Gli angeli hanno una età? Indossano vestiti? Hanno le ali? Risponde l'esperto |
Scritto da Amministratore | |
mercoledì 29 dicembre 2021 | |
di Gelsomino Del Guercio Gli spiriti celesti hanno dunque il privilegio dell’immortalità e dell’eternità, ma anche quello di una perpetua gioventù Gli angeli compiono gli anni come gli uomini? “Nel mondo degli angeli” (Sugarco edizioni), risponde a questa ed altre interessante domande sugli spiriti celesti, l’esperto di angiologia Don Marcello Stanzione. ... “Ignorano le piegature dell’età” In quanto creature spirituali, afferma Stanzione, «gli angeli non sono sottomessi alla morte alla quale sono asservite tutte le creature materiali. Abitanti dell’eternità, esistono fuori del tempo e ignorano le piegature dell’età. Gli angeli hanno dunque il privilegio dell’immortalità e dell’eternità, ma anche quello di una perpetua gioventù: I Giovani è uno dei titoli che la Scrittura dà loro».
“Abiti di fuoco e di luce” Uno degli aspetti della “fisicità” degli angeli, riguarda il modo in cui si presentano agli uomini. Di solito appaiono o vengono rappresentati con sembianze umane e vestiti con tuniche. «Il vestito degli angeli non è che un accessorio che viene a rivestire l’apparenza corporale di cui essi si servono, ma come ogni altro dettaglio nelle apparizioni angeliche – evidenzia Stanzione – è retto da un forte simbolismo: San Gregorio di Nazianzio, appoggiandosi sulla lettura della Bibbia, afferma che gli angeli sono normalmente vestiti di bianco, in onore, egli dice, della loro perfetta purezza e l’angelo del mattino di Pasqua, che annuncia la resurrezione di Gesù alle pie donne, porta “una veste bianca come la neve” (Mt 28,3 e Lc 16,5). Altrove si parla di abiti “di fuoco e di luce”». Ogni pietra preziosa è una virtù San Gregorio di Nazianzio aggiunge una cintura dorata all’abito, precisando che essa è simbolo di zelo e di castità. San Basilio mette le gemme sugli abiti angelici, accostando a ogni pietra una virtù: lo zaffiro onora la purezza, il cristallo la trasparenza dell’essere, il giacinto l’unione a Dio, lo smeraldo l’eterna giovinezza della grazia. Placche d’oro dalle forme irregolari L’angelo custode di Santa Francesca Romana porta una tunica bianca con righe blu e rosse. L’abate Lamy vede Gabriele e altri angeli coperti «di placche d’oro di forme irregolari poste in mosaico con cui tutto l’alto del corpo è rivestito. Una di queste placche scintilla di qua, poi l’altra di là. È un andirivieni costante e successivo di placche. Esse ricevono la luce di Dio».
Colori diversi a seconda del peccato La mistica tedesca Mechtilde Taller, all’inizio di questo secolo, riconosce gli angeli «grazie alla diversità dei colori del loro abbigliamento: gli angeli custodi dei peccatori portano dei blu o dei verdi scuri in segno della loro tristezza nell’essere così poco ascoltati dai loro protetti». Le ali sono simboliche «Non avendo corpo, essendo puri Spiriti – sentenzia Stanzione – non c’è ragione che gli angeli abbiano delle ali: i loro spostamenti si effettuano alla velocità del pensiero poiché essi non sono sottomessi alle leggi della materia. Dotarli di ali è un modo simbolico di esprimere la loro velocità e la loro residenza celeste: l’Antico Testamento li descrive spesso come esseri alati, forse un retaggio della mitologia babilonese, un recupero dei geni alati che custodiscono i luoghi sacri».
I serafini Nel IV secolo l’iconografia paleo-cristiana «dona ali ai suoi angeli. Non a caso il Basso Impero, recuperando l’immagine tradizionale del dio Ermete, fornisce ai beati Spiriti le piccole ali ai talloni di Mercurio-Ermete, messaggero dell’Olimpo». I serafini, al vertice della gerarchia angelica, «sono dipinti nell’immaginario medievale con sei ali con cui si coprono il volto testimoniando la maestà insostenibile di Dio di cui anche i primi tra gli angeli non possono sopportare lo splendore». |
< Prec. | Pros. > |
---|