UN PEZZO IMPORTANTE DI STORIA DELLA DEVOZIONE CATTOLICA AGLI ANGELI Di Annamaria Maraffa |
escrito por Amministratore | |
domenica, 15 de agosto de 2021 | |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions Nel periodo della “Quaresima di san Michele” che va dal 19 Agosto al 29 settembre, l’editrice Segno di Udine stampa il libro “ La vera storia della Corona angelica” scritto da don Marcello Stanzione e dall’avvocato Carmine Alvino. Molti milioni di cattolici devoti all’Arcangelo san Michele e ai santi spiriti celesti recitano tra le loro devozioni agli Angeli la corona angelica. Ma qual è la sua origine storica? A questa domanda risponde ... nella prima parte del libro l’avvocato avellinese dottor Carmine Alvino che presenta un importante suo studio sull’origine di tale pio esercizio anzi dimostra come lungo i secoli ci siano state varie forme di corone angeliche più o meno lunghe, sponsorizzate da diversi santi e da vari congregazioni religiose o confraternite. La seconda parte di questo prezioso libro è stata composta dal sacerdote salernitano don Marcello Stanzione e riguarda la presentazione teologica dei nove cori angelici specialmente attraverso le visioni dei mistici. A tale riguardo Carmine Alvino scrive che nel 1851 le monache carmelitane di Vetralla nel Lazio fecero indulgenziare dal papa Pio IX la corona angelica recitata nel loro monastero di clausura: una religiosa, di nome suor Marianna Felice, chiese l’aiuto del proprio fratello, impiegato presso il Governo Pontificio Superiore. Superate varie difficoltà, il Sostituto della Sacra Congregazione dei Riti, Mons. Domenico Giglio, in data 6 agosto 1851 risponde a suor Marianna Felice, il cui fratello aveva fatto istanza, che Sua Santità papa Pio IX si riservava di osservare e conoscere il modello della Corona e ha rimesso la revisione, approvazione e le annesse indulgenze alla Sacra Congregazione dei Riti per sua espressa volontà. L’8 agosto il cardinale Luigi Lambruschini, prefetto della Congregazione, firma il decreto di approvazione, in cui sono specificate le indulgenze sia parziali che plenarie. Lo stesso 8 agosto il Segretario della Congregazione, Gasparo Fatati, scrive in via privata alla suora, dandole la bella notizia che il papa aveva concesso tutte le indulgenze richieste, dopo una prima decisione di concederne soltanto in parte; ed egli stesso aveva visto il decreto firmato dal cardinale Prefetto. Anzi le anticipa la conoscenza dello stesso decreto, traducendoglielo per esteso dal latino. Inoltre per sua soddisfazione le invia il libretto, contenete la storia, la forma della devozione approvata e le indulgenze annesse, perché lo possa vedere subito; e aggiunge che lui stesso passerà fra giorni al monastero per ritirarlo e presentarlo quanto prima al maestro dei Sacri Palazzi per la necessaria approvazione prima che sia dato alle stampe. Successivamente le monache chiedono al Santo Padre che le indulgenze, già concesse, siano applicabili ai defunti; e il cardinale F. Arquini, Prefetto della Sacra Congregazione delle Indulgenze, lo ottiene vivae vocis, oraculo nell’udienza del 24 settembre 1851. L’8 settembre dell’anno seguente la Sacra Congregazione dei Riti comunica alle monache che il papa ha accolto la loro richiesta di far lucrare le medesime indulgenze a quei fedeli che, non sapendo leggere le salutazioni, recitano i Pater e le Ave. Infine, il 3 settembre 1868, Pio IX concede l’indulgenza plenaria – alle solite condizioni – anche a chi visita la chiesa delle Carmelitane di Vetralla nella festa di San Michele Arcangelo o in uno dei giorni immediatamente precedenti o seguenti; anche questa indulgenza è applicabile ai defunti. Siamo veramente grati ai nostri due autori Carmine Alvino e Marcello Stanzione che anche con questo loro ennesimo libro in collaborazione si dimostrano i più infaticabili diffusori dell’amore ai santi Angeli di Dio tra i cattolici del ventunesimo secolo. |
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