Il primo esorcismo di padre Amorth: si trovò di fronte Lucifero |
escrito por Amministratore | |
domenica, 05 de settembre de 2021 | |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions di Gelsomino Del Guercio Il primo intervento dell'esorcista più famoso al mondo, fu su un contadino. Ecco la testimonianza di quei giorni duri ma, alla fine, vittoriosi sui demoni Minacce, un nome che faceva tremare i polsi solo ad ascoltarlo, e una terrificante uscita dal corpo posseduto: sono i momenti salienti del primo esorcismo di don Gabriele Amorth. A raccontarlo sono Marcello Stanzione e Chantal L. Raimondo nel libro “Angeli e animali – Spiriti celesti e fauna” (edizioni Segno). ...
Il traduttore Lo stesso sacerdote ne ha parlato in diverse interviste e nel libro “L’ultimo esorcista – La mia battaglia contro Satana” edito da Piemme. Questo suo primo esorcismo fu molto “particolare” perché dovette subito scontrarsi con Satana stesso. La prima persona su cui compì un esorcismo nel 1987, dopo aver assistito un altro noto esorcista, Candido Amantini, fu un semplice contadino. L’uomo era molto giovane ed esile e venne accompagnato da un altro prete e da una terza persona, un traduttore. Inizialmente egli non capì il motivo per cui vi era questa figura. E gli fu spiegato che quando l’indemoniato veniva impossessato parlava solamente in inglese e che quindi serviva un traduttore per capire cosa dicesse. Non invocò l’aiuto del Signore Una volta iniziato l’esorcismo il contadino non proferì alcun tipo di parola o cenno, come se nulla lo scalfisse fino a che padre Amorth non invocò l’aiuto del Signore. Dopo l’invocazione che l’esorcista fece per chiedere l’aiuto di Gesù il giovane contadino iniziò a fissare il prete e si mise a gridare in inglese. Le sue parole erano solo bestemmie e minacce verso l’esorcista, arrivava anche a sputargli addosso pronto ad aggredirlo fisicamente. Solamente quando padre Amorth arrivò al “Proecipio tibi”, una particolare preghiera di liberazione in cui l’esorcista ordina (“Comando te”) in nome di Gesù, lo spirito demoniaco sembrò placarsi lievemente nonostante le urla che si trasformavano quasi in ululati. “Dimmi nel nome di Gesù Cristo…” Padre Amorth raccontò poi nelle interviste che a un certo punto il demone si scatenò e arrivò a guardarlo fisso perdendo saliva dalla bocca. L’esorcista a quel punto continuò nel rito di liberazione chiedendo e orinando con la celebre frase: “Dimmi nel nome di Gesù Cristo il tuo nome” di rivelare chi fosse realmente. “Sono Lucifero..:” Padre Amorth di certo nel suo primo esorcismo non si aspettava di certo di ricevere una risposta “terrificante”, che avrebbe spaventato facendo scappare tutti a gambe levate. L’indemoniato rispose: “Sono Lucifero”. Con suo grande stupore padre Amorth scoprì così che chi aveva di fronte era Lucifero in “persona”. Ma a quel punto non poté di certo cedere o terminare l’esorcismo e decise di impegnarsi ancora di più tanto da andare avanti con forza e incessantemente. Era così convinto che non avrebbe smesso fino a che ne aveva le forze. La preghiera di liberazione Le preghiere di liberazione così continuarono e il demone riprese a urlare facendo ruotare all’indietro sia la testa del posseduto sia i suoi occhi. Rimase a schiena inarcata per quasi un’ora. Chissà cosa deve aver provato padre Amorth dentro di sé in quegli istanti, quali fossero le sue sensazioni. Si sa delle sue dichiarazioni che nella stanza vi erano dei picchi di gelo, la camera diveniva improvvisamente freddissima.
La battaglia tra padre Amorth e il demone L’esorcista non si arrese e ordinò a Lucifero di abbandonare il contadino ma il suo corpo si irrigidì talmente tanto da divenire duro ma non solo, a un certo punto il giovane iniziò a levitare tanto da librarsi in aria oltre a un metro da terra rimanendo così per diversi minuti. Intanto l’esorcista continuò e a un certo punto il posseduto ricadde sulla sedia e poco prima di scomparire Lucifero annunciò il giorno e l’ora esatta in cui sarebbe uscito dal corpo del contadino. Padre Amorth continuò a esorcizzare il giovane ogni settimana fino a che non arrivò il fatidico giorno. Lasciò così passare quella settimana e richiamò la successiva il contadino. Al suo arrivo sembrava molto tranquillo e nel corso dell’esorcismo non fece alcun tipo di replica alle invocazioni di liberazione e anzi, lo stesso ragazzo pregò tranquillamente. Nuovo e leggero Padre Amorth chiese così spiegazioni su come Lucifero fosse uscito da lui e il contadino raccontò che nel giorno e all’ora indicata aveva iniziato a urlare come mai aveva fatto. Al termine di questo si era sentito come nuovo e leggero.
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