“Ero in una bara piccola. Poi ho visto Gesù e ha detto: sei stata perdonata” |
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mercoledì, 02 de giugno de 2021 | |
Non ci sono traduzioni - There are no translations - Nein Übersetzungen - No traducciones - Aucun traductions di Gelsomino Del Guercio Così si è risvegliata dal coma Margarita Chavez. La sua guarigione inspiegabile è avvenuta per intercessione di Luisa Piccarreta? Potrebbe essere il miracolo decisivo per la beatificazione della mistica di Corato Il miracolo che può portare alla beatificazione della Serva di Dio Luisa Piccarreta (1865-1947) riguarda la guarigione inspiegabile di una donna americana affetta da una grave malattia polmonare. Ne parla Don Marcello Stanzione nel libro “Luisa Piccarreta e altri mistici devoti delle anime in Purgatorio” (Editrice Ancilla). ...
La mistica pugliese, originaria di Corato, città alle porte di Bari, visse per circa 70 anni immobilizzata a letto. Si nutriva di sola eucaristia perchè non riusciva a mangiare altro per i problemi di salute che aveva. E divenne terziaria domenicana. Aveva un rapporto “particolare” con Gesù, con cui “dialogava”. Scrisse importanti rivelazione sulla volontà divina, in un manoscritto di ben 10mila pagine (nonostante fosse analfabeta). L’intercessione della mistica Morta in fama di santità, numerosi i fedeli che hanno chiesto la sua intercessione e le rendono preghiere quotidiane. Molte testimonianze sono già allegate al suo processo di beatificazione, ma una in particolare potrebbe essere quella decisiva per innalzarla sugli altari celesti. La malattia di Margarita Chavez Era il 4 aprile 2007, durante la settimana santa, quando Margarita Chavez veniva ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Miami, dove era stata affidata alle cure del dottor Mario Almeida che l’aveva già avuta come paziente l’anno prima, dopo che la donna si era ammalata di broncopolmonite al rientro da un viaggio in Italia. La donna vi si era recata per visitare i luoghi in cui aveva vissuto la Serva di Dio Luisa Piccarreta. Il coma e la reliquia Il 6 aprile le condizioni di Margarita continuavano a peggiorare, i medici decisero così di intubarla e di fare una biopsia al polmone. Dopo aver ricevuto la confessione e l’unzione degli infermi, attaccata a un respiratore artificiale, la donna entra in coma. Il 10 aprile, martedì della prima settimana di Pasqua, il prete che l’assisteva, padre Cioffi le mette sul petto una reliquia di Luisa, mentre intorno a lei leggono le preghiere e gli scritti della Serva di Dio. Il giorno successivo, dalle radiografie si videro i primi inspiegabili miglioramenti fino a quando, pochi giorni dopo, riuscì anche a respirare da sola. “Mi trovavo in un luogo di anziani e moribondi” Ecco quanto ha raccontato Margarita: “Il Signore mi ha mostrato il male intrinseco dell’umanità. Mi trovavo in un luogo di anziani e moribondi senza potermi muovere, gli operatori si approfittavano di noi, ci davano sonniferi per non avere fastidi. Ho ancora in mente le immagini di un posto in cui preparavano i cadaveri delle persone decedute. Mentre stavo sdraiata su un tavolo, il Signore Gesù mi ha lasciato sentire conversazioni illecite e maliziose di quelli che stavano intorno a me. Mi hanno messo in una bara, lasciandomi fuori un braccio. La bara era troppo piccola, il mio corpo non entrava. Il dolore che sentivo era molto intenso. È arrivato un uomo vestito con un cappotto bianco e io ho cominciato a pregare: “Gesù, abbi pietà di me”». “Mi sentivo pulita” La testimonianza sul presunto miracolo prosegue così: «Più pregavo, più l’uomo mi stringeva la mano. Sono stata così molto tempo: l’uomo mi dava delle martellate nel braccio per cercare di chiudere la bara, è durato molto tempo. L’uomo mi diceva che se io avessi smesso di chiedere pietà a Gesù, lui mi avrebbe lasciata tranquilla: io non ho smesso di pregare. Poi, finalmente, mi sono trovata davanti a nostro Signore Gesù Cristo che mi ha detto: “Figlia, i tuoi peccati sono stati perdonati”. Immediatamente, ho visto e sentito uscire da me come un fumo, un soffio, un’ombra nera. Il mio corpo si è sentito molto leggero. Mi sentivo pulita”». Il via libera dei due vescovi Perché si possa parlare di miracolo riconosciuto anche dalla Chiesa è necessaria l’approvazione della Congregazione delle Cause dei Santi. Per il momento, comunque, il vescovo di Miami Mons. Thomas Wenski ha già concesso la sua approvazione. La notizia di questo presunto miracolo per intercessione di Luisa Piccarreta, è molto importante ai fini della causa di beatificazione della Serva di Dio. Per questa ragione, il compianto Arcivescovo di Trani, Mons. Giovan Battista Pichierri, ha chiesto all’associazione intitolata a Luisa di avviare la procedura canonica per raccogliere le testimonianze, prima che alcuni dei principali protagonisti possano venire a mancare. Il 29 ottobre 2005, lo stesso Arcivescovo ha concluso la fase diocesana della causa di beatificazione ed ha inviato alla Santa Sede gli Atti per proseguire l’iter necessario per la beatificazione e poi canonizzazione della Serva di Dio Luisa Piccarreta.
Ancilla | Don Marcello Stanzione
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