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LE PROFEZIE DI MARIA VALTORTA SULLA FINE DEI TEMPI Di don Marcello Stanzione PDF Imprimir E-Mail
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martedì, 19 de ottobre de 2021
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LE PROFEZIE DI MARIA VALTORTA SULLA FINE DEI TEMPIMaria Valtorta nacque il 14 marzo 1897 a Caserta, dove i genitori, che erano lombardi, si trovavano temporaneamente. Era figlia unica di un ufficiale di Cavalleria, uomo buono e remissivo, e di una insegnante di francese, donna dispotica e severa. Dopo aver rischiato di morire nel nascere, la piccina venne affidata ad una balia di cattivi costumi, la quale arrivava al punto di lasciarla per ore tra i solchi del grano nella campagna assolata. ...

 
I frequenti trasferimenti della famiglia, causati dagli spostamenti del Reggimento, nel quale il padre prestava servizio, la portarono a trascorrere i primi anni di vita a Faenza, in Romagna, e successivamente a Milano e infine in Toscana. A Firenze, nel 1917, in piena guerra mondiale, entrò nel corpo delle infermiere volontarie (le cosiddette Samaritane) che negli ospedali militari curavano i soldati feriti; e quell’esperienza la edificò. Ma nel 1920 fu colpita per strada da un sovversivo comunista, il quale le sferrò una mazzata alle reni predisponendola all’infermità.

Nel 1924 i genitori acquistarono una casa a Viareggio, dove la famiglia andò a stabilirsi e dove ebbe inizio per Maria un’arrestabile ascesi. Le era sempre più difficile muoversi. Il 4 gennaio 1933 uscì di casa per l’ultima volta, con estrema fatica, e dal 1° aprile 1934, giorno di Pasqua, non si levò più dal letto.

Il 24 maggio 1935 fu presa in casa una giovane rimasta orfana e sola, Marta Diciotto, che diventerà la sua assistente e confidente per tutto il resto della vita,  mentre Padre Migliorini, un religioso Servita che da alcuni mesi la dirigeva spiritualmente, le chiese di scrivere le sue memorie. Dopo un’esitazione ella acconsentì, e con disinvoltura, seduta nel suo letto, riempì di suo pugno sette quaderni in meno di due mesi, non solo dando prova di grande talento come scrittrice, ma anche aprendo la sua anima in una confidenza senza veli.

Si era liberata dal passato, affidato a 760 pagine manoscritte consegnate al confessore, e si predisponeva con maggiore fiducia alla morte, quando una voce le dettò una pagina di sapienza divina, che fu il segno di una svolta impensata: era il 23 aprile 1943, Venerdì Santo, e dalla sua stanza Maria chiamò la fedele Marta. Le fece capire che era avvenuto qualcosa di straordinario e la mandò a chiamare il Padre Migliorini, che non si fece attendere. Il religioso rassicurò la sua assistita sull’origine soprannaturale del”dettato” e la invitò a scrivere quanto altro avrebbe “ricevuto”. E continuò a rifornirla di quaderni.

Ella scrisse quasi ogni giorno fino al 1947, ad intermittenze negli anni successivi fino al 1951. I quaderni diventarono 122 (oltre ai 7 dell’Autobiografia) e le pagine manoscritte circa quindicimila. Sempre seduta nel letto, scriveva con penna stilografica sul quaderno poggiato alle ginocchia e messo su un cartolare fatto con le sue mani. Non preparava schemi, non sapeva neppure cosa avrebbe scritto giorno per giorno, non rileggeva per correggere. Non aveva bisogno di concentrarsi né di consultare libri, tranne la Bibbia e il Catechismo di Pio X.

L’opera principale, tra gli scritti di Maria Valtorta, è pubblicata in dieci volumi sotto il titolo: “L’Evangelo come mi è stato rivelato”. Narra la nascita e l’infanzia della Vergine Maria e del figlio suo Gesù, i tre anni della vita pubblica del Maestro (che costituiscono il grosso dell’opera), la sua Passione, Morte, Risurrezione  e Ascensione, i primordi della Chiesa e l’Assunzione di Maria.

Riguardo alla fine dei tempi, nei suoi scritti ci sono molte profezie al riguardo. Eccone alcune. Il 20 agosto del 1943 la Valtorta scrive:

Se si osservano questi tempi si dovrebbe pensare che i 7 Sigilli sono stati aperti. … Nulla manca dei segni per cui può parervi prossimo il momento della Mia Ira e della Mia Giustizia. … Voi esclamate: ‘Il tempo è giunto’ … Voi chiamate a gran voce la fine che vi liberi. Grande è l’orrore di ora, diletti Miei, ma quanto, quanto, quanto ha ancora da aumentare per essere l’Orrore dei Tempi ultimi! … Dunque, pensate pure che questi sono i prodromi, ma non è ancora l’ora”.

Il giorno seguente aggiunge:

Quando sarà venuto il tempo dell’Ira, l’umanità avrà raggiunto la perfezione del vizio. … Malattie ripugnanti a marchio del vostro vizio; sangue nelle acque a testimonianza di tutto il sangue che avete voluto spargere, e fra questo vi è il Mio; fuoco dal sole per farvi gustare un anticipo delle eterne braci che attendono i maledetti; tenebre per la Luce; tutto ciò per indurvi a riflettere e a pentirvi”. 

Il Periodo di Pace sarà una nuova creazione; non ci saranno più “fame, stragi, calamità”. Sarà quel regno di Dio di cui, da duemila anni, invochiamo la venuta sulla Terra nel Pater Noster. Esso verrà solo quando sarà terminato il “millennio” e dopo l’ultimo scatenamento di Satana.

Maria Valtorta morì nel 1961.

 

 
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