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GLI ANGELI: UNA PRESENZA REALE NELLA VITA DI PADRE PIO IN UN LIBRO DELLA MIMEP Di ELIA LUCCHINI PDF Stampa E-mail
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venerdì 03 dicembre 2021

GLI ANGELI: UNA PRESENZA REALE NELLA VITA DI PADRE PIO IN UN LIBRO DELLA MIMEP“San Padre Pio e gli spiriti celesti” è il libro scritto da don Marcello Stanzione ed edito dall’editrice milanese Mimep-Docete.

Quando a padre Pio fu proibito d’intrattenere la corrispondenza epistolare, alcune figlie spirituali andarono a fargli visita e gli dissero: «Padre, come faremo ora che lei non può più scriverci?». Ed egli rispose: «Mandate l’angelo custode». ...

 
Una volta una sua figlia spirituale di nome Rachelina, che collaborava assiduamente per aiutare il convento e le opere del Padre, nonostante conoscesse il divieto d’incontrarlo, si recò ugualmente al convento e chiese insistentemente di essere ricevuta da lui. Padre Pio le fece sapere che, in obbedienza agli ordini ricevuti, non poteva e non voleva scendere in parlatorio. La donna si lasciò prendere dall’irritazione e si lamentò dicendo che non poteva essere trattata senza alcuna riconoscenza, dopo tutto quello che faceva per il convento e per il Padre stesso. Tornata a casa, se la prese anche con il suo angelo custode e lo mandò a riferire al Padre che il giorno seguente non sarebbe andata a Messa e non avrebbe fatto la Comunione. L’angelo eseguì l’ordine ricevuto perché padre Pio, la sera stessa, le fece rispondere: «Di’ a Rachelina che domani non faccia la comunione!». L’indomani Rachelina, malgrado tutto, si recò al convento per prestare la sua opera insieme all’amica Lucietta Fiorentino e, mentre si trovava in foresteria, apparve padre Pio che le disse: «E brava!... L’angelo custode è il tuo facchino; me l’hai mandato comandandogli imperiosamente e inviandomi tutte le tue arrabbiature!». E poi, rivolgendosi a Lucietta Fiorentino, aggiunse: «Lo sai, Lucietta, cosa ha fatto questa signorina? Si è inquietata, ha proposto di non andare a messa, né di fare la comunione, e poi ha comandato altezzosamente al suo angelo custode di venirmelo a dire!». Allora Rachelina, tristemente gli chiese: «Sicchè, Padre, è venuto a dirvi tutto?». E padre Pio: «Non è mica disobbediente come te: sicuro che è venuto a dirmelo!». Cleonice Morcaldi, una figlia spiritualmente molto vicina al Padre, che per gelosia fu accusata di essere una delle sue amanti, raccontava questo episodio. «Durante l’ultima guerra mio nipote fu fatto prigioniero. Non ricevevamo sue notizie da un anno. Tutti lo credevamo morto. I suoi genitori impazzivano dal dolore. Un giorno, mia zia si buttò ai piedi di padre Pio che stava in confessionale e gli disse: “Ditemi se mio figlio è vivo. Io non mi tolgo dai vostri piedi se non me lo dite”. Padre Pio si commosse e con le lacrime che gli rigavano il viso disse: “Alzati e vai tranquilla”. «Passò ancora del tempo e la situazione in famiglia era diventata drammatica. Un giorno non potendo più sopportare il pianto accorato degli zii, mi decisi di chiedere al Padre un miracolo e piena di fede gli dissi: “Padre, io scrivo una lettera a mio nipote Giovannino. Metto sulla busta il solo nome perché non so dove egli sia. Voi e il vostro angelo custode portatela dove egli si trova”. Padre Pio non mi rispose. Scrissi la lettera e l’appoggiai, la sera prima di andare a letto, sul comodino. La mattina dopo, con mia grande sorpresa, e anche paura, vidi che la lettera non c’era più. Andai a ringraziare il Padre e lui mi disse: “Ringrazia la Vergine”. Dopo una quindicina di giorni, in famiglia si piangeva di gioia: era arrivata una lettera da Giovannino in cui egli rispondeva esattamente a tutto quello che io gli avevo scritto».    

La devozione a san Michele arcangelo in padre Pio era molto accentuata. Uno dei motivi che lo spinsero a chiedere di continuare a celebrare la Messa tridentina di san Pio V fu che non vedeva di buon occhio l’abolizione della preghiera al santo Arcangelo. Egli fu di richiamo al mondo intero, promulgando l’importanza dell’angelo custode nella vita di ogni cristiano. Alla sua morte furono i suoi cari angeli, che tanto aveva venerato in terra, a condurlo tre le braccia a del Padre in Cielo. Anche nel giorno della sua morte lasciò tutti stupefatti: le stimmate erano scomparse e la pelle era liscia e Immacolata… Ci sarebbe da credere che padre Pio abbia strizzato l’occhio ad un’altra grande devota degli angeli: santa Caterina da Siena, le cui stimmate, che quando era in vita rimasero invisibili, apparirono visibili a tutti improvvisamente il giorno della sua morte. Il libro di don Marcello Stanzione è di gradevolissima lettura e lo raccomandiamo anche come regalo di Natale da fare agli amici e parenti.

 

 

 
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