figlia in un calderone d’olio bollente: ella ne è estratta indenne dall’angelo. La fa gettare in una fossa dove vi sono serpenti, scorpioni e scolopendri: l’angelo incanta le bestie immonde, che si guardano bene dal pungere o dal mordere Cristina, ed egli estrae questa dalla fossa. Intrattabile, il senatore consegna sua figlia agli arcieri: l’angelo si diverte a deviare le frecce. Infine, stanco di quegli interventi che allontanano da lei la grazia del martirio senza pertanto convertire il suo furioso padre, Cristina ringrazia l’angelo dei suoi buoni uffici e lo congeda: questa volta, il boia non ha nessun male nel fendere il cranio con un colpo di mazza, ed ella muore rendendo grazie a Dio. Per stravagante che sembri questa legenda, il culto della martire Cristina di Bolsena è anticamente attestato: ella è rappresentata su di un mosaico della cattedrale di Ravenna (VI secolo).
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